The Greatest Showman -Parliamo di… film

The Greatest Showman -Parliamo di… film
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Ben ritrovati e buon sabato a tutti!

Anche oggi evadiamo un po’ dal mondo dei libri, perché ho intenzione di parlarvi di un film che mi ha letteralmente fatta impazzire già dal momento in cui si sono spente le luci al cinema. Si tratta del musical The Greatest Showman, uscito lo scorso Natale, con protagonisti Hugh Jackman, Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson, Zendaya e Keala Settle.

Siccome non è un film datato come lo era quello della scorsa settimana, cercherò di fare meno spoiler possibili, in modo da invogliarvi a guardarlo. 

Trama 

Inizio Ottocento. Phineas Taylor Barnum è il figlio di un sarto che muore catapultando il bambino nel buio di un’infanzia dickensiana. Ma P.T. crede nel sogno americano di inventarsi un’identità nobile ritagliata dalla stoffa dei sogni, e il suo amore di gioventù, la dolce Charity, abbandona i privilegi della propria casta bramina per seguire le visioni di quello che diventerà suo marito e il padre delle loro due figlie. Per Barnum, convinto che ogni progetto debba essere realizzato “cinque volte più grande, e dappertutto”, nulla è abbastanza: non il Museo delle stranezze che edifica nel centro di Manhattan per lo sgomento (e la curiosità morbosa) dei newyorkesi, non il circo che porta il suo nome in cui si esibiscono la donna barbuta e il gigante irlandese, il nano Tom Thumb e i gemeli siamesi. Perché quando P.T. Barnum “sta arrivando”, lo fa come un ciclone inarrestabile che travolge ogni cosa al suo passaggio: steccati e ipocrisie, ma anche legami e sentimenti. (fonte: mymovies)

Musica e colori

Come ho accennato, trattasi di un musical. Io sin dal trailer ero sicura che mi sarebbe piaciuto, perché ormai so bene come canta Hugh Jackman e non poteva deludermi. Non credevo, però, che mi ci sarei fissata in questo modo, giuro. Siamo andati al cinema a vederlo il 26 dicembre e dal 27 ne ascolto le canzoni da YouTube! Lo giuro, a ripetizione. Molte di esse mi danno anche la carica per fare la bici ellittica in palestra!

Questo film è stato apprezzato anche da chi, solitamente, non sopporta i musical. Frequento diversi gruppi che parlano di cinema e ho letto questo commento da svariati utenti. Immaginate quindi quanto possa essere piaciuto a una come me che adora questo genere di pellicole.

Non c’è una sola canzone che sia brutta, noiosa, che stoni col momento in cui viene cantata e che non abbia un bel testo. Ormai le so tutte a memoria e posso affermare con certezza che non è uno di quei film in cui si trovano canzoni filler, ossia quelle che non ci azzeccano nulla ma vengono inserite per allungare il brodo. Il mix di dialogo parlato e cantato è ben bilanciato, a parer mio. 

E la musica non è il solo pezzo forte: le canzoni sono accompagnate da coreografie bellissime, azzeccatissime ed emozionanti, complici gli attori, i colori, la regia, tutto. Questo film è davvero un’esplosione di colori e di musica, di energia, è quasi impossibile non alzarsi e ballare con loro: al cinema mi sono dovuta trattenere.

P. T. Barnum

Il protagonista è Barnum, l’uomo che viene considerato l’inventore del circo. Hugh Jackman, che lo interpreta, secondo me è stato mitico. In ogni scena, durante ogni canzone, ogni volta che è inquadrato si può vedere l’entusiasmo trasudare dai suoi occhi. Si è divertito a interpretare il protagonista e si vede, come ci si accorge tranquillamente che si è divertito a cantare e che ci ha messo tutto il suo impegno. Io forse sono di parte, perché è uno degli attori che preferisco, ma vi assicuro che canta davvero meravigliosamente… E, diciamocelo, da Wolverine non ce lo aspettiamo!

Ovviamente, però, la figura di Barnum è stata molto addolcita dai registi. Sì, ci mostrano che comunque era un uomo che non aveva paura di ingigantire la verità pur di fare spettacolo, che si faceva prendere dalle manie di grandezza, che voleva sempre di più, però il film si ferma qua. Barnum, in realtà, è stato al centro di moltissime polemiche e processi i quali, però, non fecero altro che far aumentare il suo pubblico. Lui stesso si è definito mistificatore… Diciamo che le cose che lo hanno reso famoso allora, oggi non sarebbero accettate…

I Freaks

Ecco. Non so se si possa definire “passione”, la mia, ma sono affascinata dalle storie su di loro. Sapete chi sono? O meglio, erano, perché definirli freaks ora sarebbe vergognoso e offensivo. Comunque, trattasi di persone con menomazioni fisiche, handicap gravi o stranezze naturali. Vi troviamo la donna barbuta, i nani, i gemelli siamesi, l’uomo lupo, i giganti, i microcefali e via dicendo. Costoro erano ovviamente visti come lo scarto dello scarto della società. Barnum vide in loro del potenziale per guadagnare soldi, grazie alla curiosità morbosa che naturalmente vive nell’essere umano. Sapete, quella vocina che ogni tanto sentiamo tutti, quando c’è qualcosa che non dovrebbe attrarci ma la vogliamo guardare comunque… 

Le persone erano spaventate ma attirate dal vedere una ragazzina con quattro gambe, capite? E Barnum diede visibilità ai cosiddetti mostri. E ho pensieri contrastanti, a riguardo. Prendere delle persone con quei tipi di problemi e sbatterli sotto i riflettori per fare soldi, era una cosa bella? Prima erano schifati dalla gente, persino i genitori spesso i lasciavano in orfanotrofio o davanti alle chiese perché erano nati così… Il circo dette loro soldi e fama. Ma era davvero giusto mostrarli come se fossero animali esotici? Privarli della dignità degli esseri umani? 

Nel film, loro dicono a Barnum che lui gli ha regalato una casa, però non si può sapere quanto effettivamente sia romanzata quella storia. Io, personalmente, mi sono documentata anni fa su questa moda che, per fortuna, si è fermata nel secolo scorso. La trovo affascinante, ma allo stesso tempo, ripugnante. Non per loro, ma per l’effetto “fenomeno da baraccone”. Sono una bacchettona, secondo voi? Beh comunque è impossibile non affezionarsi a loro, nel film.

La mia scheda

Voto soundtrack: 9,5

Voto fotografia: 8,5

Voto recitazione: 8,5

Canzone preferita: Never Enough e From Now on alla pari

Personaggio preferito: Charity Barnum, la moglie più paziente del mondo

Personaggio meno apprezzato: Jenny Lind, anche se canta la mia canzone preferita

Attore che ho preferito: Eh, ragazzi, che posso farci, Hugh è Hugh.

Scena preferita: Tutta la coreografia di Rewrite the Stars

Bene, oltre che recensire questo film, ho parlato anche di cose serie sulla dignità umana, bello no? Totalmente inaspettato! Spero solo di avervi incuriositi a vederlo e a documentarvi sul fenomeno dei Freaks. 

Alla prossima!

 

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