Cosa resta di noi – G. Simi

Cosa resta di noi – G. Simi
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Cosa resta di noi Book Cover Cosa resta di noi
G. Simi
Giallo
Sellerio Editore Palermo

Guia, la protagonista, chiama "morte vista al contrario" la sua impossibilità di avere un figlio: "una vita che non solo non inizia ma non riesce nemmeno ad essere concepita". Eppure è una ragazza nata per essere felice, di antica famiglia, scrittrice indirizzata al successo, sposata con un uomo che ama ed è pazzo di lei. Ma è in questa unione di felici che si infiltra il "lutto al contrario" del figlio mancato...

“Una nevicata senza precedenti, una coppia in crisi, una donna svanita nel nulla. Giornali e social media iniziano a parlare dell’«impiegata quarantenne» scomparsa senza lasciare una riga o un indizio. Una storia di suspense, un giallo, il ritratto di una coppia apparentemente felice, una galleria di personaggi enigmatici e ambigui: l’Italia di oggi e le sue paure profonde.”

Fin dalle prime pagine di questo romanzo ci accorgiamo che la narrazione non è propriamente tipica del romanzo giallo, in quanto non assistiamo a nessun omicidio, non ci sono cadaveri e non ci sono ispettori o commissari alla ricerca di prove.

C’è semplicemente una coppia, Edo e Guia, marito e moglie; ed è proprio attorno a queste due figure che comincia a dipanarsi la storia. Edo, un quarantenne che ha avuto diversi impieghi occasionali, fino al momento in cui decide di dirigere il bagno Antaura, uno stabilimento balneare di proprietà dei suoceri. «Non ero cresciuto con l’idea di cambiare il mondo. Avevo solo lottato perché il mondo non cambiasse me» racconta Edo. L’Antaura è uno di quei bagni che hanno conservato ancora l’aspetto di un tempo, senza animatori di balli di gruppo, senza piscine e ravvivati semplicemente dai colori laccati delle giostrine per bambini. Guia invece è una donna molto ambiziosa, di professione scrittrice in cerca della consacrazione definitiva.

Apparentemente felici e innamorati, sono alle prese con l’ennesimo tentativo di procreazione assistita che, peraltro, naufraga miseramente dinanzi a una porta, in una grande clinica circondata da pini. Ormai in piena crisi matrimoniale, compare nella vita di Edo Anna Di Fosco, così diversa dalla giovane moglie, bella, contesa, piena di vita. Sembrerebbe la logica fuga da una vita che non appaga e che può servire a ridare vigore alle attese del narratore ma, nel giorno di San Valentino, questa donna scompare nel nulla, in una Viareggio completamente ricoperta di neve. Le indagini per la scomparsa della donna suscitano un circo mediatico fragoroso e invadente, che si insinua velenosamente nelle vite dei personaggi

L’iniziale calma apparente di una spiaggia versiliana a fine stagione si trasforma, capitolo dopo capitolo, in tensione emotiva continua, fino al colpo di scena finale, che svela al lettore “cosa resta di noi”. Cosa resta di noi si snoda lungo un percorso temporale di nove mesi che conduce il lettore verso il vuoto, una sorta di «morte vista al contrario», come la definisce Guia. Simi dipinge un ritratto disincantato dell’Italia di oggi. Ci racconta una società attaccata al denaro, influenzata dal gossip, attratta dal potere mediatico, senza il minimo senso del rispetto tanto è succube di “apparire” piuttosto che di “essere”.

Cosa resta di noi diventa quasi un “mantra” ripetibile all’infinito nel tentativo estremo di trovare una risposta che abbia un minimo di senso, di logica. È una domanda che forse ci siamo fatti anche noi. chissà quante volte. quando a conti fatti la realtà si è rivelata ben diversa dalle aspettative. Non è servito attendere che il tempo aggiustasse le cose, né che un qualsiasi intervento esterno venisse a salvarci; semplicemente, ci siamo lasciati avvolgere dal destino, assecondandolo nostro malgrado.

Il tempo è il vero protagonista della narrazione. C’è il passato al quale Edo è ancora ben attaccato, come gli oggetti dimenticati sulla spiaggia e c’è il presente della narrazione, l’attesa di qualcosa che forse non arriverà mai. Passato e presente si alternano, si mescolano, creando una realtà inaspettata, che finisce per cogliere di sorpresa il lettore. L’ironia che trapela dal racconto è tagliente, talvolta ci strappa un sorriso ma molto più facilmente ci lascia addosso un velo di amarezza, ci lascia pieni di dubbi perché questa storia fa riflettere tanto e arrivati alla fine del libro non potremo non fare i conti con i “nostri” rimpianti.

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