Dimmi l’amore che cos’è – Cecile Bertod

Dimmi l’amore che cos’è – Cecile Bertod
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Ben ritrovati, carissimi lettori, oggi voglio parlarvi di un romanzo che mi era stato consigliato da una cara amica: Dimmi l’amore che cos’è.

Lo scorso mese (se non erro, perché le ferie fanno perdere la cognizione del tempo, quindi poteva benissimo essere stato due settimane fa) ho approfittato della promo Kindle Unlimited gratis per un mese e, data l’opportunità, sto cercando un sacco di libri da leggermi. Scorrendo tra l’infinità di titoli mi è comparso Dimmi l’amore che cos’è, di Cecile Bertord, un libro che mi era stato fortemente consigliato da una cara amica.

Un disastro di nome Mable Hope

Credo che il motivo principale per cui si debba apprezzare questo romanzo è la protagonista, Mable Hope. All’apparenza è una ragazza frivola e senza pensieri ma questa è solo una maschera. Forse l’ho amata particolarmente perché anche io, come lei, sono una calamita umana per disavventure tragicomiche, o forse perché anche io proprio non reggo lo stress!

Fatto sta che Mable, col suo carattere apparentemente spensierato e giocherellone incanta il lettore e lo fa affezionare.

Credo che Mable sia un personaggio estremamente complesso e dalle mille sfaccettature. Un personaggio che, nonostante abbia il ruolo da protagonista, non si completa all’interno del romanzo. Voglio dire che Mable ha un passato difficile con cui però, alla fine del libro, non fa comunque pace. Ho trovato strana questa cosa perché ogni eroe che si rispetti, all’interno di un libro, percorre un sentiero che lo porta a risolvere tutti i suoi problemi. Ma sotto certi punti di vista, può anche andar bene così; in fin dei conti, nella vita reale non è mica detto che ognuno di noi riesca ad affrontare i demoni del proprio passsato.

Dimmi l’amore che cos’è

Dimmi l’amore che cos’è, di Cecile Bertod, è un romanzo davvero divertente e accattivante. La trama (che potete leggere sotto) conquista il lettore e lo fa divertire e sorridere continuamente.

Si tratta di una lettura leggera e serena, perfetta per questa fine estate o per chi, come me (ormai lo sapete) ama i lieto fine tutto l’anno.

Ho trovato geniale l’idea di “imbottigliare l’amore”. Ah, quanto sarebbe più semplice se sapessimo esattamente chi cercare! E invece no, bisogna girovagare senza metà e sperare di essere abbastanza fortunati da inciampare nella persona giusta. Che poi, come si chiede spesso Mable, come si fa a stabilire se è davvero quella giusta?

L’amore è quindi un cocktail di sostanze chimiche che mandano in tilt l’organismo, al punto che non riuscirete più a distinguere un uovo fritto da un cosciotto di tacchino e ogni cosa, anche la più insignificante, vi farà sospirare disgustosamente. Ma non lasciatevi ingannare. Il fatto che l’amore sia un semplice processo biologico non riduce in alcun modo il dolore che si prova quando veniamo scaricati. E l’unica cura efficace, almeno per ora, resta un buon whiskey senza ghiaccio.

Io personalmente l’ho davvero adorato. E’ una chicca di libro davvero coinvolgente e dolce, cosparso di divertenti scene e personaggi ironici e ammalianti.

Tuttavia…

C’è però una pecca in Dimmi l’amore che cos’è che, a mio personale avviso, non gli fa guadagnare un “voto massimo” nella valutazione della lettura.

Leggendo questo romanzo ho avuto come la sensazione che non tutti i nodi fossero venuti al pettine. Per esempio, la sorella di Mable, Thelma, sa che lei lavora al BIT. Tra le due sorelle non scorre proprio buon sangue, eppure Thelma non tradisce mai Mable, mantenendo questo fatto per sé (scoprirete leggendo a cosa mi riferisco). Perché?

Come questo piccolo dettaglio, ce ne sono altri che non riporto per questioni di spoiler che ritengo avrebbero meritato qualche riga di spiegazione.

Complessivamente, comunque, io ho apprezzato molto Dimmi l’amore che cos’è. Ripeto, forse perché mi sono presa a cuore questa ragazza disgraziata che si arrabatta ogni giorno per mantenere la sua vita in binari sicuri e non stressanti, ma anche perché, obbiettivamente, ho apprezzato molto la rocambolesca storia tra i due professori del BIT.

Per cui, se avete voglia di una lettura piacevole e tranquilla, vi consiglio di leggerlo. A mio avviso, ci sono alcuni dettagli che non quadrano ma sarei curiosa di poterne parlare anche con voi! Vi rimando al link per l’acquisto QUI.

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