L’Opale Perduto – Lauren Kate

L’Opale Perduto – Lauren Kate
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Cosa dire di questo nuovo libro di Lauren Kate? Forse la parola giusta è… magico. Non magico in senso di trama. Dopo la celebre saga fantasy di Fallen, la Kate riesce ad incatenare i suoi lettori ancora una volta mostrando loro una Venezia capricciosa, viziata, sfavillante nelle sue sregolatezze. Una Venezia esagerata. Una Venezia magica, appunto.

Venezia aveva sempre convissuto con la minaccia di sprofondare: perché dunque non indossare la maschera un altro giorno ancora, perché non brindare a un altro tramonto rosato?

<<Non è un posto per gente losca, questo>> disse il guardiano, e Mino capì che, al contrario, quello era esattamente un posto per gente losca. La città era fatta per le attività illecite, almeno quanto lo era per festeggiare e filosofeggiare, fare musica e fare l’amore. Quella era Venezia, in fin dei conti.

E Violetta si sentì meno sola. Erano due spiriti affini su un tetto.

È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell’inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell’istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota.  Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell’ala maschile dell’orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto…  Dopo il successo mondiale della saga di Fallen, ecco il nuovo romanzo di Lauren Kate: la storia di un amore ostacolato, in una Venezia magnifica e crudele, città delle maschere, luogo perfetto dove nascondere, fin che si può, i trasalimenti del cuore. 

Premetto che non appena vidi Lauren Kate scritto a caratteri cubitali su questa bellissima copertina che trasuda mistero in una città magica come Venezia, mi dissi “Top! E vai con una nuova serie fantasy!”. Ero super gasatissima.

Piccola nota personale su di me: spesso compro libri senza leggerne la trama. Ed ecco che qualche tempo dopo comincio la lettura e… non era un fantasy. Non avevo voglia di un libro di narrativa generale. Era un momento in cui avevo bisogno di magia e avventura, non di storie potenzialmente concrete. Insomma, ero partita totalmente svogliata ma poi…

Poi “L’opale perduto” ti strega. La trama è un continuo crescendo di emozioni. I destini di Mino e Violetta si incontrano solo per allontanarsi e si sfiorano costantemente, tra le lacrime di un lettore disperato che urla “Voltati! Togliti la maschera! Non capisci che quel ragazzo è lui?”.

Questo romanzo racconta la storia disperata di due vite spezzate, che crescendo trovano il coraggio di costruirsi e reinventarsi. Due vite ingenue, che grazie ai loro errori crescono e imparano il mondo. 

“L’opale perduto” mi ha fatto molto riflettere sull’idea che il Destino ha i suoi tempi. Spesso due anime si incontrano solo per breve periodo. Spesso sembra non ci sia speranza. Sembra che il mondo ci collassi addosso ma poi, quando smettiamo di pensarci e decidiamo di andare avanti ecco che gli ingranaggi si rimettono in moto. Ecco che le carte si mescolano ancora e allora capisci che magari ad un certo punto della tua vita non eri semplicemente pronto per una certa situazione. Dovevi crescere, capire ancora tante cose del mondo, e solo dopo aver imparato tutto ciò che dovevi il Destino tornerà da te.

In un momento delicato della mia vita in cui stavo gettando la spugna, “L’opale perduto” mi ha ricordato che per quanto la nostra vita ci possa sembrare vuota e triste, per quanto ci possiamo sentire soli e abbandonati, non dobbiamo perdere la speranza. Non dobbiamo mai perdere la nostra forza. Non dobbiamo mai arrendersi alle disgrazie, perché tutto accade per una ragione, anche se lì per lì non ne vediamo la vera motivazione.

⭐⭐⭐⭐

Emozionante come pochi.

La vostra Jay ?

/ 5
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