Chiacchiere #7: Shadowhunters le Origini • La Principessa

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Chiacchiere #7: Shadowhunters le Origini • La Principessa

Appuntamento classico del martedì, con Spoiler e Chiacchiere. Di cosa vi parlerò oggi? Be’, voglio concludere la saga di The Infernal Devices per cui eccomi qua, con La Principessa, l’ultimo capitolo della trilogia di Cassandra Clare. (Troverete anche la versione Chiacchiere de L’Angelo e de Il Principe!)

Da dove partire? Dal fatto che ho pianto praticamente per tutte le 554 pagine? O dal fatto che ho amato T-U-T-T-I i personaggi? Facciamoci da una parte!

Vi ricordo che Il Principe si era concluso con l’annuncio del matrimonio tra Tessa e Jem, con la lieta novella di Charlotte che aspetta un bambino e l’arrivo inaspettato di Cecily. Un finale lieto, se escludiamo il mio personale cuore spezzato per il povero Will, il quale, dopo aver scoperto che la sua maledizione era una menzogna, non riesce a coronare il suo sogno d’amore.

La Principessa comincia con due prologhi. Il primo, ambientato a York nel 1847, ci da alcune informazioni sull’anziano Aloysius Starkweather, mentre il secondo è ambientato nella Londra 1873, dove vediamo un giovane Will al suo primo incontro con Jem.

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Gli Starkweather.

Parto dunque dal primo di questi due episodi per dire un paio di cose. Ovvero, che provo una certa tenerezza per il povero Aloysius, di cui non riesco a pronunciare il nome. La sua storia è veramente triste! Ok, d’accordo, ammetto che il comportamento dei Cacciatori prima degli Accordi fosse un pochino brutale ed esagerato nei confronti dei Nascosti. Ma tralasciando questo, il vecchio Starkweather ama sua nipote come solo un nonno può fare, alla cerimonia delle rune la piccola muore, la famiglia ne esce distrutta e lui forse più di tutti. Anni dopo, molti anni dopo, scopre che la nipote non era una Nephilim ma una comune umana, che le fate avevano scambiato nella culla. Scopre che la nipote è viva e vegeta ed è proprio Tessa. Nonostante il suo odio per i Nascosti, Aloysius vuole conoscere la nipote, vuole accettarla ma…muore prima di poterlo fare. Io ci son rimasta male…

La parte di me che dice “facciamo una torta di arcobaleni tutti insieme” ha pianto tanto. Ahahah, scherzi a parte, ho trovato la storia della famiglia Starkweather decisamente triste e al contempo estremamente intricata e affascinante. Perché? Ma perché io mai e poi mai avrei pensato che Tessa c’azzeccasse qualcosa con gli Starkweather! Il fatto che lei sia frutto di un esperimento di Mortmain mi ha veramente sorpreso!

Cecily time.

Ma proseguiamo. Tornando al presente narrativo, ci eravamo lasciati con diverse cose in sospeso. Cecily è arrivata a Londra e sta cercando di convincere Will a tornare a casa. Spera di riportarlo indietro ma come sempre, i buoni piani finiscono sempre male. Come direbbe uno dei personaggi che più ho amato in The Flash, Lonard Snart, “Escogita un piano. Esegui il piano. Aspettati che il piano vada storto. Smetti di seguire il piano.” Anche Cecily smette di seguire il piano, un po’ perché si rende conto che fare la Cacciatrice è la sua vera natura, e un po’ per un certo Lightwood.

Ma non sto parlando di Gideon, no, lui è alle prese con la dolce Sophie. La quale però cerca di mantenere le distanze perché lei è una Mondana e lui un Cacciatore, perché non è bella, perché non è di buona famiglia etc. La loro storia, tra parentesi, mi è piaciuta da matti. Davvero!

Ma il Lightwhood che conquista Cecily è Gabriel, l’antipatico “nemico” di Will, che arriva all’Istituto in seguito alla trasformazione del padre in un verme. Inutile dire che ho riso come una matta quando Will scopre che la sifilide demoniaca è una realtà e non una battuta da tirare fuori ogni tanto!

Oh Will, perché sei tu Will?

Se il mio amore per Will era già tanto prima, adesso è alle stelle. Ogni passo che fa, cerca di mantenere la maschera del vecchio Will ma i suoi nervi sono messi veramente a dura prova. Un po’ per la presenza di Cecily, un po’ per l’amore per Tessa e un po’ per il legame con Jem.

