Piccole donne -Piccoli lettori crescono

Piccole donne -Piccoli lettori crescono
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Salve salvino a tutti voi!

Riecco i libri per i più giovani, rubrica che ho lasciato un po’ in disparte per parlare di altro… Cominciano a scarseggiare i libri da ragazzi che ho letto e per cui valga la pena scrivere un articolo, quindi tento di alternare le rubriche!

Oggi vi parlo di un grande, grandissimo classico della letteratura mondiale. Abbandoniamo un attimo i Piccoli Brividi, le cose horror o i fumetti. Eh sì, perché per quanto ami quel genere, uno dei miei libri preferiti è proprio quello di cui andremo a parlare. Di cosa blatero? Ma di Piccole Donne, ovviamente!

Di madre in figlia

Ammetto di aver letto questo romanzo per la prima volta già da grandina, ero adolescente. Mia mamma ama particolarmente questa storia e me ne parlava spesso, ma io non ne ero attratta. Anche in biblioteca lo avevo sempre snobbato. Mamma ha un’amica che aveva un’edicola e, un giorno, in allegato con qualche quotidiano, uscì proprio Piccole donne. Lei, presa da nostalgia, lo comprò e lo rilesse… Si mostrò delusa, però, perché non era la traduzione che ricordava. Il suo volume non si sa dove sia finito, era degli anni Sessanta.

Beh comunque io lo cominciai molto titubante ma mi ricredetti quasi subito e lo finii in poco tempo. Aveva ragione lei! Mi piacque tanto che nel corso degli anni l’ho riletto molto volentieri. Quindi, anche stavolta, grazie mamma! Un’eredità che mi porterò dietro e che trasmetterò ad un’eventuale figlia, un giorno.

L’autrice

Piccole donne

Premetto che il libro di cui vado a parlare è il primo. Il primo romanzo di Louisa May Alcott è stato pubblicato nel 1868, il secondo nel 1869, fino a quando nel 1880, in America, i due volumi vengono riuniti in uno solo. Non è così nel resto del mondo dove i due volumi continuano ad essere divisi con il titolo Piccole Donne e Piccole Donne Crescono. Oggi parlo della prima parte. Anche questo ha confuso mia mamma, perché a quanto pare il suo era due libri in uno!

La famiglia March

Il romanzo è ambientato nel 1865, durante la Guerra di Secessione. La storia inizia col padre della famiglia March che deve partire per il fronte, lasciando a casa moglie e figlie. Meg, Jo, Beth e Amy sono le vere protagoniste del libro, quattro sorelle molto diverse tra loro ma unitissime. Meg è la più matura e riflessiva, nonché la maggiore. Jo è il “maschiaccio”, molto combattiva e legata al papà. Beth è la sorella timida che suona il pianoforte. Amy è la sorella minore e la vanitosa: famoso è l’episodio in cui si tiene una molletta sul naso per averlo a punta.

Il padre le lascia in povertà, poco prima di Natale e loro ne sono rattristate… Decidono di acquistare un regalo a testa per tirarsi su il morale ma poi, con quei soldi, comprano un regalo alla madre. Lei torna poi con una sorpresa per le figlie: una lettera dal fronte da parte del padre. La mattina di Natale le ragazze trovano comunque dei doni e poi, sotto consiglio della mamma, decidono di condividere la loro colazione con gli Hummels, una famiglia molto povera e con molti figli. Il loro vicino di casa, il ricco singor Laurence, le vede e decide di premiare il loro gesto con un banchetto.

Già a questo punto si capisce il senso del libro e la natura di questi personaggi. Una famiglia che cresce in una situazione difficile. Quattro figlie, adolescenti e bambine, che crescono in mezzo alle difficoltà, ma che unite superano tutto. Crescono con sani principi e valori ed è una famiglia molto legata.

La festa e Laurie

La notte di Capodanno, Meg e Jo (le maggiori) vengono invitate alla festa di Sally Gardiner, ricca amica di Meg. Le due ragazze sono in ansia, perché non hanno abiti adatti. Soprattutto Jo: una delle sue abitudini è sedersi troppo vicina al fuoco, così da bruciare i suoi vestiti e rattopparli. Al ballo, nell’euforia generale, c’è un incontro importante: Jo, alla festa, incontra Laurie, il giovane nipote del ricco vicino di casa. I due sono molto in sintonia e nasce una bella amicizia. Improvvisamente Meg si sloga la caviglia danzando e Laurie accompagnerà le sorelle a casa, al sicuro.

