Quotes and Thoughts: Jane Eyre – Parte Prima

Quotes and Thoughts: Jane Eyre – Parte Prima
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Quotes and Thoughts… n.9

Ben ritrovai, carissimi lettori, con l’ormai classico appuntamento del giovedì di Quotes and Thoughts. Come avete letto oggi voglio riportarvi alcune citazioni estratte da Jane Eyre.

Devo dire che ho trovato veramente tanti (ma tanti tanti) passaggi che mi sono piaciuti. Probabilmente perché ho amato veramente tanto questo romanzo. Quindi, bando alle ciance ed ecco cosa mi è piaciuto di Jane Eyre!

Recensione al libro.

Charlotte e Jane.

Quotes and Thoughts parte 2.

Movie VS Book.

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Animo ribelle.

La mia paura aveva ormai oltrepassato il suo culmine, e adesso provavo ben altre sensazioni. […] Per la prima volta queste sensazioni ebbero la meglio sulla paura, e mi preparai a ricevere la sua furia con un senso di ribellione.

Jane parla dell’ennesimo attacco da parte del cugino John, al quale -finalmente- si ribella.

Ero consapevole che la ribellione di un istante mi aveva già resa oggetto di punizioni speciali e, come ogni altro schiavo ribello, ero risoluta, nella mia disperazione, ad andare fino in fondo.

Ho apprezzato moltissimo la narrazione a posteriori della Brontë perché fornisce una spiegazione esauriente ed incredibilmente accurata di tutti gli stati d’animo che la piccola Jane ha provato.

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L’analisi a posteriori.

Perché dovevo sempre soffrire, essere sottomessa, sempre accusata, sempre condannata? Perché non potevo essere amata? Perché non riuscivo mai a conquistare il favore di nessuno? […] In che sconforto si trovava la mia anima quel triste pomeriggio! La mia mente era in tumulto, tutto il mio cuore era in rivolta! In che oscurità e indifferenza combattevo la mia battaglia! Eppure non sapevo rispondere a quella incalzante domanda interiore: perché soffrivo? Adesso, a distanza di non ricordo più quanti anni, lo capisco bene.

Come vi dicevo, la prosa della Brontë permette al lettore di far capire perfettamente gli stati d’animo dell’allora bambina Jane. E qui ho provato un moto di simpatia enorme per la piccola Jane Eyre che ricorda vagamente un’indifesa Cenerentola. Anche se, al contrario della famosa Cenerella, Jane non spera che le cose cambino, ma si alza e combatte.

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Andar via sì, ma non esageriamo eh.

<<No, non mi piacerebbe stare con i poveri>> fu la mia risposta.
<<Nemmeno se fossero gentili con te?>>
Scossi la testa. Non riuscivo a figurarmi quali mezzi avessero i poveri per essere gentili, e poi imparare a parlare come loro, adottare le loro maniere, essere analfabeta, venir su come una di quelle povere donne che vedevo a volte allattare i propri figli o lavare i vestiti fuori dalle case del villaggio di Gateshead…No, io non ero tanto coraggiosa da scegliere la libertà al prezzo dei pur pochi privilegi che avevo.

😆😆😆

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La lotta con la zia.

Eppure dovevo dire qualcosa: ero stata calpestata senza pietà e dovevo reagire, ma come? Avevo forse la forza per una ritorsione contro la mia antagonista? Raccolsi le mie energie e le scagliai addosso questa frase:
<<Io non sono falsa. Se lo fossi, direi che vi voglio bene, ma dichiaro che non ve ne voglio. Vi odio più di qualsiasi altra persona al mondo a eccezione di John Reed, e questo libretto sulla bambina bugiarda datelo a vostra figlia Georgiana, perché è lei quella che dice bugie, non io>>.

Come ho già detto, l’infanzia a Gateshead di Jane mi ricorda moltissimo la storia di Cenerentola. Sfido chiunque a non provare disprezzo e odio per la signora Reed almeno quanto non se ne possa provare per la matrigna cattiva. Jane, alla fine, riesce a perdonare la zia, io onestamente ho continuato a disprezzarla fino in fondo, e la sua morte non mi ha fatto né caldo né freddo.

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Subire o combattere?

Se tutti fossero sempre gentili e obbedienti con chi è crudele e ingiusto, i cattivi avrebbero la meglio, non avrebbero mai paura e quindi non cambierebbero mai, peggiorerebbero e basta.

