Speciale Capodanno! La piccola fiammiferaia di Christian Andersen

Speciale Capodanno! La piccola fiammiferaia di Christian Andersen
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Buonasera a tutti! La mia collega G avrebbe voluto scrivere ma è letteralmente sommersa da materiale di studio! Ed ecco che oggi recupero io con un breve articolo, prima di raggiungerla per il cenone.

Non ho mai letto libri ambientati durante il periodo di Capodanno, l’unica cosa che ricordo è appunto questa piccola fiaba. Ammetto che non era la mia preferita, da piccola, perché la lessi una volta ma la trovai noiosa. Non vi erano lupi cattivi, cacciatori, principi, balli, nani etc etc, per cui era poco interessante. Non ero una grande fan di Andersen, mi piacevano di più le storie dei fratelli Grimm. Ovviamente non conoscevo ancora la differenza, una fiaba era una fiaba e non sapevo esistessero autori diversi: lo avrei scoperto anni dopo.

Christian Andersen

Se le fiabe dei Grimm, la maggior parte delle volte, hanno l’happy ending per i protagonisti e i cattivi muoiono male o vengono puniti, con Andersen non va sempre così. Basti vedere la Sirenetta, di cui probabilmente parlerò nella nuova rubrica che ho in mente. Comunque, lui è uno degli autori di fiabe più famosi del mondo, tutti lo conoscono. Tra le sue opere più famose abbiamo la già citata Sirenetta, La piccola Fiammiferaia, Mignolina, Il soldatino di stagno, La regina delle nevi e la Principessa sul pisello. Ecco, di queste, mi pare che l’unica col lieto fine sia l’ultima, anche se devo essere onesta: non conosco La regina delle nevi e Mignolina non la ricordo bene.

Ma cosa c’entra questa fiaba con il capodanno? Forse lei usava i fiammiferi per far scoppiare i petardi? No, ovviamente. L’unico collegamento è che la vicenda si svolge proprio la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. So che non è granché come legame tra le due cose, ma ho avuto proprio poco tempo per preparare l’articolo.

La piccola fiammiferaia

Era la fine dell’anno e faceva molto freddo: una bambina camminava a piedi nudi per le strade della città. La mamma le aveva dato un paio di pantofole, ma erano troppo grandi e la povera piccola le aveva perdute attraversando la strada. Un bambino monello ne aveva rubata una per farne la culla della bambola della sorella.
La piccola portava nel suo vecchio grembiule una gran quantità di fiammiferi che doveva vendere, ma in giro non c’era molta gente. Tutti erano intenti a preparare il cenone per l’ultimo dell’anno. Non aveva guadagnato nemmeno un soldo. La poverina non poteva tornare a casa per paura della reazione del patrigno, che l’avrebbe picchiata se avesse visto che non aveva portato soldi. Si sedette sulla neve, tremante e infreddolita e con le mani gelate.

Per scaldarsi, la bambina accese un fiammifero. Dalla fiammella, le parve di vedere una grande stufa, con la quale si scaldava mani e piedi, ma l’illusione durò poco e la fiamma si spense. Allora ne accese un secondo e, stavolta, apparve davanti a lei una tavola imbandita che la aspettava. Un’altra volta, però, la fiamma si spense presto. La povera piccola accese un terzo fiammifero e all’istante si trovò seduta sotto un magnifico albero di Natale. Mille candeline brillavano e immagini variopinte danzavano attorno all’abete. Quando la piccola alzò le mani, il fiammifero si spense.

Quando una stella cadente attraversò il cielo, alla Piccola Fiammiferaia tornò alla memoria la nonna morta, che era solita raccontarle che ogni stella cadente è un’anima che vola in Paradiso. Accendendo un nuovo fiammifero, la bambina vede sua nonna; per prolungare quella visione, accende velocemente tutti i fiammiferi. Quando anche l’ultimo fiammifero si spegne, la Piccola Fiammiferaia sogna di essere portata in cielo dalla nonna. Il suo corpo senza vita viene ritrovato il mattino seguente nella neve, con un sorriso in volto e un mazzetto di fiammiferi spenti in mano.

Traumi infantili

E questo, ragazzi, è il motivo per cui da piccola non amai particolarmente questa fiaba. Quanto è triste tutto ciò? Ecco, quando la lessi, o mamma me la raccontò (non rammento bene), ci rimasi veramente troppo male e la bandii dalla mia vita. Quando si è bambini si sa, i genitori ti raccontano solo le storie che sembriamo apprezzare, altrimenti il piccolo si agita, piange o non ascolta. Per cui, fino pochi anni fa, avevo cancellato dalla mente la fiaba. Ricordavo il titolo, ma non la trama.

Ero felice nella mia ignoranza… Fino a quando Netflix ha deciso di mettere una raccolta di corti Disney e Pixar e, per curiosità, sono andata a vedermeli. E mi ha spezzato il cuore. È un corto senza parole, accompagnato solo dalla musica, infatti ho scoperto che doveva fare parte di un terzo capitolo di Fantasia, che poi non venne mai realizzato.

Penso che, se fossi ancora piccola, direi che la morale di questa fiaba è di apprezzare ciò che abbiamo, la casa, il cibo, i genitori e la famiglia che ci amano, perché ci sono persone che non hanno nulla di tutto ciò. La piccola fiammiferaia muore proprio nella notte in cui tutto il mondo festeggia. Per cui… se avete figli o fratellini piccoli, ricordatevi di non raccontargli mai questa fiaba, onde evitare traumi! 😄

 

Con questa botta di allegria vi auguro un felice anno! Ci rileggiamo martedì!

 

S.

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8 Comments

  1. Lettrice confusa

    Secondo me è una fiaba da far conoscere a tutti i bimbi

    • BooksRoom

      A me fece più male di Bambi!

  2. Gioia

    La piccola fiammiferaia non è una bella fiaba da raccontare ai più piccoli.
    Comunque Mignolina finisce bene

    • BooksRoom

      Devo colmare questa mia lacuna!

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