Sola sull’oceano – Mary Higgins Clark

Sola sull’oceano – Mary Higgins Clark
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Sola sull'oceano Book Cover Sola sull'oceano
Mary Higgins Clark
Giallo
Sperling&Kupfer
2018

Una crociera esclusiva. Una Lady troppo ricca. Un nuovo delitto per la Regina della suspense.

Eccoci qua!

Ben trovati, cari lettori fedelissimi! Ho scoperto solo ora che le recensioni dell’incrocio di parole posso pubblicarle durante tutto il mese e non solo gli ultimi giorni, basta non metterle sulla pagina di Facebook per non spoilerare le parole nascoste. Bene, ok, ehm, non avevo capito e le lasciavo tutte all’ultimo! Grazie a Emy che mi ha illuminata. 

Oggi parlerò del libro che ho trovato con la parola oceano nel titolo: Sola sull’oceano, di Mary Higgins Clark. Vi dirò già da subito che, dei tre libri che ho letto per questo mese, è quello che mi è piaciuto di meno. Non so dirvi esattamente cosa non mi abbia convinta… ma partiamo dall’inizio: prima vi dico di cosa parla e poi i miei pareri e dubbi.

Trama

Costruita per una clientela esclusiva, la Queen Charlotte sta salpando dal porto sul fiume Hudson per la sua crociera inaugurale. A bordo della bellissima nave salgono personaggi famosi, ricche signore, fortunati vincitori di biglietti premio e alcuni brillanti speaker che allieteranno le giornate dei viaggiatori con le loro conferenze. L’atmosfera è sfarzosa, come in certi romanzi alla Agatha Christie, e la traversata promette di essere splendida. Anche perché si dice che una delle passeggere, Lady Emily Haywood, indosserà per la prima volta l’inestimabile collana di smeraldi che pare sia appartenuta a Cleopatra. E che, secondo la leggenda, reca con sé una maledizione: chi la porta in mare non vivrà abbastanza da tornare a riva. Naturalmente, nessuno crede a quella vecchia storia. Sennonché, a tre giorni dalla partenza, Lady Em è ritrovata cadavere e la collana è scomparsa… Ad indagare sono due infallibili quanto fortunati investigatori, che si trovano lì per festeggiare il loro quarantacinquesimo anniversario di matrimonio: Alvirah e Will Meehan, questa volta, dovranno districare una matassa più intricata che mai.

Già nella trama vi è scritta la mia prima impressione: quando l’ho letta, prima di scegliere questo libro, ho pensato subito ad Agatha Christie e ai suoi romanzi, spesso ambientati in navi, battelli, o treni… E l’alta società, in un modo o nell’altro, è sempre in mezzo! 

Beh, che dire… è il primo romanzo che ho letto di questa autrice, che so essere molto apprezzata dagli amanti del genere. Infatti non voglio dire che sia un brutto libro, anzi: è scritto bene, è scorrevole… Nulla da dire su di lei. Deve essere un problema mio: il genere giallo non è tra i miei preferiti, se si tratta di giallo nel termine più classico. Della Christie ho letto alcune cose e le ho apprezzate molto, ma lei è appunto un mostro sacro del genere… diciamo che, in generale, preferisco i thriller con un pizzico di crudeltà in più: alla criminal minds, per fare un esempio. 

Alla fine, credo di averlo apprezzato meno del previsto perché è l’undicesimo di una serie con questi due anziani protagonisti: forse, avrei dovuto iniziare dal primo, in modo da affezionarmi a loro e via dicendo. Purtroppo non ne ero a conoscenza e mi dispiace: quando avrò tempo, mi piacerebbe approfondire la lettura di questa autrice. Ripeto: il romanzo è scritto molto bene, tanto che sembra di essere lì dentro ad ascoltare le testimonianze dei passeggeri della nave. Ve lo consiglio se siete amanti del genere!

Alla prossima recensione!

 

 

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