Jane Eyre: Libro VS Film

Jane Eyre: Libro VS Film
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I’m back!

Sono tornata, nuovamente, a tormentarvi con Jane Eyre! Tuttavia, finalmente sono riuscita a guardare anche il film e vorrei parlarvene. So che ci sono almeno due versioni: una uscita nel ’96 e l’altra, più recente, uscita nel 2011. Ecco, io oggi vi parlerò di questa edizione cinematografica diretta da Cary Fukunaga, in cui troviamo Mia Wasikowska nel ruolo di Jane Eyre e l’incredibile e affascinante Michael Fassbender, nei panni del signor Rochester.

(Non fraintendetemi, l’interpretazione della Wasikowska è a dir poco eccezionale. È riuscita a centrare pienamente l’irrequietezza di Jane senza dover mai usare una parola di troppo. Lei è stata perfetta nel suo ruolo ma…be’, Magneto è Magneto!)

Recensione al libro.

Charlotte e Jane.

Quotes and Thoughts parte 1.

Quotes and Thoughts parte 2.

Jane Eyre.

Cercherò di andare in ordine e seguire la sequenza temporale usata nel film, che comincia con la disperata fuga di Jane da Thornfield Hall e il suo arrivo a Whitecross, che altri non è che uno sperduto incrocio nel bel mezzo del nulla. Come ben sapete, cari lettori, Jane da qui arriverà, dopo giorni di fame e disperazione, a casa Rivers dove verrà salvata dal pastore St. John.

Ovviamente incuriosito, il pastore chiede l’identità della moribonda che, con molta franchezza risponde affermando di chiamarsi Jane Elliot, ma quello è un nome falso, e i fratelli dovranno farselo bastare siccome lei è in fuga, e non vuole essere trovata. Nel libro, Jane afferma sì, di chiamarsi Jane Elliot. Ma spaccia questa identità come veritiera. Manterrà sempre un gran mistero attorno alla sua precedente vita.

Da qui in poi cominciano una serie di flashback tramite i quali è possibile rivedere per intero le avventure di Jane, a partire dalla sua vita a Gateshead. In particolare, viene riportato l’importante episodio della Stanza Rossa. La bambina, rinchiusa qui dentro, e preda della suggestione che il luogo le causa, crede di vedere uno spirito fuori dalla finestra e sviene per la paura. Nel film, un ammasso di fuliggine cade dal camino e, in preda al panico, Jane da una testata alla porta e sviene. Questa scena mi ha fatto molto ridere perché da proprio una bella capocciata a mo’ di “ora sfondo la porta a testate!”.

La bambinaia Bessie, che nel romanzo è un personaggio piuttosto ricorrente, viene omessa. Mi è dispiaciuto perché, nonostante all’inizio questo sembrasse un personaggio negativo, poi si rivelerà affettuoso e premuroso nei confronti di Jane.

Lowood.

La scuola di carità viene rappresentata in maniera tanto terribile quanto me l’ero immaginata. Un’importante personaggio, del quale ho sentito la mancanza in questo luogo, è la signorina Temple. Nella versione cinematografica, infatti, questo personaggio non appare. Tuttavia, per Jane è stata una vera colonna portante.

Lei era stata per me una madre, un’insegnante e, negli ultimi tempi, anche un’amica.

Sarà lei, a scagionarla dalle accuse di Brocklehurst, che definisce Jane una bambina cattiva e bugiarda. Il reverendo la metterà in punizione di fronte a tutta la classe, per mezz’ora nel libro e per una giornata intera nel film.

Inoltre, sarà proprio la partenza della signorina Temple a far scattare qualcosa nella mente di Jane. Dopo il suo matrimonio infatti, Jane si ritrova sola a Lowood, e si rende conto che quella non è più una vita che fa per lei.

Non avevo perduto solo un sostegno, ma una vera e propria motivazione: non era la serenità che mi era venuta a mancare, semplicemente non c’era più motivo per essere serena. In quegli anni Lowood era stato il mio mondo: le sue regole e il suo sistema avevano dato forma alle mie esperienze. Ora mi rendevo conto che il mondo reale era grande e che c’era tutta una varietà di speranze e paure, di sensazioni e di stimoli che erano lì ad attendere chi aveva il coraggio di avventurarsi nei suoi meandri in cerca della conoscenza vera della vita tra tutti i suoi rischi.

Living in Thornfield.

Una cosa non presente nel libro, ma che ho apprezzato nel film, è la ricorrenza sfuggevole della bambola di Jane. Nel romanzo, la piccola Jane vi trova conforto ogni volta che le cose a Gateshead si mettono male per lei, ovvero sempre. Ma una volta lasciata la dimora della zia, non ne parlerà mai più.

L’arrivo di Adèle porterà alcune domande nella Jane cinematografica. Infatti, sarà la bambina a parlare di una strana creatura che di notte di aggira nei corridoio della casa. Invece, nel libro Jane non scoprirà nulla di Bertha Mason – Rochester fino alla confessione di Rochester. Per tutto questo tempo, Jane attribuisce la causa di eventi misteriosi e talvolta spaventosi, ad una domestica pazza.

L’arrivo di Rochester, segna un cambiamento fondamentale per Jane. Durante una delle prime serate trascorse a parlare insieme, lui chiede se la ragazza possiede una famiglia o dei parenti. La sua risposta, nel libro, è categorica: no. Aveva giurato che non avrebbe mai più pensato alla signora Reed e non l’avrebbe mai più chiamata zia, e così fa. Questo sarà poi uno dei motivi per cui il signor Rochester si arrabbierà, quando Jane dovrà allontanarsi dalla tenuta a causa della zia morente. Nel film, invece, dice che sì, ha una zia ma l’ha cacciata di casa.

