L’Accademia del Bene e del Male

L’Accademia del Bene e del Male
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A diversi giorni dalla sua data d’uscita sulla piattaforma Netflix risulta essere uno dei film maggiormente visti. Sto parlando de L’accademia del Bene e del Male, film ispirato ai romanzi di Soman Chainani.

Quando ho saputo dell’approdo de L’Accademia del Bene e del Male su Netflix è stato come scoprire che quest’anno Natale cade due volte. Sono una grande fan di questa serie di libri per ragazzi (nonostante io non l’abbia ancora finita di leggere) e sapere di una trasposizione cinematografica mi ha riempito di gioia. Volete sapere qualcosa in più sul film? Continuate a leggere!

The School for Good and for Evil

Girovagavo per un Amazon Bookstore durante il mio viaggio negli States, in cerca di libri facili da leggere in lingua, quando mi imbatto in una bellissima edizione stampata in carta riciclata di questo libro. Leggo la trama e capisco che è un genere che fa al caso mio: scuola di magia + mondo delle favole = l’apoteosi della gioia.

Tutta la vicenda ruota attorno a due ragazze, Sophie e Aghata, apparentemente l’una l’opposto dell’altra. La prima, infatti, è la tipica principessa: bionda, aggraziata, sempre gentile; Aghata, al contrario, vive al confine con il cimitero del villaggio di Gavaldon e tutti, in paese, dicono che è una strega.

Un bel giorno (almeno è quello che crede Sophie) vengono rapite per essere portate nella leggendaria Accademia del Bene e del Male. Una scuola, questa, che da un lato forgia eroi e principesse delle fiabe, dall’altra tutti i cattivi.

Sophie, che al villaggio conduce una vita decisamente ordinaria e per molti aspetti frustrante, è entusiasta all’idea. Finalmente diventerà la principessa che ha sempre sognato mentre Aghata, la sua migliore amica, finirà sicuramente nella scuola dei cattivi ma… d’altro canto c’è bisogno anche di loro, no?

Peccato che la spericolata fase dello smistamento si concluda in una maniera che Sophie non aveva pianificato.

I valori

Già quando iniziai a leggere i libri mi ritrovai a pensare che questa serie aveva delle buone possibilità di diventare il nuovo Harry Potter e il film non ha fatto che aumentare questa mia convinzione.

Dico questo perché si tratta di un romanzo che, sotto alla trama apparentemente semplice, nasconde sentimenti importanti come l’amicizia vera e valori altrettanto importanti come il rispetto per sé stessi.

All’interno de L’Accademia e del Bene e del Male si impara a guardare al di là delle apparenze, o per lo meno è quello che Aghata farà e che scuoterà, in maniera irreversibile, il delicato equilibrio tra bene e male.

Senza fare spoiler devo dire che, leggendo attentamente i libri, si ha la possibilità di concludere la lettura con diverse questioni sulle quali riflettere. La visione totalitaria di bianco e nero che spesso abbiamo, il peso che diamo ad amicizia e amore e i pregiudizi spontanei che ognuno di noi ha senza nemmeno sapere perché.

Dico che tutto questo nasce da una lettura accurata dei libri perché il film, dovendo riassumere una roba come cinquecento pagine di storia, necessariamente ha dovuto accorciare i tempi e la percezione di questi temi è, seppur ben delineata e molto chiara, leggermente meno potente.

L’Accademia del Bene e del Male

Venendo infine a quello che è il favoloso lungometraggio de L’Accademia del Bene e del Male devo dire che il mio consiglio è senza dubbio di vederlo. Il mio giudizio è estremamente positivo.

Come dicevo sopra, nonostante il “riassunto” necessario per la trasposizione cinematografica, i temi fondamentali del libro si intuiscono perfettamente e con molta chiarezza.

Come sempre l’effetto run run run in cui settimane nel libro si trasformano in pochi minuti sullo schermo, dà quella sensazione per cui sembra che i personaggi decidano le cose nell’arco di tre minuti. Un esempio è la storia tra Tedros e Sophie: nel film il povero Tedros sembra un vero e proprio principe delle favole che ora ama lei, poi no, ama l’altra, poi no, assolutamente no, ama lei! Tutto in un arco temporale veramente breve.

Tranquilli, per quanto anche nel libro Tedros cada un po’ nel cliché dei principi con la testa (e il cuore) tra le nuvole, risulta essere un personaggio di gran lunga migliore.

Il film ha dato quel tocco in più al romanzo. Lo ha reso ancor più coinvolgente e appassionante e, soprattutto, lo ha reso ancor più avventuroso. Insomma, aprite Netflix e godetevi lo spettacolo!

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