Jane arriva a Lowood come un gatto selvatico, e sarà l’amica Helen a farle capire che talvolta è meglio chinare il capo. Ma è davvero sempre meglio così?

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Imperfezioni.

Imperfezione della natura umana! Le macchie esistono anche sulla superficie dei pianeti più luminosi, ma occhi come quelli della signorina Scatcherd sanno vedere soltanto quei piccoli difetti, e sono ciechi di fronte allo splendore dell’astro.

Questo passaggio mi è piaciuto moltissimo, perché alla scuola di Lowood gli insegnati “non assecondano la natura” dei ragazzi, a detta del signor Broklehurst. E dunque, secondo questa politica, ogni particolarità che un bambino potrebbe avere viene “corretta”. Jane si rende conto che la nostra personale natura, le nostre caratteristiche, i nostri tratti distintivi, sono quello che ci rendono veramente unici e belli, così come le macchie sui pianeti li rendono inimitabili e affascinanti.

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Soddisfare chi ti ama.

 In quegli otto anni la mia vita fu monotona, ma non ero infelice perché ero attiva. Avevo a disposizione i mezzi per acquisire un’educazione eccellente. Ero spronata dalla passione per alcune materie e dal desiderio di eccellere, oltre che dal grande piacere di dare soddisfazione alle mie insegnanti, in particolare a quelle che mi volevano bene.

Uno dei temi ricorrenti che Jane spesso propone è questo suo modo di vedere le cose. Per lei è molto importante soddisfare le persone che la amano. Probabilmente perché non ha mai avuto una famiglia, non ha mai avuto molte persone che tenessero a lei, per cui non appena ne incontra una, come la signorina Temple in questo caso, fa di tutto per renderla orgogliosa di lei.

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L’incredibile irrequietezza di Jane.

Quella sera si chiudeva una fase della mia vita e l’indomani se ne sarebbe aperta una nuova: dormire sarebbe stato impossibile. Dovevo restare sveglia e assistere al cambiamento che si stava compiendo.

Un altro tema che ricorre moltissimo è quello dell’irrequietezza di Jane. È veramente un personaggio tormentato e la sua mente è continuamente in tumulto. Ecco, una cosa che mi è piaciuta particolarmente del film di Jane Eyre, del 2011 (di cui spero di riuscire a parlarvi), è che il regista è riuscito a rappresentare perfettamente i continui tormenti interiori di Jane.

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Opposti.

Mi pareva una regione diversa da quella di Lowood, più popolosa ma meno pittoresca: più movimentata, ma meno romantica.

Altra bellissima caratteristica della narrativa Brontiana è che Jane alterna sempre aspetti diversi di uno stesso soggetto. Parlando della zona circostante Thornfield dice così, “più popolosa ma meno pittoresca” ecc. Non so, mi piace! Perché è come se volesse dire che questo nuovo posto non era meglio o peggio di quello che aveva lasciato, semplicemente aveva aspetti migliori e altri peggiori.

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L’inquietudine era nella mia natura.

Apprezzavo il buono che c’era nella signora Fairfax e in Adèle, ma credevo nell’esistenza di altri tipi di bontà, e volevo toccare con mano quello in cui credevo.
Chi potrebbe rimproverarmi per questo? Molti, senza dubbio. E mi direbbero che sono incontentabile. Eppure non potevo evitarlo: l’inquietudine era nella mia natura, e a volte mi tormentava dolorosamente.

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Concludo la prima parte di QeT con questo bellissimo estratto.

Di solito si pensa che le donne siano più pacifiche, ma in realtà provano le stesse cose che provano gli uomini: hanno bisogno di esercitare le loro facoltà per poter dimostrare di cosa sono capaci, così come i loro fratelli. Anche le donne soffrono se sottoposte a regole troppo rigide e se costrette all’immobilità, esattamente come gli uomini. Ma questi ultimi mettono a nudo la loro mentalità ristretta quando, grazie ai privilegi di cui godono, vogliono confinarle a preparare torte e rammendare calzini, a suonare il piano e ricamare borsette. È insensato condannare le donne o deriderle se cercano di fare qualcosa di più, di imparare più di quello che la società ritiene necessario per loro.

Non credo che ci sia nulla da aggiungere. Sono pienamente d’accordo con ognuna di queste parole. E voi? 😉

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!

Per la seconda parte, vi aspetto giovedì prossimo.
Baci, G.

/ 5
Grazie per aver votato!

2 Comments

    • BooksRoom

      🙂 Se non lo hai mai letto, te lo consiglio assolutamente!

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