Laurie si affeziona molto a Jo, diventando il suo migliore amico. Quando si ammala, lei va a trovarlo spesso, entrando nelle grazie del nonno, il signor Laurence. L’uomo, descritto come severo e burbero, prende in simpatia Jo e le sorelle, affezionandosi soprattutto a Beth. A lei regala addirittura il pianoforte appartenuto al suo defunto nipote.

La storia prosegue tra mille peripezie. Non è ovviamente un romanzo d’avventura, sono per lo più episodi di vita normali, ma molto appassionanti. Amore, amicizia, malattie improvvise sono solo alcuni degli argomenti trattati. Però non voglio raccontarvi altro, in caso non lo abbiate letto!

Un vero must

Piccole donne è, come ho scritto prima, un caposaldo della letteratura mondiale, conosciuto e apprezzato praticamente ovunque. Il motivo è semplice: gli argomenti di cui si parla sono tanti e vari e, soprattutto, all’avanguardia rispetto al periodo in cui è stato scritto. La famiglia e la sua importanza sono il punto focale del romanzo, ovviamente. Si capisce già dalle prime pagine. Senza farvi spoiler, la loro è una famiglia che si unisce ancora di più durante le difficoltà.

Ma si sottolinea anche il valore dell’affermazione personale, anche per le donne. Jo, che altri non è che l’alter-ego dell’autrice, è infatti una ribelle, ma non nel senso dispregiativo o pericoloso del termine. È una ragazza anticonformista che studia e si realizza come donna da sola.

Grande rilevanza è data alla figura femminile: ci sono quattro sorelle e una madre in questa famiglia speciale. Sono loro a gestire la situazione, anche la più difficile e la mamma, donna descritta come molto aperta mentalmente e all’avanguardia, riesce a lasciare il giusto spazio alle ragazze per poter crescere e sperimentare nella vita.

Delle quattro sorelle, quella che preferisco è Jo, è la più dura e la più spavalda. Diciamo che, a 17 anni, era come avrei voluto essere io… Mentre invece mi rispecchio molto in Beth, come carattere somiglio più ad un misto tra lei e Meg. Amy è probabilmente la più distante dalla mia realtà!

Tutti dovrebbero leggerlo

Questo è il mio consiglio. L’ho messo nella rubrica dei giovani perché l’età consigliata è dagli 11 anni in poi, ma non è un libro che perde il suo senso se lo si legge da adulti. Anzi, si colgono molte sfumature che da piccoli magari sfuggono. Quindi, se siete tra i pochi che non lo hanno mai letto, non fatevi bloccare dal titolo “piccoli lettori crescono”: è un cult da godersi ad ogni età.

Da fan sfegatata di Friends, poi, non posso non rammentare l’episodio in cui Rachel e Joey si scambiano i loro libri preferiti. Lui le presta Shining, lei l’edizione integrale di Piccole donne. E infatti, quando sta per succedere una certa cosa, Joey si dispera e smette di leggere, chiudendo il libro nel congelatore! Mi fa sempre molto ridere!

Ci sono delle trasposizioni cinematografiche, le più famose sono quella del 1949 con Liz Taylor e quella del 1994 con Susan Sarandon, Winona Ryder, Kristen Dunst e Clare Danes. Se devo essere onesta, quello del ’49 è meglio, ma nessuno dei due rende troppo bene, preferisco di gran lunga il romanzo.

Per cui… LEGGETELO! Siete ragazzine, donne, uomini? Poco importa, procuratevi questo capolavoro!

Un caro saluto da S!

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Grazie per aver votato!

6 Comments

  1. Gioia

    Piccole donne e piccole donne crescono furono i primi due libri che comprai e avevo 9/10 anni.
    Stupendi entrambi e i film bellissimi ❤❤

    • BooksRoom

      Vero? Due piccoli gioiellini…

  2. Lettrice confusa

    È passato un secolo dall’ultima volta che l’ho letto. Mi sa che merita una rilettura

    • BooksRoom

      Anche io non lo leggo da tempo, urge un ripasso di entrambi i volumi!

  3. Ottimi consigli Cara ☺. Sai che non ho mai letto “Piccole donne”. Dovrei ☺. Grazie ☺

    • BooksRoom

      Come ho detto nell’articolo, secondo me chiunque lo dovrebbe leggere! 🙂

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