Chiacchiere #4: Paper Palace

Chiacchiere #4: Paper Palace
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Chiacchiere #4: Paper Palace

Eccoci di nuovo, cari lettori, con il nostro appuntamento settimanale di Spoiler & Chiacchiere. La scorsa settimana vi ho parlato di Paper Prince e oggi voglio parlarvi di Paper Palace, il capitolo conclusivo della saga, di cui intanto vi rimando alla recensione.

Devo dire che tra tutti e tre i volumi, quello che mi è piaciuto di più, è stato Paper Prince. Quest’ultimo capitolo infatti aveva una tonalità un po’ più oscura rispetto agli altri due. Reed deve fronteggiare qualcosa di veramente serio, non le classiche risse tra bulletti. Quindi diciamo che, soprattutto l’inizio, è stato un po’ pesante, specialmente dal punto di vista emotivo.

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Reed.

Come ho già detto, Reed deve convivere con un’accusa di omicidio sulle spalle. Onestamente, non mi aspettavo un colpo di scena come questo. L’intera storia ruota attorno alla vita adolescenziale di questi due ragazzi, Reed ed Ella, al mondo dorato in cui si trovano a vivere, con le loro folli regole sociali. Quindi quando poi è venuta fuori questa cosa dell’omicidio, ne sono rimasta sorpresa. Al di là del fatto che soffrivo perché volevo che Reed venisse scagionato, ma l’idea è stata veramente eccellente.

Tutti i ragazzi sono, non dico immaturi, ma comunque abituati a vivere molto comodamente. Non devono sgobbare, non devono preoccuparsi mai di nulla. Questo avvenimento farà cambiare tutti e in senso positivo, tutti i Royal riusciranno finalmente a maturare.

Per qualche ragione, lo trovo piuttosto piacevole: è tutta la vita che la passo liscia perché sono un Royal. Se finisco nei guai a scuola, papà firma un assegno e le mie colpe vengono dimenticate.

Be’!!! Diciamo che questo succede a pagina uno, quando ancora Reed fa lo sbruffone e crede che le accuse contro di lui potranno cadere per magia. Le cose dopo cambiano molto. Tutti gli indizi sono contro di lui e i toni del romanzo diventano più malinconici mano a mano che ci si rassegna alla verità.

La crescita.

<<Ci sono circa quindici Stati degli Stati Uniti d’America che hanno abolito la pena di morte.>> Fa una pausa. <<Il North Carolina non è tra questi.>>

Ecco, qui Reed smette di fare lo sbruffone. In realtà aveva già smesso da un po’ ma continuava comunque a sperare che le accuse cadessero. Da qui in avanti è ufficiale: o patteggia o tenta la sorte con un processo. È proprio qui che comincia a maturare, secondo me. Comincia a rendersi conto che la vita che finora aveva condotto non andava bene, che era sbagliata.

Ho trascorso questi ultimi anni a tenere poco in considerazione chiunque, tranne me stesso, ero orgoglioso di essere uno stronzo insensibile. È il karma? Vengo punito con cinque anni di reclusione per colpa dei ragazzi che ho picchiato e delle ragazze che ho fatto soffrire?

Da una parte mi ha fatto tanta tenerezza come personaggio. Cioè, fin da subito, Reed è stato il belloccio di turno per il quale sì, ho provato simpatia ma solo perché andava bene per la ship con Ella. Però, onestamente, era uno stupido. Appunto, un ricco viziato che passa il tempo prendendo a botte quello e quell’altro. Quindi mi è piaciuto molto vedere la sua crescita da ragazzo viziato che le ha tutte vinte a uomo.

Io e Don Matteo.

Ok, siamo onesti. Come ho già scritto nella mia recensione, devo fare i complimenti alle autrici perché sono state bravissime a mantenere alto il grado di mistero. Fino all’ultimo minuto c’è stato un susseguirsi di dubbi riguardanti il probabile colpevole.

In verità, già dalla fine di Paper Prince, ho trovato il ritorno di Steve decisamente sospetto. Avanti! Reed viene portato via dalla polizia e nemmeno tre minuti dopo arriva questo tizio? È un po’ strano, no? Però va be’, andiamo avanti. Diciamo che altri sospetti su di lui mi sono venuti dopo.

<<Perché? Finalmente qualcuno ha fatto fuori la mia cara moglie?>>

Lì per lì mi è parsa solo una battuta di pessimo gusto, ma con il senno di poi…

Io sono una grandissima fan di Don Matteo, mi piace tantissimo. Ma non solo, sono cresciuta a pane, olio e La signora in giallo Detective Conan, quindi, come tutte queste serie mi hanno insegnato, l’assassino deve essere qualcuno di conosciuto. Io, dopo questa battuta di Steve a pagina ventuno, avevo già puntato i miei soldi su di lui.

E nonostante avessi ragione, ho avuto dei seri dubbi durante tutta la lettura. Per questo dico che le autrici sono state veramente in gamba! Ho sospettato di Dinah, che forse era scontata, ma anche di Gid e dei gemelli! 😆

 

Ella Royal.

Ella in Paper Prince si è immersa in una sfida personale degna di Jace Wayland di Shadowhunters. Ha cambiato cognome ogni tre pagine, da Harper a Royal, da Royal a O’Halloran, da O’Halloran a Royal. Insomma, è stata dura per lei capire quale fosse veramente la sua identità.

Suppongo di essere davvero una Royal. Ma no, in realtà non lo sono; l’uomo al piano di sotto ne è la prova lampante. Steve O’Halloran, mio padre resuscitato.

