Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà – Piccoli lettori crescono

Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà – Piccoli lettori crescono
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Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà Book Cover Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà
Luis Sepùlveda
Narrativa per ragazzi

Ciao a tutti

e ben ritrovati con la mia rubrica sulle letture per i fan più giovani! Era da un po’ che non la scrivevo e, se devo essere onesta, mi mancava. Questo libro di cui vado a parlarvi l’ho finito da un pezzo ma, fino ad ora, non ho avuto modo di scriverci un articolo, perché avevo altre idee in testa. 

Sarò decisamente breve, in quanto di per sé è proprio un libriccino, scritto anche con caratteri grandi, quindi ci vuole decisamente poco per recensirlo. Il racconto si intitola Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, di Luis Sepùlveda. Sì, lo stesso de La Gabbianella e il Gatto. A quanto pare, ama dare ai suoi libri dei titoli lunghissimi, anche se poi le sue storie non sono dei mattoni di 1000 pagine. Sapete bene che, se si tratta di cani, io mi fiondo a capofitto sulla storia, anche se potrebbe ferirmi nel profondo (come Io e Marley, da cui non mi sono ancora ripresa). 

Quindi… di cosa parla?

Trama

È dura per un cane lupo vivere alla catena, nel rimpianto della felice libertà conosciuta da cucciolo e nella nostalgia per tutto quel che ha perduto. Uomini spregevoli lo hanno separato dal suo compagno Aukaman, il bambino indio che è stato per lui come un fratello. Per un cane cresciuto insieme ai mapuche, la Gente della Terra, è odioso il comportamento di chi non rispetta la natura e tutte le sue creature. Ora la sua missione – quella che gli hanno assegnato gli uomini del branco – è dare la caccia a un misterioso fuggitivo, che si nasconde al di là del fiume. Dove lo porterà la caccia? Il destino è scritto nel nome, e questo cane ha un nome importante, che significa fedeltà: alla vita che non si può mai tradire e anche ai legami d’affetto che il tempo non può spezzare.

Già il fatto che il protagonista fosse un cane lupo mi aveva convinta a prenderlo, poiché è una delle razze che preferisco in assoluto. 

Comunque, nonostante sia più breve dell’altro libro che avevo letto dell’autore, è comunque una storia molto bella. Più “normale”, diciamo: un cane che si racconta e insegna cosa sia la fedeltà è più comune di un gatto che insegna ad una gabbianella a volare, vi pare? 

La storia inizia con il nostro protagonista canino maltrattato, tenuto a stecchetto e senza bere, calciato da dei cacciatori che lo usano per rintracciare un ragazzo Indio. Aufman, il cane, li frega in tutti i modi, dando loro delle piste sbagliate, facendoli impantanare nel fango, mentre lui caccia e si riposa in pace, ricordandosi i giorni felici con il suo bambino, Aukamañ. Con lui è cresciuto sereno e tranquillo, fino a quando degli uomini cattivi non hanno distrutto il villaggio, rapito il cane e disperso gli indigeni per costruire strade e ferrovie. 

Ma Aufman non dimentica mai chi lo ha amato e protetto per tanto tempo, non si scorda a chi va la sua fedeltà. Gli uomini cattivi lo costringono a dare la caccia al suo umano, che da bambino è diventato capo e ribelle, ma Aufman non lo cerca di certo per farlo catturare… 

Solo per bambini?

La copertina e i caratteri grandi indicano che il racconto è indirizzato ad un pubblico molto giovane… ma non solo. Anzi, l’autore utilizza un linguaggio sì semplice, ma ricco di termini mapudungun che lui stesso ha imparato da un suo prozio. Il mapudungun è la lingua parlata dai mapuche, un popolo amerindo originario del Cile centrale e meridionale e del sud dell’Argentina. Anche se dietro ad ogni parola in lingua vi è scritto il significato nella nostra lingua, ad un bambino piccolo potrebbe rendere più lenta e difficile la lettura, ma niente di impossibile!

Sepùlveda ha scritto molte favole con protagonisti animali, ognuna con una morale differente ma sempre molto apprezzabili sia da piccoli che da grandi. Credo proprio che, prima o poi, recupererò anche le altre opere di questo autore, perché penso che siano sempre interessanti. 

Questo, in particolare, tratta argomenti importanti che tutti noi dovremmo ricordarci, di tanto in tanto: fiducia, fedeltà, rispetto per l’ambiente e per le altre persone, non esagerare con l’avanzamento del progresso, rispetto per la natura. 

Insomma, ve lo consiglio, è lungo circa cento pagine, per cui lo leggerete molto in fretta.

Un abbraccio!

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