Alice nel Paese delle Meraviglie – Recensione – Movie vs Book

Alice nel Paese delle Meraviglie – Recensione – Movie vs Book
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I grandi classici non annoiano mai

Ben ritrovati, cari readers!

Di comune accordo con alcune amiche abbiamo deciso di leggere insieme Alice nel Paese delle Meraviglie. C’è da dire che questo classico non passa mai di moda, non pensate anche voi?

Tutti quanti conosciamo la storia della piccola Alice, che sorpresa dal vedere un coniglio in ritardo, decide di seguirlo all’interno della sua tana e finisce dritta dritta nel magico Paese delle Meraviglie. 

Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1865 dal matematico e scrittore Charles Lutwidge Dodgson anche meglio noto come Lewis Carroll. Il racconto magico di Alice è ricco di riferimenti a personaggi e poemetti risalenti all’epoca di Carroll. Alice nel Paese delle Meraviglie presenta un sequel: Alice attraverso lo specchio. Il primo libro risulta decisamente più leggero del secondo e seppure le storie si svolgono in due tempi diversi, molte trasposizioni le mescolano insieme.

Mentre il primo libro vede come tema principale le carte, il secondo prevede gli scacchi come riferimento primario. 

Siccome la storia di Alice è nota anche a chi non ha mai letto il libro, vorrei soffermarmi in particolare sul significato che si cela dietro il romanzo e sulle differenze con alcune trasposizioni.

Un libro per bambini?

Alice nel Paese delle Meraviglie è uno di quei romanzi che, come Il Piccolo Principe, sono adatti sia a un pubblico adulto che a uno più giovane. 

Da piccoli ci concentriamo sulla storia di Alice, che si ritrova a dover fronteggiare diversi personaggi totalmente matti, come il Cappellaio, la Lepre Marzolina, ma anche il Bianconiglio o la Regina Rossa. Da grandi, invece, riusciamo a cogliere meglio le allusioni di Carroll e anche gli incoraggiamenti e i significati nascosti dietro alle avventure di Alice.

Alice, nel mondo reale pensa a quanto siano noiose siano tutte le regole imposte dai grandi. La sua avventura nel Paese delle Meraviglie le fa capire che alcune regole sono necessarie e che deve esserci una logica in quel che si fa. Altrimenti saremmo tutti matti!

La fretta del Bianconiglio, per esempio, può essere identificata come la pressione con cui i genitori caricano i loro figli. Mentre il Brucaliffo è il personaggio che più si avvicina alla figura di un genitore. E’ estremamente saggio e cerca di aiutare Alice, ma non le svela la soluzione del problema. Sarà lei a dover capire a cosa si riferisce con “un lato ti farà crescere e un lato ti farà rimpicciolire”, ed è proprio questo che la porta verso la crescita interiore.

Alice nel Paese delle Meraviglie – film del 1999

Di tutte le pellicole tratte dall’omonimo romanzo, questo è uno di quelli che maggiormente preferisco. 

Il motivo è essenzialmente l’estrema fedeltà con la versione letteraria. Le differenze tra libro e film in questo caso si rivelano essere praticamente nulle. Una di queste è che il ben noto stregatto è appunto chiamato stregatto-astratto mentre in alcune versioni del libro è detto gatto del Paraguay.

Inoltre, la scena iniziale di Alice assieme alla sorella, presente nel libro, viene qui totalmente modificata. Sparisce la sorella, e viene introdotta una scena in cui Alice dovrebbe fare un’esibizione di fronte ad alcuni sconosciuti. Durante le due ore di film, Alice impara finalmente a credere in se stessa. Supera le sue paure, come l’ansia da palcoscenico, e può finalmente tornare a casa.

Questo film unisce attori in carne ossa e pupazzi. Questi ultimi sono stati creati dal Jim Henson’s Creature Shop. In tutto sono stati creati 875 effetti speciali.

Il ruolo di Alice è stato affidato a Tina Marie Majorino, nota a me per la sua brillante interpretazione di Mac in Veronica Mars e nota a un pubblico più vasto come la Dottoressa Heather Brooks in Grey’s Anatomy. Ma poi ci sono altre importanti comparse come Whoopi Goldberg che interpreta lo stregatto, o come il mitico Robbie Coltrane, aka Hagrid.

La versione Disneyana

Il film che mi ha fatto innamorare per la prima volta di Alice è uscito nel 1951 ma non fu il successo che tutti pensiamo. 

Tutte queste decisioni creative vennero accolte con grandi critiche dai fan di Lewis Carroll. Disney non fu sorpreso dalla ricezione critica di Alice nel Paese delle Meraviglie – la sua versione di Alice era stata progettata per un vasto pubblico di famiglie, non per critici letterari – ma nonostante tutto il film incontrò una risposta tiepida al botteghino e fu una forte delusione nella sua uscita iniziale. 

Quasi due decenni dopo la sua uscita originale, intorno alla fine degli anni ’60, la versione Disney di Alice nel Paese delle Meraviglie si trovò improvvisamente in auge con i tempi. 

Assurdità? Ma certo Oreste. Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo. Niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non ‘è. E viceversa. Cioè è non sarebbe. E cioè che non sarebbe, è. 

L’Alice Disney, seppur più canterina e più romanzata, presenta la stessa avversione per i libri senza figure. Cosa mancante in molte pellicole.

