Piccoli lettori crescono: Il richiamo della foresta – Jack London

Piccoli lettori crescono: Il richiamo della foresta – Jack London
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Il richiamo della foresta Book Cover Il richiamo della foresta
Jack London
1904

La vita di Buck, cane di razza abituato al clima mite e alla tranquillità degli Stati Uniti del Sud, ha un'improvvisa svolta quando il giardiniere del suo padrone lo rapisce e lo vende per pagare un debito di gioco, come cane da slitta. Piegato all'obbedienza da un esperto allevatore, riesce a far fronte alle nuove esigenze e a sopravvivere alle privazioni e al clima inclemente. Ma qualcosa è cambiato in lui: nel suo comportamento riaffiorano istinti sopiti. Buck sente crescere, sempre più forte, il contrasto tra natura e educazione, tra amore per il padrone e slancio incontenibile verso la libertà.

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Finalmente riesco a scrivere qualcosa, questo periodo è abbastanza folle e, ogni volta che tento di mettermi al pc e buttare giù un articolo, succede qualcosa e devo rimandare! Sono indietro con le letture e con le mie rubriche… Per questo oggi, anche se è mercoledì e non lunedì, scrivo qualcosa per i Piccoli lettori. Spero perdonerete questo cambio di giornata!

L’idea per la recensione di oggi me l’ha data il mio ragazzo, sparando un titolo a caso tra quelli che ha letto lui molto tempo fa… e che anche io ho letto, decisamente troppo tempo fa. Mi sembra di ricordare che lo lessi durante l’estate tra la quinta elementare e la prima media, essendo anche senza compiti da fare. Come avrete visto dal titolo, il libro di cui voglio parlarvi brevemente è Il richiamo della foresta. Purtroppo non ho la copia a casa: all’epoca, prendevo tutto il biblioteca, per cui dovrò trovare una copertina a caso sul web!

Trama

La vita di Buck, cane di razza abituato al clima mite e alla tranquillità degli Stati Uniti del Sud, ha un’improvvisa svolta quando il giardiniere del suo padrone lo rapisce e lo vende per pagare un debito di gioco, come cane da slitta. Piegato all’obbedienza da un esperto allevatore, riesce a far fronte alle nuove esigenze e a sopravvivere alle privazioni e al clima inclemente. Ma qualcosa è cambiato in lui: nel suo comportamento riaffiorano istinti sopiti. Buck sente crescere, sempre più forte, il contrasto tra natura e educazione, tra amore per il padrone e slancio incontenibile verso la libertà.

Ricordo che inizialmente, dal titolo, credevo fosse una sorta di storia su Tarzan… Ehm, ero fuori strada, decisamente. Ma non leggevo quasi mai le trame, allora: la copertina mi piaceva? Lo prendevo!

Buck è un cane descritto come più grosso di un lupo: è infatti l’incrocio tra un pastore scozzese e un san Bernardo. Inizialmente vive una vita agiata, in compagnia del facoltoso padrone, fino a che non si trova catapultato nel gelido Nord, ad affrontare situazioni e imparare cose che non pensava minimamente esistessero.

Uomini e animali

La storia di Buck è un crescendo tra violenza e di lezioni da imparare, il più delle volte dure e spietate, provenienti sia dalla natura selvaggia, sia dall’uomo, che è egoista ed impone la sua autorità anche sugli animali.
Le regole che sono alla base di questi due impulsi di sopraffazione sono dette da London “legge della zanna e del bastone”, che viene insegnata a Buck dall’uomo dal maglione rosso. Partendo da questo, l’autore pone l’accento soprattutto sul rapporto uomo-animale, che nel romanzo si traduce in uno sfruttamento a scopo economico che lascia emergere quanto l’uomo, avido ed egoista, non tema di sopraffare gli altri esseri viventi pur di raggiungere i suoi scopi.

Fortunatamente però, a riscattare l’immagine dell’uomo, arriva John Torton, che salva la vita al nostro amato Buck e dimostra che non tutti gli esseri umani sono avidi e cattivi con gli animali. Buck si affeziona molto a lui, dimostrando che non è solo un cane selvatico ed indurito dagli eventi ma anzi, è ancora in grado di dimostrare amore e riconoscenza. Il nostro protagonista possiede il cuore nobile e puro dei cani, che sfidano la morte pur di garantire la salvezza del loro padrone.

La doppia natura di Buck

Durante le sue avventure nel gelido Nord, il carattere di Buck cambia radicalmente, diventando più cattivo per poter sopravvivere, nonostante rimanga sempre fedele agli uomini che lo comandano. Al centro di tutto vi è la natura, protagonista assoluta del libro, impersonata dall’animale più plasmato dall’uomo: il cane. E Buck è un cane capace di arrivare anche ad uccidere pur di salvare il suo padrone, in un mix perfetto tra istinto puro e vita in cattività.

Il doppio istinto del cane, diviso tra il richiamo della sua natura e la vita domestica, è ben espresso dallo scrittore, che credo voglia evidenziare come, alla fine, la natura di un essere vivente prevalga sempre. Il finale lascia intendere che Buck si riunisce ai lupi, diventandone addirittura il capo, senza però dimenticare mai i sentimenti per coloro che ha amato.

Personalmente, sconsiglio la lettura di questo libro a 10 anni, come è invece scritto sulla copertina. Molte scene sono decisamente dure da digerire per un bambino di quell’età. Lo consiglio invece a chi è più grande, senza porre un limite all’età massima, perché insegna valori che vanno bene anche a 60 anni.

Dello stesso autore, cito anche Zanna Bianca, di cui magari parlerò in futuro.

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