E poi…

Easton fa un verso simile a un ringhio. <<Non importa cosa vuole Steve. Tu sei una di noi.>> Ha ragione, lo sono, ma purtroppo Steve non la pensa allo stesso modo.

Nonostante questo, Steve è il padre biologico e vuole riprendersi il controllo della figlia e lo fa imponendole esagerate regole di condotta. Io capisco la supervisione genitoriale, visto e considerato che tutt’ora, a ventiquattro anni, quando esco mi sento dire cose come “non tornare tardi”, oppure “ma non sarà troppo corta quella gonna?”. Quindi va bene l’attenzione di Steve per la figlia, però diciamo che essendomi abituata a leggere la completa libertà di questi ragazzi mi ero fatta la strana idea che non avessero alcuna regola.

E nonostante questo iniziale odio verso il padre, sono sicura che, se lui non fosse stato mezzo pazzo, alla fine avrebbero instaurato un rapporto bello.

<<Quando Steve è tornato, non gli ho reso le cose facili, ma, in seguito, credevo che fosse più o meno bello che fosse entusiasta di essere un padre. Le sue regole erano ridicole, ma le ragazze a scuola dicevano che erano normali, e qualche volta mi sembrava che gli importasse davvero di me.>>

Ella e Jordan.

Altra cosa che mi ha fatto molto piacere, è la chiusura del cerchio dal punto di vista scolastico. Quando Ella è arrivata alla nuova scuola per ricchi, si è ritrovata ad essere un po’ emarginata per via del suo passato. Ha incontrato diverse difficoltà, tra cui l’ape regina, Jordan.

Alla fine, nonostante Ella si unisca alle cheerleader solo per caso, sono stata veramente felice di scoprire che non era più sola e isolata all’interno di quel mondo.

Persino Jordan è euforica; con le guance rosse, abbraccia e dà il cinque a ogni compagna di squadra, inclusa me. Sì, mi dà davvero il cinque e il suo gesto è sincero. Mi sa che l’inferno si è congelato.

Quindi mi ha fatto molto piacere che sia riuscita a farsi strada nel mondo oscuro che la Astor le era sembrata all’inizio. Mi ero molto affezionata ad Ella, quindi sono stata contenta del finale da favola che alla fine ha avuto.

Steve

Ed eccoci all’uomo del secolo nonché padre dell’anno. Devo dire che personalmente, lo preferivo molto di più quando era morto. Se non altro nessuno aveva mai parlato di tutti quegli orribili lati del suo carattere.

Partiamo dalla sua avventura. Tutti lo credevano morto perché durante un’escursione in deltaplano qualcosa era andato storto e lo avevano creduto disperso in mare. Me ne immaginavo che la manomissione dell’attrezzatura fosse opera di Dinah, anche se non viene mai esplicitamente chiarita la cosa. Nonostante questo, riesce miracolosamente a raggiungere un’isola semideserta in cui attracca un peschereccio due volte all’anno, ed è proprio grazie a questo che riesce a ritornare a casa. Un’avventura molto alla Oliver Queen. 

Quest’uomo, proprio non lo capisco. Tutto ciò che so è che guida troppo veloce e che cambia discorso tanto in fretta da farmi girare la testa. Non riesco a capirlo. Per niente.

In effetti, Steve non si comporta come il migliore dei padri. Quando ho cominciato Paper Palace, pensavo che sarebbe stato gentile, dolce, che avrebbe cercato di fare le cose con calma con Ella. Invece si è semplicemente imposto nella sua vita.

E ora sono di nuovo terrorizzata, ma non all’idea che io possa non piacere a Steve. Ho paura che lui possa non piacere a me.

Dopo di ché, la scena conclusiva, con la confessione di Steve e tutto quello che ne è seguito è stata per me una cosa tragicomica. Ero felice perché finalmente la verità veniva fuori, ma le cose hanno cominciato a vorticare velocemente. Tutto è stato trattato con molta più fretta e appunto le cose sembravano un po’ buttate là, facendo sembrare che “ah si, è stato Steve ad uccidere Brooke? Va bene.”

Errori?

Ci sono due cose -oltre a Gideon, Easton e i gemelli- che non sono state sviluppate o alle quali comunque non ho trovato una spiegazione.

Innanzi tutto, Paper Prince era finito con la chiamata di Brooke. Cioè Brooke aveva chiamato Reed tutta in agitazione, voleva dei soldi e, dice Reed, era veramente impanicata. Perché? Cioè, il figlio era veramente di Callum quindi perché aver paura del test del DNA? Ho pensato che forse, nel tempo seguito alla rottura con Callum, abbia sedotto altri uomini però boh, nessuno ha detto nulla.

Altra cosa che mi è rimasta irrisolta è stata la cameriera che dà una falsa testimonianza su Reed. Questa, fornisce una conversazione veramente avvenuta tra Brooke e Reed, ma alla quale lei non ha assistito. Per questo motivo avevo dubitato di Dinah come autrice dell’omicidio, ma siccome non è stata lei…Chi è che ha incoraggiato la cameriera a spergiurare? Sarà stato Steve, ho pensato. Ma come faceva dunque, a sapere di quella conversazione?

The End

Così si conclude la mia lettura della saga The Royals che mi ha lasciato un gran vuoto dentro. Non so dire perché, ma mi ero molto affezionata ai personaggi. Adesso sto cominciando Fallen, e credo che dovrò già comprare tutti i libri perché si legge che è una bellezza.

Per quanto riguarda Paper Palace questi sono i miei commenti e le mie impressioni. Spero che vi siano piaciute e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi! 😉

Spoiler & Chiacchiere torna martedì prossimo!

Baci, G😘😘

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