Lettura, la nostra grande passione.

Lettura, la nostra grande passione.
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Buona sera, bella gente e ben trovati!

Finalmente è venerdì, anche se a me non cambia molto, visto che lavoro pure il sabato mattina. Spero comunque che passerete un buon fine settimana, che vi riposerete o che andrete a divertirvi! Personalmente, non vedo l’ora di dormire un po’, vista la settimana stancante che ho avuto, tra influenza e altro!

Oggi non ho un articolo su un libro in particolare da scrivervi, più che altro vorrei riflettere su qualcosa insieme a voi, per fare due chiacchiere libere! L’argomento sarà la passione che ci accomuna: la lettura, ovviamente!

Da tutta una vita…

In uno dei miei primi articoli, scrissi che la passione per la lettura, per me, nacque alle scuole elementari, quando effettivamente imparai a leggere. Prima amavo ascoltare le storie e guardare libri e fumetti, ma ovviamente da sola non potevo comprenderne le parole. Mi ricordo di un libro, con la copertina marrone e totalmente scritto, senza immagini. Era di mia mamma, credo. Io lo prendevo e mi stendevo sul letto, a pancia sotto e fingevo di essere una bambina grande che leggeva. In realtà, appunto, non capivo le parole! Nemmeno sapevo il titolo e credo che sia andato perso con il trasloco, quando avevo poco più di 5 anni.

Anche se non sapevo leggere, ero attratta da questi oggetti pieni di scritte, con o senza figure, che gli adulti sfogliavano. Certo, se guardando dentro c’erano dei disegni, per me era meglio, però mi divertivo comunque a fare finta di capire. Mia mamma non era solita leggermi le fiabe dai libri, ve l’ho raccontato: preferiva inventarle lei di sana pianta. Quindi non c’erano troppi libri per bimbi, in casa mia. Poi, una volta imparato a leggere, non ho più smesso: che fossero libri o fumetti, ho sempre letto qualcosa. Ammetto di essermi un po’ impigrita con il tempo, con gli anni e con l’avvento della tecnologia. Inoltre, sono subentrati altri hobby, come i videogiochi o l’amore per le serie tv e i film, la musica… Ma non ho mai abbandonato del tutto la lettura. Non credo potrei vivere, senza.

Siamo rimasti pochi?

Tempo fa, trovai un articolo su internet (che ovviamente ora ho perso) in cui si diceva che in Italia si legge pochissimo. Ma è davvero così? Ultimamente, soprattutto tramite Facebook e altri social, ho conosciuto moltissime persone che sono libro-dipendenti, senza contare G, che ha aperto questo blog ed è un’appassionata. Nella mia famiglia amiamo molto leggere: esclusa me, mio fratello è un avido lettore (e anche più coraggioso di me, come autori preferiti), ama il fantasy e l’horror anche lui. Mio padre idem, grande amante di Ken Follett, ha tutti gli ebook di questo autore e li divora, nonostante siano lunghissimi. L’unica è mamma, che lavora veramente tutto il giorno e la sera è troppo stanca per cominciare un libro… Le dispiace molto, perché in passato era un topo di biblioteca anche lei. Però, appena può, recupera.

Ho amici sparsi per l’Italia, ci sentiamo su una chat di whatsapp e sono tutti appassionati lettori. Anzi, a volte io stessa mi sento meno lettrice di loro, soprattutto per la mole di libri che leggono e per gli autori. Io, lo ammetto senza problemi, ho dei gusti molto semplici, non ho letto molti classici, spesso prediligo storie più leggere. Senza esagerare, però: quando qualcosa è scritto male, me ne accorgo! Comunque, ecco, i dati ISTAT riportano che nel 2016, il 57% degli italiani non ha letto nemmeno un libro. È una percentuale enorme! E non solo vengono snobbati i libri, ma anche i quotidiani, le riviste e via dicendo… Vi immaginate una vita senza lettura? Io no! Inoltre è un po’ triste, se pensiamo che gran parte della letteratura mondiale ha avuto origine proprio in Italia.

