L’amante di Lady Chatterley – D.H. Lawrence

L’amante di Lady Chatterley – D.H. Lawrence
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Finalmente ce l’ho fatta.

Ebbene si, finalmente ho finito L’amante di Lady Chatterley. Dico finalmente perché ci ho veramente messo molto tempo per leggerlo, molto più del solito. Ma partiamo dal principio 😉

Avevo messo in lista L’amante di Lady Chatterley da molto tempo, da quando avevo finito di leggere Tutta colpa di un libro di Shelly King. In questo romanzo tutto ruota ad un malinteso nato all’interno delle pagine di una vecchia copia della celebre opera di Lawrence. Così, incuriosita me lo sono segnata e finalmente lo avevo cominciato ma…è stato un poco faticoso.

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D.H. Lawrence

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L’amante di Lady Chatterley

Il romanzo racconta la storia di Constance Reid, che poi diventa Lady Chatterley sposando Sir Clifford Chatterley. Constance è una giovane donna amante del pensiero. All’inizio Connie crede nel potere della mente, l’intelletto che si eleva sopra qualunque altra forma. L’amore non è altro che una cosa da romanzetti, la passione è inutile; quello che conta è la forza della mente.

Il matrimonio con Clifford, rimasto storpio durante la guerra, inizialmente va a gonfie vele proprio per questo motivo. I due sono mentalmente affiatati e riescono a mantenere un’esistenza serena. Con il passare del tempo però, tutto questo cambia. La monotonia della grigia Wragby deprime Connie, la quale pian piano comincia a mettere in dubbio tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Molto lentamente, Connie si rende conto che Wragby non è il posto che fa per lei. Si convince in qualche modo che al di là di quelle miniere ci sia qualcosa di migliore. Proprio mentre la sua anima si sta smarrendo, le verità le appare sotto forma di Oliver Mellors, il guardiacaccia al servizio del marito.

Connie capisce che la vita deve essere vissuta in tutti i suoi aspetti, che non basta l’elevazione mentale per essere felici. Comincia dunque la sua personale lotta contro la classe sociale, contro un mondo fatto di pregiudizi e convenzioni sociali. Comincia la sua lotta per l’amore vero.

Personalmente…

Personalmente, ho faticato a finire di leggere il romanzo. Tuttavia il mio giudizio complessivo per L’amante di Lady Chatterley è molto positivo.

Al di là delle classiche tematiche che sono il cavallo di battaglia di Lawrence -e che si possono ritrovare facilmente- mi è piaciuta la storia. Sì, ci sono tutti quei temi importanti che caratterizzano l’autore, come l’istinto che vince i condizionamenti dell’ambiente o come il cordone ombelicale che lega madre e figlio, ma ci sono anche temi diversi. Moltissimi passaggi che descrivono le classi sociali dell’epoca risultano essere davvero attuali. Ma se si toglie tutto questo contesto, se si toglie per un secondo il pensiero profondo legato alla storia, si scopre una trama davvero romantica!

Connie è solo una ragazza quando si sposa (si, è vero che all’epoca a vent’anni eri quasi una zitella se non ti sposavi, lo so). Però a vent’anni si è giovani e spesso, come accade per lei, si matura dopo.

Infatti, Connie quando si sposa crede ciecamente nella superiorità mentale. Il corpo fisico non è altro che uno strumento, non è nulla di più e per tanto non è necessario soddisfarne i bisogni. No, l’importante è il pensiero. Per questo, nonostante l’handicap di Clifford, lei rimane inizialmente felice. Ma appunto, le cose cambiano. Quando comincia a frequentare il guardiacaccia si rende conto che in realtà tutto quello che ha sempre creduto è una mezza menzogna: anche il corpo è importante, almeno quanto lo diventano i sentimenti.

Grandi e svariate polemiche di ogni tipo sono state buttate su questo romanzo. Be’, io non ci vedo nulla di male in realtà. L’unica nota negativa che devo dare riguarda il fatto che Lawrence salta spesso di palo in frasca, come si suol dire, ma al di là di questo non ci ho visto assolutamente nulla di peccaminoso o indecente o immorale o checchessia.

Le polemiche sociali.

Togliendo la patina della trama romantica, quello che si trova ne L’amante di Lady Chatterley, -o per lo meno quello che maggiormente ci ho visto io- è una forte denuncia sociale.

Il romanzo comincia con la Prima Guerra Mondiale e pare che prima di essa tutto il genere umano sia ricco di sentimenti profondi. Ogni uomo e ogni donna ha il proprio ruolo nel mondo, ed è umano. Vive di sentimenti e di pensieri propri. Ma sembra che la fine della guerra segni un cambiamento profondo, fatto che certamente è veritiero. Dal punto di vista sociale si percepisce una perdita di umanità da parte di tutto il mondo.

C’è una forte critica verso l’industrializzazione, che sta rendendo gli uomini ciechi. Ogni uomo si sveglia al mattino e vive per il denaro, come ricorda spesso Mellors. Tutti vivono per il denaro, tutti vivono per le macchine. E questo tema, che si trova in un romanzo scritto quasi cento anni fa, è molto attuale. Guardiamoci intorno. Oggi tutti vanno di fretta, tutti viviamo per il denaro perché senza di esso dove andiamo? Abbiamo perso quei sentimenti primitivi di cui Connie e Mellors sono testimoni? Forse.

