I fantastici borghi di Fania – Castelvetro

I fantastici borghi di Fania – Castelvetro
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Si parte per il festival della Filosofia che si tiene ogni anno a Modena e dintorni e, inaspettatamente a fronte di tanto studio, si approda in un piccolo paesino dal nome Castelvetro, suggerito tra una lezione magistrale e l’altra da due signore sedute nella platea della piazza grande di Modena.

Castelvetro di Modena è una graziosa località adagiata tra i rilievi preappenninici dove, insieme a paesaggi rilassanti, troviamo una cucina semplice (accompagnata dal Lambrusco Grasparossa) unita a interessanti testimonianze storiche e artistiche, che fanno di questo piccolo borgo un luogo incantevole.

In ogni angolo arte storia e cultura si mescolano tra loro mostrandosi in tutta la loro bellezza e raccontando vicende di un tempo che fu.

E’ una bellissima serata di fine estate e nella piazza principale del borgo si sta svolgendo una delle più belle rappresentazioni storiche a cui abbia mai assistito. Si tratta del Corteo storico e della Dama vivente che ha luogo negli anni dispari. Le manifestazioni popolari si alternano ogni anno per cui, se sbagliate annualità, mal che vada assisterete alla Festa al Castello e al Mercato dell’Assurdo che si svolgono negli anni pari. In ogni caso non vi perderete mai la sagra dell’Uva e del lambrusco Grasparossa che attira gli intenditori ogni settembre. Degni di nota comunque anche gli altri prodotti tipici tra cui l’Aceto Balsamico tradizionale di Modena, il nocino e il miele.

Nella Piazza Roma si affacciano il palazzo Rinaldi , la Torre dell’Orologio e la Torre delle Prigioni. Negli anni 50 al centro della piazza venne realizzata una pavimentazione in lastre bianche e nere per formare una scacchiera. La piazza a scacchiera viene appunto utilizzata per ricreare una storica partita a scacchi, avvenuta in epoca rinascimentale e che viene celebrata a settembre con un evento storico: la cosiddetta Dama Vivente.

Lo spettacolo è unico nel suo genere, tanto che quasi ti sembra di essere davvero catapultato in una altra epoca. La voce narrante racconta di antichi festeggiamenti che i marchesi Rangone dedicarono al poeta Torquato Tasso in fuga da Bologna e rifugiatosi a Castelvetro. Tutto ha un sapore di altri tempi.

Tra musica, danze e giochi la serata si consuma tra magiche atmosfere ormai dimenticate, del resto l’aspetto del borgo di per se rimanda a un tempo ormai lontano quando “le dame passeggiavano leggere nei vicoli acciottolati e i cavalieri li facevano risuonare con gli zoccoli dei loro destrieri.”

Numerosi agriturismi, piccole trattorie e ristoranti tipici potranno allietare il vostro soggiorno. Tra tutti citerò “Il Cappero alle Mura”, che merita di essere visitato anche solo per gli spazi interni, molto suggestivi e l’Ustaria Tre Valli, piccolo ristorante a conduzione familiare, ma avrete giusto l’imbarazzo della scelta nel trovare location di stile e di gusto adatte anche per i palati più esigenti.

Alla prossima!

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