Le avventure di Fiammiferino -Piccoli lettori crescono

Le avventure di Fiammiferino -Piccoli lettori crescono
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Ben trovati, followers! Com’è iniziata la vostra settimana? La mia abbastanza bene, non posso lamentarmi! Inizia il mio periodo preferito dell’anno e sono felice, anche se ho avuto alcuni sbalzi d’umore oggi!

Ma che titolo è?

Avrete letto il titolo dell’articolo e vi sarete chiesti “E che roba è?”. Non vi biasimo, è un libro quasi introvabile, anche online e ci sono edizioni vecchie che su ebay costano anche 200 euro! Sono rimasta scioccata quando l’ho visto! 😱

Quando avevo circa 10-11 anni, mia nonna materna si trasferì a casa nostra, portando molte cose dalla sua casa, che era stata anche la casa in cui era cresciuta mia mamma. Fecero una cernita e mia mamma tirò fuori dei libri che lesse da piccola, tra cui questo. Un volume abbastanza distrutto, perché lo aveva letto molte volte e con una copertina molto strana. Non mi convinceva molto, ma lei mi raccontò che era una fiaba molto particolare e che dovevo almeno provare. Come vi ho detto, allora macinavo almeno un libro ogni 3/5 giorni, quindi al massimo sarebbe stata una perdita di poco tempo, se non mi fosse piaciuto.

Lo presi, lo sfogliai con attenzione, perché già perdeva le pagine e iniziai a leggerlo. La mia poca convinzione durò poco, la storia mi rapì praticamente subito e, come mio solito, lo finii in troppo poco tempo. Ringraziai tantissimo la mamma e quel volume divenne perennemente mio. Nel tempo lo rilessi, anche da più grande.

Le avventure di Fiammiferino

È davvero una strana fiaba, scritta da Luigi Barzani, credo sia l’unica di questo autore. Da quanto ho capito, in America ha avuto molto più successo che in Italia, ma non ho comunque trovato informazioni a riguardo. Ma di cosa parla? Eccovi uno stralcio di trama.

La supplica di un fiammifero

Il protagonista è un giornalista che parla e narra in prima persona. All’inizio si trova in un albergo in Giappone e, preso dalla noia, cerca nella camera qualcosa che possa divertirlo, ma senza successo. L’unico oggetto presente è una scatola di fiammiferi, con la quale può giocare: con i cerini si possono creare molte forme. Ma nella scatola ve ne sono solo tre, troppi pochi. Si ricorda che da piccolo costruiva degli omini con i fiammiferi e lo spago e, così, ne crea uno, di nome Fiammiferino. L’uomo comincia a giocarci, parlarci e ride un po’ tra sé e sé, finché non si stufa e si accinge ad accendere il suo giochino per fumare.

Ma, colpo di scena, l’omino si muove e assume una posizione di supplica, in ginocchio. Da lì, l’uomo inizia a sentire una vocina. Fiammiferino ha preso vita e parla con lui, implorandolo di non ucciderlo: se lo bruciasse, morirebbe. Il protagonista è inizialmente basito. Non  capita tutti i giorni di sentir parlare un fiammifero, vi pare? Ma la spiegazione c’è e l’uomo la prende per buona, promettendo al suo piccolo amico di proteggerlo sempre e di tenerlo con sé.

Sono un Haji

Perché Fiammiferino parla? Perché è un Haji, ossia uno spirito degli alberi giapponese. Più specificamente, era lo spirito di un salice, che venne poi abbattuto e usato per farne dei fiammiferi. Gli Haji, spiega il giornalista, sono come le nostre fate, solo che loro esistono ancora, mentre le fate no. Il Giappone è un paese giovane e tutti i suoi spiriti magici sono vivi, mentre i paesi più vecchi perdono la magia. Fiammiferino spiega che loro spiriti possono rivelarsi agli uomini solo tre volte e quella era la sua terza volta.

La storia del salice mi è sempre piaciuta molto. La prima volta che si rivela, infatti, lo fa per proteggere un principe giapponese da dei soldati, coprendolo con le sue fronde. Da allora, ogni anno il principe lo andò a trovare, seguito dai suoi soldati e facendo una festa sotto i suoi rami, per onorarlo. La tradizione si ripete anche dopo la morte del principe, almeno fino a che il suo ultimo soldato muore di vecchiaia. La seconda volta che si rivela, invece, lo fa per salvare se stesso dall’abbattimento. Prega gli uomini di non tagliarlo, ma loro non lo ascoltano e così viene distrutto in migliaia di fiammiferi.

Giuro, ho avuto l’ansia per tanto tempo, magari gli alberi avevano tutti uno spirito e io staccavo i rametti per giocare!

Un amico particolare

Il protagonista non è un giornalista normale, bensì è un cronista di guerra. Fiammiferino diventa il suo amico inseparabile, un consigliere fidato, che lui tiene nella piega del cappello. Condivide parte della sua vita con lui, rischia di perderlo, gli sistema lo spago quando si allenta e via dicendo. Durante un reportage di guerra, Fiammiferino riconosce l’anima del suo principe giapponese in un generale e si entusiasma moltissimo…

Ma ovviamente non vi dirò come finisce. Vi racconto solo che da piccola non mi aspettavo un finale del genere, ecco!

Un vero peccato

Trovo che sia davvero un peccato che non sia così facile da reperire. Su e-bay o su amazon bisogna cercare bene, ma molte edizioni costano davvero più di 200 euro! Ne ho trovata una, usata, su e-bay da circa 30 euro, ma è comunque una su mille. Mi chiedo come mai, probabilmente davvero in Italia non ha avuto molto seguito e quindi non lo hanno pubblicato molte altre volte. Quindi, il mio consiglio solito “trovatelo e fatelo leggere ai bambini” stavolta è un po’ diverso… cioè, se per caso lo avete in casa, leggetelo anche se siete adulti e magari coinvolgete dei bambini, perché è ormai una rarità.

Non posso assicurarvi che vi piacerà, comunque. Vi ho detto già che è una storia decisamente bizzarra, diversa da tutte le altre che avete già letto. Forse un po’ ricorda Pinocchio, un essere inanimato che prende vita, con una coscienza sua, ma sono comunque due racconti diversissimi. Ho voluto parlarvene, però, perché è un pezzo della mia infanzia e lo porto affettuosamente nel cuore. Anzi, quasi sicuramente lo rileggerò a tempo perso!

Spero di aver attirato la vostra attenzione!

Un saluto da S, ci sentiamo mercoledì come al solito!

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5 Comments

  1. LUISA 1962

    Ho letto anch’io quel libro, da piccola, parlo di 53 anni fa!!! Mi è rimasto nel cuore e mi ha fatto scoprire tante cose di una cultura affascinante.

    • BooksRoom

      Davvero! E’ un peccato che questo libro sia così poco conosciuto. E’ una storia che apre i cuori!

  2. Sonia

    Anche io l’ho letto quando ero piccola ed ancora lo porto chiaramente nei miei ricordi!!!

  3. Jaz79

    Anche io lo conosco e pensavo di essere la sola!!

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