Ogni volta che faceva qualcosa per proteggere Tessa, Jem pensava che lo facesse per lui, non per se stesso. E ogni volta Will desiderava che Jem potesse avere visto giusto. Ogni puntura d’ago aveva un nome. Colpa. Vergogna. Amore.

Ovviamente, ho trionfato di gioia quando Will e Tessa si godono la loro “ultima notte al mondo”. Non mi è piaciuta tanto Tessa che solo dieci minuti prima aveva scoperto che il suo amato è morto e poi si butta tra le braccia di Will, ma immagino che amandoli entrambi e pensando di dover morire l’indomani, questa fosse una scelta saggia!

Altri amori nascosti.

Un altro personaggio che ho amato particolarmente è stato Woolsey Scott. Dunque, mi è piaciuto ma è apparto troppo poco. Onestamente, non ho ancora letto le cronache di Magnus quindi mi appunto questa cosa perché spero di saperne qualcosa in più su di lui, oltre al fatto che è in grado di lanciare verità taglienti alla prima occasione.

-È questo che state facendo? Resistere? Senza dubbio una donna fidanzata dovrebbe essere più felice. – Gli occhi di Woolsey scrutarono Tessa. – Un cuore diviso contro se stesso va in rovina, no? Voi amate entrambi, e questo vi dilania.

E si vola così. Mani alzate in segno di rispetto per lo sconosciuto che dopo nemmeno dieci minuti ti ha già spiattellato in faccia le verità più scomode che ti tenevi dentro.

E oltre a lui, il grande ritorno di Jessamine. Mi ero un po’ dispiaciuta per la sua morte, quindi sono stata felice di vederla tornare!

-Proprio tu. Ho sempre detto che saresti stato un pessimo corteggiatore, Will, e lo stai quasi dimostrando. […] Hai fatto fare a Tessa tanti di quei giri in carrozza che potrebbe disegnare una carta di Londra a memoria, ma le hai fatto una proposta di matrimonio? No. […] Di cosa hai paura?
-Che, se le dichiaro le mie intenzioni, dirà che non ricambia il mio amore, non come ricambiava Jem.
-Non ti amerà mai come amava Jem. Ti amerà come ama te, Will, una persona completamente diversa.

È tornata più saggia che mai! Be’, anche un po’ dispettosa!😂

Ultimo punto: fontana di Trevi mode on.

Londra, Blackfriars Bridge, 2008.

L’epilogo dura circa venti pagine. Ho pianto in ognuna di queste.

Amo l’intera saga. Ho amato Clary, Jace, Izzy, Simon, tutti. Mi sono affezionata tantissimo a Gideon e Sophie, Cecily e Gabriel, Charlotte e Henry ecc. Ma tutto doveva finire lì. Fine. La Clare doveva finire con il classico “e vissero per sempre felici e contenti”.

Mi sono sempre chiesta cosa ci fosse dietro il lieto fine. Cosa fanno i protagonisti dopo che finalmente hanno avuto le loro ricompense per tutte le avventure vissute? Ecco. Ora so che non mi porrò mai più una domanda simile. Ebbene sì, perché La Principessa per me è stata la perfetta conclusione di una favola. La storia di una ragazza che conosce l’amore e scopre un mondo magico incredibilmente pericoloso e affascinante. La conclusione perfetta era il “si” di Tessa. Non bastava? D’accordo, la conclusione perfetta allora era andare a far visita ai genitori di Will e Cecily per annunciare il matrimonio. Fine. Punto. Basta. Addio!

Non fraintendetemi, sono felice fuor di maniera per la vita bellissima e piena che hanno avuto, tuttavia, leggere le sofferenze che Tessa ha dovuto affrontare dopo la morte di tutti i suoi amici, la frustrazione che provava non trovandoli più accanto, o nel vedere i suoi figli crescere e morire. Insomma…ho pianto come un bambino quando gli dicono che Babbo Natale è una menzogna.

E con questo pensiero malinconico, vi lascio. Sì perché ora sono di nuovo depressa e andrò a mangiare pane e nutella per consolarmi dal senso di vuoto che si è riaperto nel mio cuore!😆😆😆

Fatemi sapere cosa ne pensate, cari lettori.

Un bacione, G.

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