Il segreto di Helena – Lucinda Riley

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Recuperando il passato

Buongiorno, carissimi lettori! Oggi voglio parlarvi de “Il segreto di Helena“, uno dei libri auto-conclusivi di Lucinda Riley. Devo dire che (purtroppo) quest’incredibile autrice è stata per me una scoperta molto recente, ma è stato amore alla prima riga. 

Le sette sorelle” è stato magico, incredibilmente emozionante e interessante dal punto di vista narrativo. E che dire poi de “La lettera d’amore“? Che ancora se ci penso mi domando come sia riuscita a intrecciare una trama così ricca di colpi di scena! 

E’ vero, dunque, che ho letto soltanto tre dei suoi libri ma non temete… sto recuperando tutto! E quindi, sola soletta, qualche settimana fa me ne sono andata al mare per tre giorni di relax. Tre giorni in cui mi sono ritrovata catapultata a Pandora, la maestosa casa di Cipro. Ma veniamo a noi allora!

Il segreto di Helena

Sono passati più di vent’anni da quando Helena, allora quindicenne, trascorse un’indimenticabile estate nell’isola di Cipro, dove, circondata da distese di olivi e da un mare color smeraldo, si innamorò per la prima volta.

Dopo una carriera di ballerina classica, Helena vive a Londra con il marito William e tre figli, e non può certo immaginare che il suo padrino, alla morte, le ha lasciato in eredità ”Pandora”, la grande, magnifica tenuta sulle colline cipriote. Helena non resiste alla tentazione di tornare sull’isola con la famiglia, pur sapendo che i molti segreti custoditi da quel luogo potrebbero, proprio come il vaso della leggenda, scatenare una tempesta su tutti loro.

In particolare sul figlio tredicenne Alex, sensibile e ribelle, sul cui passato ha sempre preferito tacere…

Segreti su segreti su segreti

“Il segreto di Helena” (che in realtà non è uno solo) è un continuo indagare sul passato della giovane donna. Di ritorno a Pandora dopo ventiquattro lunghi anni, non si aspetta che il destino rimetta in tavola tutte le carte che oramai pensava di aver nascosto e archiviato. 

Ma spesso la vita tradisce le nostre aspettative, pensò, specialmente quando si tratta di ricordi. Ed era ben consapevole che l’estate che aveva trascorso lì a quindici anni, a casa del suo padrino, fosse cosparsa nella sua memoria di una polvere magica. Per quanto la considerasse un’idea ridicola, desiderava che Pandora fosse perfetta come la ricordava. La logica le diceva che non era possibile. Rivedere quella casa poteva essere come incontrare di nuovo un amore giovanile dopo ventiquattro anni: immacolato nel ricordo, pieno della forza e della bellezza della gioventù, ma in realtà ingrigito e provato dal tempo.

Invece, Pandora si rivela essere bella e affascinante come sempre. La misteriosa casa che è sempre stata lì, che ha accolto generazioni su generazioni, che ha visto e ascoltato molti segreti sta per essere riaperta.

Allora saprà che è la casa più antica della zona. Alcuni dicono che le fondamenta siano state gettate addirittura migliaia di anni fa. Che una volta vennero Afrodite e Adone per assaggiare il vino e passare la notte insieme. In paese girano molte voci…

E il nome le calza a pennello, se consideriamo che non appena tutta la truppa si ritrova in casa, cominciano a fioccare ombre del passato di Helena che potrebbero distruggere la sua attuale isola felice. 

Il libro in sé per sé rientra perfettamente nella categoria. libri estivi. Leggeri, tranquilli, con quel pizzico di mistero ed emozione che ti spingono a continuare pagina dopo pagina. La nota divertente de “Il segreto di Helena” è il diario di Alex. Il punto di vista interno, ironico e simpatico, all’interno del racconto. Alex è il figlio prodigio di Helena, quello con il passato misterioso, quello di cui non conosciamo l’identità del padre (identità che, devo ammetterlo, mi ha stupito!).

Ecco, devo ammettere che più della storia di Helena in sé, che risulta essere morbida e tranquilla, senza troppe avventure eccezionali, è stato proprio Alex a incuriosirmi maggiormente. Lui è il suo strampalato modo di vedere le cose mi hanno fatto sorridere pagina dopo pagina!

Eppure qual è la ragione di vita dei ragazzi di tutto il mondo?
Esatto!
Le donne!
Interrompo i miei discorsi filosofici e mi chiedo se non abbia scoperto un’enorme cospirazione volta a sovvertire l’ordine mondiale. Un giorno il mio nome verrà citato accanto a quello di Aristotele, Ippocrate, Homer Simpson…
Il punto è: che cosa vogliono esattamente da noi, le donne?

[…]

Il che mi riporta alla questione più pressante: che cosa vogliono da noi, le donne? […] Ossia, chiarisco, vogliono che il loro uomo sia il loro migliore amico.
Ma come facciamo a essere entrambe le cose?  A personificare la quintessenza del maschio e della femmina allo stesso tempo?
A me sembra che le donne non sappiano bene cosa vogliono. Il che significa che noi uomini non riusciremo mai a fare la cosa giusta, dannazione.

Piccola curiosità:

Il titolo originale del libro è “The olive tree“. E quindi lancio un sondaggio: secondo voi, qual è il più adeguato? 

Insomma, perché leggere “Il segreto di Helena”?

Perché c’è amore, c’è pace, che mistero. 

Nonostante l’ambientazione magica della Grecia e il calore del sole dell’estate mediterranea, questo è un perfetto romanzo che mi ricorda i film d’estate di “Tante storie”, in onda nei pomeriggi caldi di Mediaset. 

“Il segreto di Helena” non mi ha emozionato come “La lettera d’amore” ma alla fine mi ha lasciato con un bel sorriso. Con un fantastico senso di calma interiore e con la sicurezza che anche se il destino a volte si ingarbuglia, alla fin fine le cose si sistemeranno e tutto andrà per il verso giusto. Forse nella vita reale le cose non saranno così, ma è proprio a questo che servono i nostri cari libri, a farci credere che il lieto fine ci attende dietro all’angolo. Sempre. 

Vi lascio con un pensiero di Helena, mentre espone la sua teoria a suo figlio Alex.

Spesso penso che la vita sia un viaggio in treno. […] Be’, eccoci qui, che sfrecciamo verso il futuro, e poi ci sono dei momenti, di tanto in tanto, in cui il treno si ferma in una bella stazione. E possiamo scendere a bere una tazza di tè. E rimaniamo seduti per un po’ a bere, godendoci la vista, e ci sentiamo in pace e felici. Credo che questi siano i momenti che la maggior parte degli esseri umani descriverebbe come “attimi di felicità”. Poi, ovviamente, bisogna risalire sul treno e proseguire il viaggio. Ma non ci si scorda mai la felicità che abbiamo provato, Alex. È questo che ci dà la forza di affrontare il futuro: la consapevolezza che quei momenti torneranno. Sempre.

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