Halloween: consigli per letture da brivido!

Halloween: consigli per letture da brivido!
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This is Halloween!

Buonasera, cari lettori!

Lo so, sono un po’ in ritardo: ormai starete tutti festeggiando Halloween (che la cara G. ha già provveduto a raccontarvi), qualcuno di voi si sarà travestito e sarà in qualche locale; qualcun altro magari è a casa a guardarsi un bel film dell’orrore o Nightmare Before Christmas, se siete degli eterni bambini come la sottoscritta. Io, infatti, oggi me lo sono guardato! Ormai è una tradizione, eheh!

Ma non siamo qui a pettinare le bambole e a parlare di film, quello lo potremo fare in un’altra occasione. Vi ho detto che sono un’appassionata di horror? E quindi chi sarà uno dei miei scrittori preferiti?


Ovvio, il maestro Stephen King! Lo so, lo so, non è certamente il migliore in materia, potrei citarvi anche solo Edgar Allan Poe, ma ho pensato: e se i nostri lettori fossero alle prime armi, come letture di paura? Meglio consigliarvi dei racconti più semplici e “leggeri”.

Una breve introduzione personale

Saprete tutti che nei cinema, pochi giorni fa, è uscito il film “IT“, per la prima volta nei cinema. E certo, perché la versione che tutti conosciamo, del 1990, era solo una serie per la tv. “IT” è uno dei libri più famosi e amati di Stefano Re (che mattacchiona, l’ho tradotto) e anche uno dei più lunghi. Se volete iniziare a leggere qualcosa di King, non vi consiglio quello: potrebbero spaventarvi le 1300 pagine e più. Io lo presi in prestito addirittura alle medie (cercavo una lettura leggera, cit. Hermione Granger) ma mi risultà davvero troppo pesante. Abbandonai così Stephen King, ma non sarebbe stato un addio.

Poi, anni dopo, mio fratello maggiore portò a casa dei libri di racconti brevi e li ho divorati! Vi propongo proprio quelli: i brani all’interno sono di lunghezze differenti, alcuni decisamente brevi (anche due o tre pagine), altri molto più lunghi, ma non vi pentirete di leggerli. Regalano davvero emozioni e, chissà, qualcuno potrebbe causarvi difficoltà nel dormire 😉

A volte ritornano

È la prima raccolta di racconti di Stephen King. La maggior parte delle storie brevi più vecchie di King è stata inclusa in questa collezione, mentre prima venivano pubblicate periodicamente su alcune riviste. Questo è anche il primo libro dell’autore che io abbia mai letto con passione. Non starò ovviamente a elencarvi ogni singolo brano, perché sono tanti. Vi parlerò di quelli che preferisco.

Jerusalem’s lot:

Il primo racconto contenuto nel libro, abbastanza lunghetto, mi fece rimanere a bocca aperta, avevo bisogno di sapere cosa sarebbe successo dopo, non potevo metterlo in pausa!  Breve riassunto tramite Wikipedia:
Il racconto è ambientato nell’immaginaria città di Preacher’s Corners, Massachusetts, nel 1850, e viene narrato attraverso una serie di lettere e diari. La storia è una specie d’introduzione al romanzo “Le notti di Salem”, per quanto incentrata non sui vampiri (come invece accade nel libro citato), ma su entità mostruose e sinistri culti ispirati alle opere di Howard Phillips Lovecraft. In questo omaggio all’autore di Providence, King ne imita anche lo stile, in quanto ne è anche un grande ammiratore.

La storia sia apre con l’arrivo di Charles Boone e del suo domestico Calvin McCann a Chapelwaite, dove i due si sono appena trasferiti in una vecchia casa di proprietà del cugino di Charles, Stephen. Stephen lascia la proprietà a Charles in apparente buono stato, tentando di riparare una vecchia crepa tra i due lati della famiglia. Durante una commissione, Calvin scopre che molti in città li credono pazzi per essersi trasferiti in quel posto. La casa si dice maledetta, con una strana storia di eventi raccapriccianti, e rumori strani all’interno dei muri (che Charles attribuisce ai topi). In uno scomparto nascosto della libreria, Calvin scopre una vecchia mappa di una vicina città deserta chiamata Jerusalem’s Lot, un’area misteriosa che gli abitanti evitano. Segnata sulla mappa c’è una chiesa, con l’etichetta “il verme che corrompe“…

Ma non fatevi fregare, non è la solita storiella della casa infestata e basta. King non si ferma mai ai cliché a cui siamo abituati, preferisce puntare allo stupore e al raccapriccio. E, solitamente, il finale non è mai roseo…

 

Il Baubau

Questo brano mi venne presentato così da mio fratello: “Non mi ha fatto dormire bene!” e lui non si spaventa mai! Eccovi la trama, sempre da wikipedia. Molto più corta, in quanto comprende poche pagine, ma… è molto, molto intenso e ha un finale decisamente inaspettato!

La storia è ambientata in uno studio psichiatrico, dove un paziente spiega nervosamente al dottore come i suoi tre figli siano stati uccisi da qualcosa o qualcuno che l’uomo riconosce come “baubau”, una creatura assassina che crede abitare gli armadi delle camere da letto (in America, gli armadi sono spesso delle piccole stanze e non dei mobili). Egli ritiene che i suoi figli siano stati uccisi tutti e tre vicino ad uno stanzino buio, dove, secondo lui, vive ancora (come evidenziato dall’anta leggermente aperta dopo ogni omicidio).

Come finirà? Ci sarà davvero un mostro nell’armadio? E cos’è davvero il “baubau”? Da noi viene chiamato “Uomo nero”. Non ha mai avuto una vera e propria forma, vero? Magari i nostri genitori ci minacciavano con lo spauracchio dell’uomo nero e noi lo immaginavamo ognuno a modo proprio! Io, ad esempio, pensavo fosse una specie di ombra tridimensionale!

 

I figli del grano

Da questo racconto, che io adoro alla follia, è stato tratto un film veramente, veramente brutto. Quindi vi prego, non lo cercate, non lo guardate, leggetelo piuttosto! Io ho fatto l’errore di vedere il film dopo averlo letto più volte e non mi sono più ripresa!

La storia narra di una coppia in crisi che, mentre guida (e litiga) nelle campagne del Nebraska, investe un ragazzo che attraversava di corsa la strada. Cercando la polizia, continuano fino alla successiva cittadina, Gatlin, che sembra abbandonata da anni. Troppo tardi scopriranno che, tempo prima, i bambini della città uccisero tutti gli adulti… Ma perché? Lo scoprirete solo leggendo!

 

So di che cosa hai bisogno

Questo mi fece stare male, perché è molto più realistico di altri, niente esseri sovrannaturali, niente demoni, solo due ragazzi innamorati…
Lei, Elizabeth, fidanzata con un ragazzo carino e popolare, improvvisamente lo perde in un incidente: a consolarla, riuscendo incredibilmente a capire di cosa lei abbia bisogno, quanto essere presente, cosa dirle, arriva Ed, ragazzo decisamente impopolare. Secchione, vestito molto male, addirittura con i calzini diversi ai piedi… Eppure, lei si innamora di lui. Follemente. Non sembrerebbe una storia di King, vero? Beh, non lasciatevi ingannare! Il mistero è presente anche qui, anche se in modo diverso da altre storie!

 

Per adesso è tutto, spero di avervi almeno un po’ incuriosito. Penso che terrò una rubrica horror, su di lui e sugli altri autori che ho letto!

Buonanotte a tutti, S.

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