La misura della felicità – G. Zevin

La misura della felicità – G. Zevin
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La misura della felicità Book Cover La misura della felicità
G. Zevin
Romanzo
Nord
2014

Ciao a tutti e ben ritrovati!

Torno oggi con la seconda recensione per incrocio di parole di Luglio. Questo libro l’ho letto in pochissimo tempo durante il viaggio da casa mia a Roma e viceversa: siano benedetti i Kindle, nonostante io continui a preferire i cartacei, almeno porto meno peso con me.

Ho scelto proprio la parola libro e, frugando su Google, ho trovato questo: La misura della felicità. Sembra non azzeccarci nulla dal titolo, ma diciamo che invece sì: il protagonista è un libraio che odia tutto e tutti, compresi i libri, fino a che non compare una bambina che gli insegnerà ad amare nuovamente i libri. Quindi, questo oggetto fa da sfondo, contorno ed è anche un po’ protagonista; inoltre, vi è un libro disegnato in copertina, anche se stilizzato e nel sottotitolo c’è la parola libri. 

Comunque, bando alle ciance e partiamo con la recensione vera e propria! Come al solito proverò a non raccontare troppo, cosa che tendo sempre a fare!

Trama 

C’è un’insegna sopra il portico della libreria Island Books

NESSUN UOMO È UN’ISOLA;
OGNI LIBRO È UN MONDO

 
A. J. Fikry, il libraio che odiava i libri,
sta per scoprire cosa significa…

Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (mentre quelli che non vende gli ricordano quanto il mondo stia cambiando in peggio) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di «abbassare i prezzi». Una sera, però, tutto cambia: rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia; ha in mano un biglietto, scritto dalla madre: Questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. Seppur riluttante (e spiazzando tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un’insaziabile curiosità e da un’attrazione istintiva per i libri – per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine – e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio, trovando infine il coraggio di aprirsi a un nuovo, inatteso amore…

I miei giudizi

Allora, premetto col dire che ero partita un po’ prevenuta: la trama mi aveva acceso un minimo interesse, ma avevo veramente paura che fosse un libro banale e noioso, che avrei letto a fatica giusto per non lasciarlo a metà… E invece, sorpresa! Mi ha proprio rapita, nella sua semplicità. Anzi, forse è proprio quella la sua caratteristica migliore. Perché pensare che solo i grandi classici impegnati siano libri degni di essere scoperti e letti?

Se ci pensiamo bene, anche la storia dell’uomo ormai un po’ anziano che rimane solo e si trova a dover crescere una bambina è abbastanza banale… Mi viene in mente subito Heidi, ad esempio, col nonno burbero che se la ritrova tra i piedi. E, come in quel caso, il rapporto che si sviluppa tra i due è dolcissimo e molto delicato. L’uomo re-imparerà ad amare, dopo aver dimenticato come si fa, proprio grazie a Maya che cresce insieme a lui e che finirà per amare i libri, proprio come la madre voleva. 

Questo racconto è adatto a chi ama i libri (ma va?), ma proprio i libri cartacei, a chi apprezza l’odore della carta, chi ama tenerli in mano e sfogliarli e sì, anche tagliarsi a volte. Fa amare il mestiere del libraio e venire anche voglia di tenere una piccola libreria… Ma dopo l’arrivo di Maya. Prima, le sensazioni sono molto negative.

Ma passiamo un attimo ai difetti. Il libro mi è piaciuto, ma non è perfetto. Se si cerca una storia ricca di intrecci, con dialoghi ben strutturati, personaggi approfonditi e con uno stile complesso, non fa al caso nostro. Forse io l’ho apprezzato molto perché le mie aspettative erano basse all’inizio, diciamo che temevo molto peggio! Lo stile è un po’ frettoloso in alcuni punti, i dialoghi tra A.J. e Maya potevano essere più profondi, l’autrice poteva dedicargli più spazio tra le pagine.

Tutto sommato, è stato veloce da leggere e scalda un po’ il cuore. Ve lo consiglio, per una lettura leggera in piscina o in viaggio!

A presto!

 

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