Il Gatto che insegnava ad essere felici -Rachel Wells

Terza ed ultima recensione-lampo per la challenge incrociamo le parole, è il primo mese in cui sono riuscita a partecipare e sono abbastanza soddisfatta del mio risultato. Rispetto ad altri non sarà nulla ma per me, pigra come sono, leggere tre libri in un mese è davvero molto. Ho avuto anche la fortuna di possedere già uno di questi e di farmi prestare gli altri, altrimenti avrei avuto più difficoltà! 

Tempo fa, la mia amica Giulia mi ha prestato un libro su Alfie, un gattone molto speciale. Ho acquistato quindi il secondo volume della saga, ma non avevo avuto modo e voglia di leggerlo fino ad ora! Quando tra le parole ho intravisto “gatto” ho pensato che dovesse essere un segno e, così, sono tornata nel mondo di Alfie e della sua famiglia allargata.

Trama

Per un gatto come Alfie non esiste niente di meglio che scorrazzare per i giardini di Edgar Road. Solo lì si sente a casa. Gli abitanti del quartiere lo accudiscono come una vera famiglia; hanno imparato ad amarlo e non possono più fare a meno di lui. Ma all’improvviso nella via arrivano dei nuovi vicini i cui movimenti appaiono sospetti: hanno traslocato di notte e non fanno amicizia con nessuno. L’armonia del quartiere è in pericolo e Alfie deve fare qualcosa. È convinto che dietro quelle facce tristi si nasconda un bisogno di aiuto e di conforto. Piano piano, la nuova famiglia si accorgerà di quanto lui sia prezioso per le loro vite: perché Alfie sa che si deve lasciare il cuore aperto a nuovi amici, nuove avventure, nuovi incontri inaspettati. E anche all’amore, che arriva proprio quando si crede di averlo perduto per sempre.

Il primo libro, Il gatto che aggiustava i cuori, finiva con Alfie che riceve finalmente un nuovo collare con il nome e il numero dei nuovi padroni, che non sono però una sola famiglia. Lui, infatti, riesce a risolvere i problemi di ben quattro famiglie che vivono in quel quartiere, facendo addirittura innamorare tra loro i suoi primi due padroncini. Così Alfie, traumatizzato dall’esperienza della morte della sua anziana padrona, si ritrova amato e coccolato in ben quattro case diverse, dopo aver risolto la vita delle persone intorno a lui. 

Ora, Alfie vive principalmente con Claire e Jonathan, sposati grazie a lui e che attendono l’arrivo di un figlio, ma la vita nel quartiere viene scombussolata dall’arrivo di nuovi vicini e di una gatta molto diffidente, con la quale inizialmente Alfie prova a legare, senza risultati. Ma lui non è un micio come tutti e capisce che qualcosa, in quella famiglia, non va e sa che il suo compito è fare di tutto per aiutarne i componenti, a partire dalla gatta.

Amara illusione

Io ho adorato il primo romanzo, per quanto semplice e leggero sia, così come mi ha conquistata il secondo. È divertente come l’autrice scriva dal punto di vista di Alfie, cosa pensa, come agisce… Se si amano i gatti e se ne possiede almeno uno, è impossibile che non scappi almeno un sorriso leggendo i monologhi del protagonista. Viene davvero da pensare che anche i nostri gatti, in certe situazioni, pensino le stesse cose, che quando parliamo loro capiscano e commentino i nostri discorsi!

Allora cosa c’è di amaro? Qual è l’illusione? Semplice! Il mio gatto è tutto il contrario. Per niente coccolone, altruista ed è pure un po’ tonto: l’opposto di Alfie. Alfie descrive spesso come ami farsi coccolare dai suoi padroni, come nonostante l’umiliazione lasci che i bimbi giochino con lui… Il mio invece, se provo a coccolarlo, è rustico e mi graffia. E, diversamente da Alfie, snobba anche il pesce fresco! Cara Rachel Wells, mi hai illusa!

Tornando seri, questi sono romanzi da leggere con leggerezza, non aspettatevi grossi colpi di scena: è semplicemente la vita di un quartiere inglese raccontata dal punto di vista di un micio molto speciale. Tutto qui. Ma vi assicuro che sono libri molto divertenti e adatti a passare delle ore in relax! Impossibile non innamorarsi di Alfie, un gattone intelligentissimo. Unica nota: perché in tutte le copertine vi è un gatto rosso se Alfie stesso dice, più volte, di essere grigio? Mistero!

Lo consiglio agli amanti e ai padroni (o schiavi!) dei gatti!