Talk about…. DAN BROWN

Talk about…. DAN BROWN
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Lettori!! Eccomi qui a parlarvi di Dan Brown, scoperto da me in terza superiore, e no non vi dico quanti anni sono passati 😂, mi ricordo come se fosse ieri, stavo facendo un articolo per il giornalino scolastico e l’insegnate responsabile mi parlò del codice da vinci, io incuriosita me lo feci prestare. Bene quando me lo portò il giorno dopo avevo l’interrogazione di entomologia, quindi mi misi di impegno e studiai come una matta per tipo due ore e poi mi dedicai al libro, in entomologia portai a casa un 8 e mezzo e il libro lo finii entro sera innamorata persa di lui e di Robert Langdon.

Ma basta parlare di me e parliamo di questo grande autore, parliamo dei libri i singoli per poi soffermarci su Robert:

CRYPTO

 A Washington è sabato pomeriggio quando Susan Fletcher, una delle più brillanti menti matematiche degli Stati Uniti, responsabile della divisione di crittologia della National Security Agency, viene convocata con urgenza nell’ufficio del comandante Strathmore. Qualcuno ha messo a punto un programma capace di ingannare transltr, il più sofisticato strumento informatico di spionaggio al mondo, un supercomputer che può decodificare qualunque testo cifrato a una velocità strabiliante. Il suo creatore è il genio dell’informatica giapponese Ensei Tankado, handicappato dalla nascita per i perduranti effetti del disastro atomico di Hiroshima, che dopo essere stato chiamato a lavorare negli Stati Uniti ha sbattuto la porta in faccia ai suoi capi quando si è accorto che il supercomputer rischiava di trasformarsi in un nuovo Grande Fratello. È lui il sabotatore? In un crescendo di tensione, Susan si trova a combattere per difendere la nazione e gli scopi dell’Agenzia nella quale crede. Ma dovrà destreggiarsi fra menzogne e tradimenti, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dell’uomo che ama.

Molti hanno dato per scontato questo libro, a me è piaciuto molto, ha suspance e colpi di scena. Di sicuro leggerlo dopo il codice da Vinci o angeli e demoni non è una buona idea, ma se dovete ancora iniziare a leggere qualcosa di Dan vi consiglio di iniziare da questo così sarà un salire di emozioni.

LA VERITA’ DEL GHIACCIO

Un meteorite, sepolto sotto i ghiacci del circolo polare artico, è stato localizzato dalla Nasa e sembra contenga fossili di insetti che proverebbero una volta per tutte l’esistenza di vite extraterrestri. Prima di divulgare la notizia, il presidente degli Stati Uniti vuole essere sicuro dell’autenticità della scoperta, anche per non compromettere la sua futura (ma già incerta) rielezione. La giovane Rachel Sexton e il professor Michael Tolland sono inviati sul posto insieme ad altri studiosi ma presto si rendono conto che si tratta di una truffa colossale, orchestrata ad arte. Ma da chi? E chi ha assoldato la banda di killer che li ha presi di mira, costringendoli a scappare e a rifugiarsi tra i banchi galleggianti di ghiaccio?

E’ stato un libro moooolllttooo difficile, devo essere sincera, ho iniziato e ho smesso di leggerlo, poi ho preso forza e coraggio e ho superato la metà… mi si è aperto un mondo, ha iniziato ad essere avventuroso e ha iniziato ad essere degno di lui!

Veniamo a Robert Langdon

ANGELI E DEMONI

Marchiati a fuoco, prima di essere barbaramente uccisi ed esposti come monito per le strade di Roma. Questa è la sorte che toccava agli Illuminati, l’antica setta di scienziati perseguitata in secoli oscuri dalla Chiesa cattolica.
Un rituale crudele che Robert Langdon ben conosce. Ma quando la storia si ripresenta nella sua bruta realtà, il fascino si trasforma in raccapriccio. Svegliato in piena notte, messo a forza su un prototipo di aereo a idrogeno liquido, trasportato in un’ora dagli Stati Uniti in Svizzera, il professor Langdon è costretto a esaminare, nei laboratori del CERN a Ginevra, un cadavere orrendamente mutilato. Sul petto della vittima – impresso a fuoco – il terribile segno degli Illuminati: lo scienziato ucciso ha difeso fino all’ultimo il segreto di un’arma sperimentale di capacità distruttive superiori a quelle del nucleare, un’arma ora scomparsa, rubata dagli assassini.
Il piano dei criminali è allucinante: la bomba è stata nascosta in Vaticano, dove tra poco avrà inizio il conclave per l’elezione del nuovo papa. E quattro candidati mancano all’appello… Robert Langdon, dopo Il codice Da Vinci, è di nuovo in azione tra implacabili suggestioni, associazioni e intuizioni che lo porteranno alla scoperta di un mistero sepolto nella città eterna.

