Shadowhunters le origini: L’angelo -Cassandra Clare- Mondadori

Shadowhunters le origini: L’angelo -Cassandra Clare- Mondadori
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Cinque stelle meritatissime per questo incredibile primo capitolo della saga urban fantasy degli Shadowhunters: “The infernal devices”, lanciata nel 2010 da Cassandra Clare.

Caldamente consigliato a chi come me ama quel pizzico di magia, amore e avventura che ti rapisce completamente, impedendoti di alzare il naso dalle pagine.

Recensioni e articoli vari ai successivi capitoli:

Chiacchiere e spoiler: Shadowhunters le origini, l’angelo

Shadowhunters le origini: il principe – Chiacchiere e Spoiler

Shadowhunters le origini: la principessa – Chiacchiere e Spoiler

Mi mangio le mani per non averlo letto prima!

Ma partiamo dal principio. Premetto che ho comprato “L’angelo” ormai da qualche anno e l’ho lasciato (ingiustamente) a prendere polvere fino a tre settimane fa. Avevo letto con piacere “The mortal instrument” e in essa sono contenuti riferimenti a fatti e personaggi presenti in questa trilogia. Sapendo dunque come si conclude la storia, avevo molte remore nell’iniziare a leggerla perché, come spesso accade, conoscere il finale di un libro o un film fa perdere interesse nel leggerlo o nel vederlo. Ebbene, niente di più sbagliato! Come sempre Cassandra non delude; saprò anche come finisce l’intera trilogia ma posso garantirvi che questo non mi ha impedito di divorare il primo capitolo in una quindicina di giorni.
Tra parentesi, ad oggi ho letto solo “L’angelo” e “Il principe”, quindi esiste anche la possibilità che le mie supposizioni, che per così tanto tempo mi hanno tenuta lontana da questo incedibile mondo, siano errate!

ClarEmozioni

Cassandra Clare scrive da favola, le parole scivolano velocissime. E’ chiara, semplice e concisa. Riesce a descrivere tutto in maniera leggera, senza appesantire troppo la lettura con dettagli infiniti e inutili rigiri di parole. Nonostante questo vi garantisco che leggendolo, magari mettendo in pausa i social per un po’, vi sembrerà di essere dentro l’Istituto. Riuscirete a vedere chiaramente la bellissima biblioteca che piace a Tessa, con gli scaffali pieni di libri e le grandi vetrate. Persino io che (purtroppo) non ho mai visitato Londra e quindi non ho alcun riferimento geografico, sono riuscita a visualizzarla quasi interamente nella sua versione vittoriana. E’ riuscita ad emozionarmi in tutto è per tutto; a partire dalle descrizioni così reali sia dei personaggi che dei luoghi.

Veniamo al dunque…

La trama è assolutamente non banale e anzi molto interessante. Ci sono stati momenti in cui mi dicevo “si va bene, ora tanto succede questo e questo” e invece no, appena giravo pagina trovavo il colpo di scena e non riuscivo a smettere di leggere.
Cito di seguito quello che, oltre a essere un passo tratto dal “Don Giovanni” di Lord Byron, è l’incipit di uno dei capitoli de “L’angelo”.

“La vita si libra come una stella tra due mondi,
Tra notte e mattino, sull’orlo dell’orizzonte.
Quanto poco sappiamo di cosa siamo!
Ancor meno di cosa potremmo essere!”

Dal mio punto di vista questo piccolo estratto riassume l’intera trama del libro; almeno dal punto di vista della protagonista.
New York 1878, Tessa è una normalissima sedicenne che rimasta orfana, decide di emigrare a Londra dove lavora il fratello Nate, ultimo brandello di famiglia rimasto. Pochi passi sul suolo londinese e le sue disavventure avranno inizio; la ragazza verrà infatti rapita da due misteriose donne. La sua vita verrà completamente stravolta con la scoperta di essere “diversa”, di possedere dei poteri magici che più che un dono le sembrano un’orribile maledizione. Si troverà così in bilico tra il suo mondo, fatto di libri e consuetudini e il nuovo ed inesplorato Mondo delle Ombre, abitato da creature magiche di ogni genere. Proprio in esso la aiuteranno a muovere i primi passi i bellissimi cacciatori di demoni Jem e Will, insieme agli altri Nephilim che abitano l’Istituto di Londra. Cominciano così le domande esistenziali di Tessa; non sa più chi e soprattutto cosa è. La ricerca del fratello disperso e delle verità su se stessa, porteranno Tessa a scoprire un disegno molto più grande di lei, un piano che distruggerà Shadowhunters.

Pulvis et umbra sumus…

“Tessa guardò Will. – E tu? In cosa credi?
– Pulvis et umbra sumus – recitò Will senza guardarla.- Credo che siamo
polvere e ombra. Cos’altro c’è?”

Queste semplici parole, tratte dalle Odi di Orazio, sono riportate nel cancello dell’Istituto. E’ un concetto non molto allegro dunque, come fa notare Will durante la conversazione riportata. La cosa che ho apprezzato incredibilmente è che però non sono parole al vento ma bensì un tema con cui tutti i personaggi del libro devono fronteggiarsi. Questo continuo raffrontarsi con il pericolo, con la morte, con tutte le ferite personali che ognuno si porta dentro, sommato ai paesaggi uggiosi e grigi della Londra vittoriana, lasciano un po’ di malinconia nel lettore. “L’angelo” non è affatto demoralizzante; al contrario c’è azione, movimento, romanticismo, mistero e quello scambio di battute divertenti e ironiche che coesistono in perfetto equilibrio con questo tema un po’ più triste.

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