Il tema del mondo ideale è fondamentale anche qui, ma alla fine Alice scoprirà che quel mondo delle Meraviglie che tanto desidera non è affatto come se lo era immaginato. 

Una nota personale è il nome del gatto. Perché Oreste? Perché non hanno lasciato Dina? Nessun problema per tutti gli Oreste del mondo, solo che la cosa mi disturbava da piccola. Perché sapevo che Alice aveva una gatta. E quindi non capivo perché la chiamava Oreste. 😆

Alcune differenze con il romanzo:

  • Nel film la sorella maggiore riprende Alice perché non segue la storia, cosa che non è esplicitata nel libro. A dirla tutta io pensavo che quella fosse un’istitutrice e non la sorella.
  • Non è rispettato, nel film, l’ordine degli incontri di Alice nel libro: alcuni personaggi di Attraverso lo specchio appaiono, nel film, prima del Brucaliffo (che, invece, appare nella prima parte del romanzo); inoltre, nel film è stato omesso un incontro di Alice molto importante nel libro: quello con la duchessa e il maiale. Quest’ultima scena è presente solo nell’edizione speciale del film in DVD del 2010 con il titolo “Il pepe e il porcellino”.
  • Nella versione letteraria, a parlare di Non-Compleanni ad Alice, è Humpty Dumpty ne Alice attraverso lo specchio; nel film, invece, è il Cappellaio Matto.
  • Nel film, manca l’incontro con il grifone e la triste storia della finta tartaruga. Storia che personalmente ho trovato davvero divertente in quanto in fondo al mare studiavano delle materie davvero divertenti.
  • Nel libro, l’imputato del processo è il Fante di Cuori, mentre Alice è semplicemente una testimone. Nel film è proprio quest’ultima ad essere l’imputata, ed i suoi testimoni sono il Leprotto Bisestile, il Toperchio e il Cappellaio Matto.
  • All’interno del romanzo, il Brucaliffo non si trasforma mai in una farfalla, ma si limita ad andarsene infastidito da Alice.
  • Nel film, appare un personaggio che non viene citato nel libro: la serratura. Tale personaggio, infatti, è stato inventato dalla Disney. Ho sempre apprezzato questo personaggio, mi dava un non so che di tenero.

E Tim Burton dove lo lascio?

Non potevo non citare lui, il mitico e inimitabile Tim Burton, con il sua rivisitazione goth di Alice nel Paese delle Meraviglie. 

Questa versione presenta un cast d’eccezione! Jhonny Depp nel ruolo del Cappellaio Matto (d’altra parte, i ruoli da pazzo sono quelli in cui lo amo di più!) e la bellissima Anne Hathaway nei panni della bizzarra Regina Bianca. Ma non solo! C’è anche l’incredibile Mia Wasikowska che è e rimarrà per sempre la mia Jane Eyre preferita, e infine… Lei, la mitica, l’insuperabile, la più pazza tra le attrici pazze, la più bella e mal vestita Helena Bonham Carter! E cosa dire del caro Alan Rickman? Un attore straordinario di cui il cinema sentirà sempre la mancanza!

Alcune curiosità:

  • Tutte le creature malvagie al servizio della regina rossa sono tratte dalla poesia “Jabberwocky” (Il Ciciarampa), inserita da Lewis Carrol in “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò“. Nella stessa poesia compare anche il bigralace brando, o spada bigralace (vorpal blade) che uccide il Ciciarampa. Nel film alcuni brani della poesia stessa sono recitati dal Cappellaio Matto e intesi come una profezia.
  • All’inizio del film, Lady Ascot, mentre passeggia con Alice, scopre che sono state piantate rose bianche, quando lei le aveva chieste rosse. Un riferimento alla prima volta di Alice nel Paese delle Meraviglie.
  • Alla fine del film, quando Alice sta per salire sulla nave se ne può vedere il nome: “Wonder” (che in inglese significa “Meraviglia”), preso dal titolo Wonderland.

E la serie TV?

Ebbene sì! E’ stata girata pure una serie TV. Sulla falsa riga di Once upon a time, è stato realizzato Once upon a time in Wonderland. La serie è andata in onda a cavallo tra il 2013 e il 2014 ma fu poi cancellata per bassi ascolti.

Da brava appassionata di serie TV, secondo voi, potevo io perdermela? Ebbene no. E infatti l’ho seguita… per un po’. Devo essere onesta: la serie possedeva del potenziale e mi sarebbe piaciuto veramente tanto vedere da vicino il Paese delle Meraviglie, tuttavia gli effetti speciali di bassa qualità e alcuni buchi di trama mi hanno spinto all’interruzione. Questo e il fatto che seguivo altre mille serie!

Mi dispiace tanto averla interrotta e che l’abbiano cancellata. Onestamente confido che la ABC ritenti la fortuna, in futuro, magari impegnando un budget più alto e non faccia le cose “tanto per”.

Mi fermo qua!

Direi che vi ho fatto un quadro molto vario di Alice nel Paese delle Meraviglie.

E voi cosa mi dite, avete mai letto questo famosissimo romanzo? E quali di questi film avete visto?

Fatemi sapere se vi sono piaciuti!

Baci, 

vostra G.

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