L’Inghilterra che Lawrence descrive è un Inghilterra che pare aver perso la propria anima, proprio come oggi.

Sir Clifford.

Clifford l’ho detestato fin dal principio. Non nel vero senso di odio o che altro, semplicemente l’ho sempre visto come un personaggio vuoto. E così si rivela.

Parla tanto, pensa tanto, così come i suoi colleghi dell’epoca ma alla fin fine cosa fa? Si, forse verso la fine del romanzo pare svegliarsi un poco. Pare che si butti in prima persona nel campo di ricerca e sviluppo per le sue miniere ma continuo a vederlo come un personaggio tutto fumo e niente arrosto.

Oltre al fatto che sono arrivata davvero a detestarlo per un attimo, nel momento in cui arriva Mrs. Bolton. L’arrivo dell’infermiera segna per Connie una svolta, ma Clifford inizialmente lo vive come un affronto. Per lui era scontato che la moglie dovesse accudirlo. Era scontato che dovesse fargli da badante. Ok, “nella buona e nella cattiva sorte” mi sta bene, ma non mi piace il fatto che lui abbia questo atteggiamento superiore.

È anche vero che erano gli anni ’20 e ancora le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini, ma resta il fatto che Clifford è semplicemente un uomo adagiato sulla sua classe sociale. Classe che sta cambiando velocemente, dando sempre più parola alle donne.

Quindi Clifford mi rappresenta un po’ la vecchia Inghilterra. Quella ancorata alle vecchie tradizioni, al passato. La vecchia nobiltà che rimarrà sopraffatta dal progresso sociale.

Connie.

Connie semplicemente è una donna triste. Non ce la fa più a vivere all’interno di quella gabbia dorata e viene risvegliata dal suo sogno con il titolo di Lady, da Mellors stesso. Se Clifford rappresenta il passato, Connie per me rappresenta il futuro. Anche lei proviene da una classe sociale piuttosto nobile, tuttavia non si fa alcun problema a rinunciarvi quando si innamora di Mellors.

Constance si rende conto di quello che accade all’umanità. Si rende conto che gli uomini hanno perso sentimento, che cominciano a vivere in maniera meccanica e questo la rattrista. Ma soprattutto, lei si rende conto del cambiamento sociale che sta avvenendo. Ad un certo punto se ne va in giro per le sue terre e si rende conto che molti palazzi o castelli sono stati demoliti perché le famiglie che li abitavano non sono riuscite a stare al passo con i tempi.

Lei rappresenta la consapevolezza del progresso e la volontà della donna. Ripeto, erano gli anni ’20 e nonostante Connie e Hilda vengano descritte come due donne dalla mentalità aperta e libere, rimangono sempre sotto il potere dell’uomo. Connie ha la forza di combattere per ciò che desidera e si esprimere i suoi sentimenti. Non a caso, si innamora di Mellors perché dice “la rende libera di essere ciò che è realmente”.

Mellors.

Per quanto riguarda il guardiacaccia, egli non è altro che la polemica di Lawrence verso l’industrializzazione meccanica.

Mellors ha paura del futuro. Più e più volte rivela le sue paure riguardo all’uomo del futuro, perché secondo lui (libro di cento anni fa) vivrà solo per il denaro, senza dare più importanza ai sentimenti, e sarà completamente inghiottito dalle macchine.

Devo dire che la sua polemica si è rivelata piuttosto profetica.

Al di là di questo è un uomo che pensa con il cuore prima che con la mente, che ama nonostante le delusioni e che, come Connie, si rende conto che le persone si stanno trasformando in massa e stanno perdendo la loro individualità.

Alla fin fine…

Mi avvio alla conclusione di questa recensione in cui ho trattato sommariamente soltanto alcuni dei pensieri che L’amante di Lady Chatterley ha risvegliato in me.

Sono un po’ polemica di natura e devo dire che molti dei temi che vengono trattati, vedendoli rispecchiati nella società attuale, mi ha dato veramente modo di pensare attentamente. Tuttavia non voglio annoiarvi e penso che forse, prossimamente, farò qualche articolo extra su questo libro (spero di riuscirci!!!!)

Volevo solo dirvi che è un bel libro.

Ci sono stante tante polemiche su di esso. Soprattutto legate alle “oscenità” in esso contenuto. Negli anni ’20 poteva essere volgare e lo comprendo siccome molti argomenti erano un tabù, ma oggi non c’è niente di scandaloso. Niente di cui tutti noi non parliamo quotidianamente e liberamente.

Io l’ho trovato affascinante. Ripeto, escluso il saltare da una cosa all’altra senza preavviso della prosa, mi è davvero piaciuto. Uno, perché la trama romantica -seppure essa faccia solo da cornice agli altri temi- mi è piaciuta e due, perché vi ho trovato temi davvero molto attuali.

L’unica cosa che mi è dispiaciuta è che il finale rimane un po’ aperto ma oggi, a sangue freddo, credo sia stata una conclusione perfetta!

INFO GENERALI: LA LADRA DI NEVE

Titolo originale: Lady Chatterley’s lover

Autore: David Herbert Lawrence

Tradotto da Sandro Melani

Casa Editrice: Garzanti – http://www.garzanti.it/

Area Tematica: I grandi classici

Prima edizione originale: 1928

 

Vi saluto, cari lettori.

Spero di trovare il tempo di scrivere altri articoli relativi a quest’opera straordinari!

Baci, vostra G. 😘😘

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