Il valore di un libro

I libri sono parte integrante della cultura dell’uomo, lo dico e lo ripeto. Servono, sono indispensabili. Accrescono la cultura personale, certo, ma non solo. Ci aiutano ad evadere dalla quotidianità. Come si fa a vivere solo di realtà, mi domando? Nei libri c’è un mondo bellissimo, tutto da esplorare ed è un momento solo nostro. Da semi-cinefila ammetto che anche i film hanno lo stesso scopo, ma non possono sostituirsi totalmente al racconto scritto. Un film ti dura un paio d’ore, poi tutto finisce. Lo puoi guardare da solo o in compagnia e in quel caso non è più un momento solo tuo. Capite cosa intendo? Il rapporto con il libro è qualcosa di intimo e personale. È anche per questo che non amo molto prestarli in giro, li do solo a persone di cui mi fido… e a volte sbaglio. Mio fratello si è fregato Dracula di Bram Stoker!

I libri sono stati e sempre saranno una porta aperta verso il mondo; non a caso, fin dai tempi più remoti, l’uomo ha sentito la necessità di tradurre i suoi pensieri in parole in modo che non andassero perduti nel tempo, e di preservare e tramandare le pagine scritte. Si tratta di un vero e proprio patrimonio di cui è importante insegnare il valore affinché si abbiano per sempre sia lettori che scrittori. Pensate: e se un giorno si estinguessero gli scrittori? No, non voglio immaginarlo!

Leggere è il cibo della mente. Non c’è frase migliore per descrivere il valore della lettura: leggere fa bene e arricchisce in tanti e svariati modi, al punto da essere fondamentale tanto quanto il cibo. La pagina scritta aiuta il nostro sviluppo perfezionando il nostro linguaggio e migliorando il nostro modo di comunicare e di relazionarsi agli altri.

Non siamo tutti uguali

Non tutti però amano leggere, questo è un dato di fatto, ma è importante che tutti riconoscano il ruolo fondamentale che la lettura ha nella nostra società a prescindere dai gusti personali. Io non condannerò mai quelli che non amano leggere, dico solo che per me è strano!

Come disse Gianni Rodari, “il verbo leggere non supporta l’imperativo”: nonostante il grande valore di questa attività, non si può costringere nessuno ad apprezzarla, se proprio non va. Questo non significa che sia impossibile educare alla lettura cercando di far sì che ogni lettore trovi la propria strada: c’è chi preferisce le commedie romantiche, chi i polizieschi, chi i drammi e chi i libri di fantascienza. Alla varietà di libri corrisponde la varietà dei gusti e non è necessario amare i grandi classici per godere dei benefici della pagina scritta (menomale per me!). Posto che anche avere una cultura è fondamentale, quando si parla di lettura la cosa importante è trovare dentro di sé la voglia di leggere, un dono prezioso che porta con sé una sensazione di meraviglia e di pace difficilmente descrivibile a parole.

In conclusione

E voi cosa pensate? Perché nel nostro bel Paese si legge così poco? Cosa vi ha spinto ad essere lettori o lettrici? Che generi preferite? Aspetto i vostri commenti!

Un abbraccio, S.

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2 Comments

  1. Gioia

    È vero molti non amano leggere. Ma non credo che quei dati ISTAT siano corretti quando nei giorni di Natale andai alla libreria Mondadori del mio paese per comprare un libro ho visto che tutti gli scaffali erano quasi vuoto. Le persone leggono nel tempo libero, anche io da quando ho aperto il mio blog e la mia pagina personale ho conosciuto moltissime persone che leggono e scrivono. C’è ne sono tantissime, quando vado al mare vedo moltissime donne mentre gli uomini sono di meno che hanno un libro in mano. Si dice che in Italia si legge poco secondo me non è vero. La mia non è una polemica è solo una considerazione

    • BooksRoom

      Infatti, sembrano strani anche a me… ma guardando le persone che conosco di persona, a parte G, non leggono molto. In tanti regalano libri per Natale come “ultima spiaggia” del regalo, ma poi chi li riceve li ripone su uno scaffale e li abbandona lì 🙁

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