Anche se scritto per secondo, nel tempo narrativo viene prima de il codice da Vinci, è anche il mio volume preferito, è stato fatto un adattamento cinematografico e devo dire che non è male.

IL CODICE DA VINCI

Una tranquilla notte parigina. Nulla traspare dalla classica e impenetrabile facciata del Louvre. Un dramma si sta consumando al suo interno, nella Grande Galleria.
Il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato a un dipinto del Caravaggio, fa scattare l’allarme e le grate di ferro all’entrata della sala scendono immediatamente, chiudendo fuori il suo inseguitore.
A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e si distende nella posizione dell’uomo di Vitruvio, il celebre disegno di Leonardo. Accanto a sé, scrive pochi numeri e un solo nome: Robert Langdon, uno studioso di simbologia.
A lui toccherà scoprire il mistero che si cela dietro i capolavori di Leonardo. Chi era il pittore rinascimentale? Cosa nascondeva? E, soprattutto, quali enigmi sconvolgenti nascondevano le sue opere?

Ed ecco il grande capolavoro che ha reso famoso Dan, da qui ho iniziato ad associare, grazie al film, il volto di Robert a quello di Tom Hanks che mi accompagna per le letture degli altri volumi.

IL SIMBOLO PERDUTO

Robert Langdon, famoso professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d’urgenza dall’amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c’è però un diabolico individuo, tatuato dalla testa ai piedi, che progetta di servirsi di lui per disseppellire un segreto che assicurerebbe a chi lo possiede un enorme potere.
Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all’interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l’indice rivolti verso l’alto. L’anello istoriato con emblemi massonici all’anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l’amico, sempre che sia ancora vivo. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale.

Questo libro l’ho letto in un particolare momento della mia vita e credo di non averlo apprezzato fino in fondo, appena avrò un paio di giorni devo dedicargli la rilettura che merita.

INFERNO

Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità.
Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori.
Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti.
Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione.

Una grande corsa al tempo e una corsa contro la morte, partiamo da un grande mistero per finire con un colpo di scena stupefacente, anche di questo è stato fatto l’adattamento cinematografico, sempre un grande Hanks che con le sue facce enigmatiche e stupite ci catapulta dentro alla storia.

ORIGIN

Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa a Harvard, è stato invitato all’avveniristico museo Guggenheim di Bilbao per assistere a un evento unico: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell’umanità e rimetterà in discussione dogmi e principi dati ormai come acquisiti, aprendo la via a un futuro tanto imminente quanto inimmaginabile. Protagonista della serata è Edmond Kirsch, quarantenne miliardario e futurologo, famoso in tutto il mondo per le sbalorditive invenzioni high-tech, le audaci previsioni e l’ateismo corrosivo. Kirsch, che è stato uno dei primi studenti di Langdon e ha con lui un’amicizia ormai ventennale, sta per svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Mentre Langdon e centinaia di altri ospiti sono ipnotizzati dall’eclatante e spregiudicata presentazione del futurologo, all’improvviso la serata sfocia nel caos. La preziosa scoperta di Kirsch, prima ancora di essere rivelata, rischia di andare perduta per sempre. Scosso e incalzato da una minaccia incombente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao con Ambra Vidal, l’affascinante direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione del provocatorio evento. In gioco non ci sono solo le loro vite, ma anche l’inestimabile patrimonio di conoscenza a cui il futurologo ha dedicato tutte le sue energie, ora sull’orlo di un oblio irreversibile. Percorrendo i corridoi più oscuri della storia e della religione, tra forze occulte, crimini mai sepolti e fanatismi incontrollabili, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico letale il cui onnisciente potere pare emanare dal Palazzo reale di Spagna, e che non si fermerà davanti a nulla pur di ridurre al silenzio Edmond Kirsch. In una corsa mozzafiato contro il tempo, i due protagonisti decifrano gli indizi che li porteranno faccia a faccia con la scioccante scoperta di Kirsch… e con la sconvolgente verità che da sempre ci sfugge.

Terminiamo con l’ultimo bellissimo e avvincente libro, anche in questo caso la verità di Dan sconvolge tutto quello in cui crediamo dando un senso a quelle cose che magari senso non ce l’hanno.

Spero di avervi tenuto compagnia e che questo viaggio vi sia piaciuto.

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