Le Fiabe come non le conosciamo -La Sirenetta

Le Fiabe come non le conosciamo -La Sirenetta
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Ciao a tutti e ben ritrovati, cari lettori!

Mi mancava la mia rubrica sulle fiabe, dopo questa lunga pausa, per cui ho deciso di ricominciarla. Questa volta tratterò una delle mie preferite, che però è anche una delle più tragiche e tristi. Dopo aver letto di stupri e piedi amputati, passiamo a qualcosa di più amaro e meno violento. 

Premetto che anche di questa storia io conoscevo solo la versione Disney, per cui scoprire la vera trama ideata da Andersen è stato un po’ un trauma. Il film del 1989, infatti, è uno dei miei preferiti. Ma cominciamo!

La Sirenetta -Disney

Avete mai visto questo film? Se sì, saprete già la trama. Se no, vi consiglio caldamente di farlo: segna l’inizio dell’epoca chiamata rinascimento Disney ed è un vero capolavoro. Ne parlerò, probabilmente, nella mia rubrica dei film in modo più approfondito. 

Ariel è una sirena di sedici anni, curiosa, che colleziona oggetti del mondo umano all’insaputa di Re Tritone, suo padre. Sale anche spesso in superficie con il suo amico Flounder. In una di queste scappatelle, vede per la prima volta il principe Eric e se ne innamora a prima vista (e con ragione, brava Ariel!). Eric è un principe e un marinaio. La sua nave però rimane in balia di una tempesta e lui rischia di morire: Ariel lo salva, portandolo sulla riva e lui la vede di sfuggita, quando riprende i sensi, prima che lei si ributti in mare.

Tritone scopre tutto ciò e punisce la figlia, che scappa dalla Strega del mare Ursula, la quale le propone un patto: una pozione che la trasformerà in un’umana per tre giorni. Dovrà fare innamorare il principe di lei e lui dovrà baciarla prima che il sole tramonti il terzo giorno. In quel caso, rimarrà un’umana e vivrà con lui per sempre. In caso contrario, tornerà ad essere una sirena, prigioniera di Ursula. In cambio delle gambe, Ariel le dona la sua voce.

Il principe non è un tipo sveglio e, senza voce, non la riconosce. Per cui passano tre giorni in cui lui sa di esserne

 attratto, ma cerca un’altra ragazza. Ursula però ha paura della sfacciataggine di Ariel, per cui si trasforma in una bellissima ragazza con la voce della protagonista e incanta Eric, il quale decide di sposarla subito. C’è un po’ di trambusto, ma fortunatamente Ariel, come tutte le principesse Disney, ha gli amici animali che la aiutano. 

Stringendo la trama, alla fine Eric si decide a svegliarsi e combatte contro una gigantesca Ursula, che aveva precedentemente rubato il tridente al Re; lei muore, tutti vivono felici e contenti, Tritone rende Ariel umana definitivamente e i due giovani si sposano. Ah, i bei lieti fini!

La Sirenetta -Andersen

Ecco, presente quella sensazione di calore che solo gli happy ending firmati Disney possono lasciare? Dimenticatela! Andersen aveva pensato ad una storia e ad un finale molto diverso da quello che vi ho appena raccontato…

La Sirenetta è la sesta figlia del Re del Mare e vive sott’acqua con lui, le sorelle e la nonna. La tradizione vuole che, durante il loro quindicesimo compleanno, le sirene possano fare una capatina in superficie, per osservare mondo degli umani. Ed è qui che lei si innamora di un principe, che vede su di una nave e al quale salva la vita durante un naufragio. La Sirenetta passa i giorni che seguono sospirando e sognando del principe, e desiderando di avere un’anima e una vita eterna come gli esseri umani; il suo destino di sirena, infatti, è quello di dissolversi in schiuma marina.

Alla fine decide di recarsi dalla Strega del Mare, che le vende una pozione che le consentirà di avere le gambe come gli umani, in cambio della voce, così le taglia la lingua; inoltre camminare sarà come essere trapassata dai coltelli e non potrà più tornare ad essere una sirena.

Se il principe s’innamorerà di lei e la sposerà, la Sirenetta otterrà un’anima; se sposerà un’altra, al sorgere del sole del giorno dopo le nozze la Sirenetta morirà. Giunta sulla terraferma, trova il principe, che però non si innamora di lei, perché è muta. Tra i due nasce una bellissima amicizia, lui le vuole bene e la tiene a vivere con sé a palazzo, ma niente di più, per circa un anno.

Un giorno il principe si reca in un regno vicino in cerca di una moglie. Si scopre che la figlia del re di quel regno è una ragazza che aveva lo aveva trovato sulla spiaggia dopo il naufragio. Il principe, giustamente, si ricorda di lei come di colei che l’aveva salvato, se ne innamora e presto le nozze vengono annunciate. La Sirenetta è disperata, perché il suo destino ormai è segnato. 

Il giorno delle nozze, le sorelle le donano un coltello, preso dalla Strega del Mare in cambio delle loro chiome di capelli. Se lei ucciderà il principe con quello, bagnando i piedi nel suo sangue, tornerà ad essere una sirena e non morirà. Lei, però, non ci riesce, perché è innamorata davvero di lui. Al sorgere del sole, quindi, si suicida, buttandosi in mare e si dissolve in schiuma marina.La sua bontà viene però premiata; anziché morire, la Sirenetta diventa una figlia dell’aria, un essere invisibile, con la promessa di ottenere un’anima e volare in Paradiso dopo 300 anni di buone azioni.

Insomma, è decisamente diverso dal bel finale con l’arcobaleno di casa Disney, vi pare? Ma è una storia talmente triste che, non so, mi piace. 

Andersen e la diversità

La Sirenetta è considerata una delle fiabe più rappresentative del genio letterario di Andersen. Qui più che altrove sono identificabili riferimenti autobiografici abbastanza chiari, per quanto celati dietro la finzione fiabesca. Il tema del “diverso” viene presentato in relazione al contesto amoroso. La relazione fra la Sirenetta, resa muta dalla magia, e il bel principe che le si affeziona senza però amarla, è stato interpretato come un ritratto della situazione di isolamento sentimentale a cui Andersen si sentiva relegato a causa della sua omosessualità. 

Andersen è la Sirenetta, e la Sirenetta è il suo nucleo più profondo, la donna che ha perso il suo principe per un’altra. Nella lingua tagliata, nella perdita della voce, sta tutta la frustrazione di non potersi esprimere liberamente: l’amore della Sirenetta è il più puro e sincero, è lei la vera salvatrice del Principe, ma non può dirlo, perché dalla sua bocca non esce suono. La Sirenetta è una fiaba di impotenza e dolore. Nella diversa natura delle parti in gioco sta la tragicità dell’amore impossibile. 

 

Spero che questo articolo vi abbia interessato! Eravate a conoscenza di questa versione? Cosa ne pensate? 

 

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