Ritorno alle origini.

Il ritorno a Gateshead è essenzialmente segnato dall’assenza di Bessie, come ho già detto, e dal mancato rapporto con le cugine. Jane, a causa della malattia della zia, si ritroverà lontana da Thornfield più di quanto avrebbe voluto, e in questo periodo crea una sorta di tolleranza, con le cugine. Non è proprio amicizia, ma nemmeno si odiano più come un tempo.

Fattore molto importante, invece, è il pentimento della zia. Nel libro infatti, la signora Reed rimarrà testarda fino alla fine.

Poi mi guardò di nuovo con uno sguardo glaciale e potei percepire quello che pensava di me… nulla era cambiato, né sarebbe potuto cambiare. Dai suoi occhi di pietra, indifferenti all’affetto e alle lacrime, capii che era decisa a considerarmi cattiva fino alla fine.

That’s amore.

La storia d’amore tra Rochester e Jane rimane molto fedele a quella del romanzo. Anzi, forse mi è piaciuta di più perché è stata raccontata con una tonalità più dolce rispetto a quella usata dalla Brontë. La Jane di carta, infatti, non fa altro che stuzzicare il signor Rochester e non fanno altro che battibeccare. Nel film invece sembrano due ragazzini innamorati, e li ho trovati molto dolci.

Molto fedele rimane tutta la storia del matrimonio e la scoperta di Bertha, fatta eccezione per la scena del velo strappato e della pazza che va a spaventare Jane, che invece sono state tagliate.

Back to the future.

Torniamo sulla corretta linea temporale. I flashback sono terminati, Jane è scappata da Thornfield e adesso lavora come insegnate alla scuola per ragazze messa su da St. John, dove prende uno stipendio annuale di quattordici sterline, invece delle trenta scritte sulla carta.

È totalmente assente la platonica storia tra St. John e la bella Rosamonde, che sì, decisamente avrebbe allungato il film inutilmente, ma nel libro è servita a far comprendere al lettore il vero spirito del pastore.

Una cosa che decisamente non ho apprezzato è stata la non parentela tra la famiglia Rivers e Jane. Ho pensato che questa scelta potesse essere dovuta alla domanda di matrimonio del pastore a Jane, ma all’epoca ci si sposava naturalmente tra cugini, quindi onestamente non so perché è stato cambiato così.

Tutto è bene quel che finisce bene.

Nel libro, Jane torna a Thornfield e la trova bruciata e deserta, mentre nel film un improbabile signora Fairfax appare tra le rovine per guidare la ragazza.

La cosa bella di questo finale, oltre che un bellissimo Fassbender barbuto, è il fatto che non ha perso alcuna mano nell’incendio della tenuta. Nel libro, poverino, oltre che cieco perde pure una mano.

Il film si conclude con Jane e Rochester che si promettono amore e credo che sia stato un finale perfetto, seppure avrei avuto piacere di vedere il signor Rochester riacquistare la vista.

That’s alla folks.

Come dicevo all’inizio, la Wasikowska è riuscita a rendere incredibilmente profondi i silenzi di Jane. La sua irrequietezza, tema centrale di tutto il romanzo, traspare perfettamente senza l’ausilio di una sola parola. Al contrario, Fassbender è stato un Rochester molto più gentile di quello che mi ero immaginata nel libro.

Altra scena mancante che mi sarebbe piaciuto vedere, ma che per quanto mi riguarda era abbastanza inutile anche nel libro, è quella della zingara. Mi sarebbe piaciuto vedere Michael vestito da donna!

Bene, cari lettori, questo è il mio Movie VS Book riguardo Jane Eyre. Spero che vi sia piaciuto e be’, ovviamente, se non avete visto il film, allora correte a guardarlo perché penso che sia una rappresentazione veramente valida di questo capolavoro letterario.

Buon fine settimana!
Baci,
G.

/ 5
Grazie per aver votato!

9 Comments

  1. Valentina

    Ciao, ho letto il libro da piccola. L’ho riletto ora e guardato entrambe le versioni cinematografiche (1996 e 2011). Sebbene la versione 2011 sia molto accurata nella fotografia, nella scenografia e più fedele al romanzo rispetto alla versione precedente di Zeffirelli, io ho personalmente avvertito una mancanza di trasporto nella recitazione di entrambi i protagonisti. La Gainsbourg e Hurt avevano una chimica pazzesca. Per me resterà lei la figura di Jane Eyre, Mia Wasikowska non riesco a farmela piacere. Sì è vero, impersonifica pienamente il carattere di Jane, ma la trovo estremamente fredda e passiva (sicuramente è una mia opinione e quindi discutibile).In entrambe le versioni io ho sentito mancare qualcosa che solo il libro mi ha dato. Questo conoscere e sondare l’animo di Jane attraverso i suoi pensieri, il suo apparente distacco che viene sopraffatto dall’amore per Rochester e la mette a nudo, la sua sensibilità, passionalità e fierezza. Mi sono mancati lo struggimento e il trasporto con cui Jane e Rochester vivono la loro storia d’amore. Ci sono tante trasposizioni cinematografiche che spesso risultano eccellenti e incarnano perfettamente lo spirito del libro. Ma credo che nessun film su Jane Eyre potrà mai rendere pienamente lo spirito del romanzo. 🙂

  2. Gioia

    Non ho letto il libro e non ho visto il film.

    • BooksRoom

      è un peccato! Se ti piacciono le storie d’amore devi rimediare 😉

  3. Lettrice confusa

    Ho visto il film ma devo assolutamente leggere il libro

    • BooksRoom

      Oh siii! E’ un mattone ma vale veramente la pena!

    • BooksRoom

      Siii, fallo! Sono bellissimi entrambi!

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