Io e Marley

Io e Marley
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Ciao a tutti e buon sabato! 

Come sapete, oggi per me è giorno di film. Ho avuto una storia abbastanza traumatica con il mio ultimo cane, per cui, di tanto in tanto, ho necessità di guardare dei film che riguardano questi animali. Per questo, ho deciso di parlarvi di Io e Marley, che ogni amante dei cani ha sicuramente visto e che merita un posticino nel mio cuore.

Trama

John e Jenny sono sposi nell’inverno gelido del Michigan. Innamorati e ansiosi di intraprendere una vita insieme si trasferiscono nella più calda Florida, dove trovano il lavoro e la casa dei loro sogni. Occupati per testate giornalistiche diverse, i coniugi Grogan progettano in salotto di allargare la famiglia. John, indeciso sulla paternità, fa le prove generali e compra un cucciolo in saldo per il compleanno di Jenny. Battezzato Marley sulle note del cantautore giamaicano, il Labrador biondo travolgerà la vita dei Grogan, “rosicchiando” mobili, progetti e certezze e invitandoli a vivere il presente a dispetto di quello che non è stato e di quello che deve ancora essere. Dopo Marley arriverà un bastimento carico di figli, guai e amore. 

Non è una grande trama, lo ammetto. Nessun grosso colpo di scena che lascia a bocca aperta, nien

te azione, è un normale film per famiglie. Ma è davvero una pellicola normale?

Marley

Per prima cosa, vi dico che il labrador Marley è davvero esistito. Il film è tratto, infatti, dall’omonimo romanzo scritto proprio da John Grogan, protagonista e narratore della storia, nonché padrone di Marley. Ho letto anche il libro e vi aleggia la stessa atmosfera dolce del film; pure le differenze sono veramente esigue. 

Questo cane è esilarante e le scene in cui è presente fanno letteralmente morire dal ridere chiunque abbia avuto un cane un po’ casinista come lui. La mia era un po’ difficile da gestire, impossibile da educare, esattamente come Marley. Infatti, ogni danno che combina Marley, mi ricorda un po’ lei. 

Marley è effettivamente un distruttore, non salva nulla. Soffre di attacchi di terrore durante i temporali (e il mobilio ne risente), mastica i progetti di lavoro dei padroni, scappa dal finestrino della macchina, rovescia i tavoli dei bar e si fa bocciare alla scuola d’addestramento. Fa infuriare Jenny (Jennifer Aniston) proprio per questo ma, nei momenti bui della coppia, lui c’è. Dona tutto il suo cuore ai suoi padroni, perché è questo che fanno i cani.

Il realismo

La cosa che ho più apprezzato del film (a parte l’incredibile bellezza del labrador) è stato il realismo. Probabilmente perché si tratta di una storia vera e per questo è diversa dalle altre commedie. Non è solo un susseguirsi di gag e situazioni divertenti, anzi: i momenti commoventi sono più di quanti ce ne potremmo aspettare da un film simile. 

I momenti in cui Marley combina guai sono divertenti, ma non può non scendere una lacrimuccia nelle scene in cui la famiglia Grogan si ritrova e si unisce, sia per superare eventi negativi che per festeggiare le belle notizie. John prende Marley in saldo per far fare pratica alla moglie, che desidera dei bambini, mentre lui è ancora un po’ indeciso. La famiglia, poi, si allarga. Prima uno, poi due e infine tre bambini, come succede alle coppie che, inizialmente, hanno difficoltà ad avere figli. E così si ritrovano con tre figli e un cane che, nonostante invecchi, non cambia la sua indole… Ma che è amatissimo dai suoi nuovi padroncini. Anche Jenny che, dopo una crisi post-partum voleva liberarsene, ricomincia ad amarlo come prima.

Non è il solito film con il cane che combina guai in barba ai padroni un po’ sciocchi, o che parla e pensa. E non è nemmeno la solita commedia in cui si usa un’attrice bellissima come la Aniston per mostrarla nuda o in momenti sexy. È la storia di una famiglia che si barcamena tra disastri del cane, lavoro che non soddisfa, bambini, pannolini, depressione post-partum. 

Il finale

Che vi posso dire sul finale? L’ho visto una volta e basta, perché appena inizia a succedere una certa cosa, interrompo il film. Sto veramente troppo male. Ho questo problema: soffro troppo con i film che trattano di cani, ma da sempre, anche prima di vivere il trauma della mia cagnolina. Vi lascio con la citazione più bella del libro e del film e con un consiglio: guardatelo, perché fa ridere, fa piangere e fa trascorrere bene un’oretta e mezzo.

 Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati… Un bastone marcio per lui è sufficiente. A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido… Se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone possono farti sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire… straordinario?

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