Recensione: Shadowhunters, Città di Ossa – Cassandra Clare

Recensione: Shadowhunters, Città di Ossa – Cassandra Clare
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Parlare di Shadowhunters mi porta sempre una grandissima gioia perché questi cacciatori di demoni sono un po’ la mia famiglia. Gli istituti sono un po’ la mia casa. Questo è l’effetto che fa immergersi completamente in un mondo così vicino al nostro eppure così lontano, così magico.

Qualche tempo fa mi sentivo molto persa a causa di tanti cambiamenti che stavano avvenendo nella mia vita, e quando ci si sente un po’ persi cosa si può fare? Tornare a casa. Ecco, Shadowhunters per me è come Harry Potter: è casa.

Ed ecco che allora mi sono cimentata nella rilettura del primo volume: “Città di Ossa”. Quello da cui tutto è iniziato.

C’era una Clary che era una ragazzina, c’era un Alec molto confuso, un’Isabelle troppo sicura di sé e un Jace… Be’ Jace resta splendido splendente in ogni libro: è proprio un Wayland. Vabbè anche se sono passati mille anni dalla prima uscita eviterò spoiler sul bellissimo Jace.

Devo dire che la rilettura mi ha particolarmente colpito. Mi sono accorta di tante cose che molti anni fa, presa dalla trama straordinaria, non avevo notato.

Adesso, che sono passati ben tredici anni, si può notare una scrittura totalmente più acerba da parte della stessa autrice. Mettendo a confronto “Città di Ossa” con “La catena d’oro”, che è l’ultimo suo libro che ho letto, si nota una maturazione linguistica assurda.

Ci sono tanti dettagli che poi la prima volta non avevo notato, forse perché ero anche un po’ troppo pichirulla per farci caso, o forse perché quando leggi i libri a distanza di anni alcune piccolezze tendono a scomparire. Per esempio parlo dell’inconsapevole attrazione di Clary per Simon: cavolini se si nota! Ma io sono cresciuta convinta che lei non avesse mai provato nulla per lui se non una leale amicizia. Rileggere fa bene, non c’è dubbio.

Altri dettagli sono per esempio il muro invisibile che crea Hodge: come fa? Perché nessun’altro lo fa dopo? Oppure il Sensore di Demoni: dove sparisce? Perché nelle generazioni successive questo strumento si perde? (NOTA della sottoscritta: parlo consapevole del fatto che sono passati davvero tantissimi anni dalla mia prima lettura di The Mortal Instrument e quindi è probabile che queste mie domande trovino risposta nei libri successivi ma io non me lo ricordo!)

⭐⭐⭐⭐
Leggendo solo “Città di ossa” si può dire che è una saga con del potenziale. Solo sapendo cosa viene dopo posso dirvi che tutto ciò che riguarda i figli deli angeli sarà s p e t t a c o l a r e

Città di Ossa – film del 2013

PS. Fan del film del 2013 o della Serie TV?

Buona giornata,
Vostra Jay ❤️

1,0 / 5
Grazie per aver votato!

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