Chiacchiere #10: Echi in Tempesta

Chiacchiere #10: Echi in Tempesta
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Ben ritrovati, carissimi lettori. Ma quanto tempo è che non scrivo un articolo di chiacchiere? Questo mi mette un sacco di tristezza, perché vorrei riuscire a trovare molto più tempo da dedicare a questa serie di articoli. Anyway! Bando alle ciance e parliamo di “Echi in tempesta” di Cristelle Dabos.

Vi ho spiegato nella recensione del libro (che potete trovare qui) i motivi principali per cui questa serie sia estremamente eccezionale! Se ci ripenso mi vengono i brividini dalla genialità che sta dietro le Arche, Dio e l’Altro. Ma adesso veniamo alle note dolenti e ai motivi per cui, come già anticipato, questo libro non si becca cinque stelle e soprattutto perché mi ha un pochetto delusa.

Ho già parlato di Vittoria e della sua “utilità” che è alquanto discutibile. Insieme a lei troviamo Berenilde e la zia Roseline che, dall’essere personaggi decisamente centrali nei tre libri precedenti, vengono adesso accantonati in un angolo e tanti saluti. D’accordo che “Echi in tempesta” si svolge su Babel e di conseguenza non possono esserci più questi personaggi, ma anche farli riapparire all’ultimo, per due pagine, giusto il tempo di dire “ah, mio… ci sono anche loro”, mi sembra un po’ triste vista l’importanza che hanno avuto in precedenza. Va be’, qualcuno potrebbe opinare comunque questo mio pensiero dicendo che l’autrice le ha fatte ricomparire alla fine per “salutare” i lettori. Potrebbe anche essere, ma mi spiace molto non aver avuto più modo di vedere Ofelia e Berenilde insieme.

Collegandomi a Berenilde e Vittoria, parliamo di Thorn. Allora, lui passa tutto il libro a esternare la sua fonte di insicurezza con Ofelia, d’accordo? Per trecento pagine più volte viene fuori la sua insicurezza, dovuta al senso di inadeguatezza nato nel momento in cui sua zia è rimasta incinta. Thorn non è mai stato abbastanza per nessuno, non si è mai sentito amato, desiderato, importante e necessario per qualcuno. Benissimo! Tema dolcissimo e importantissimo per un personaggio con la maschera di ferro come lui. Come viene risolto questo dramma interiore?
Nel mondo “al di là”, incontra per caso la piccola Vittoria in fondo a un pozzo. Lui fa un mezzo pensiero sul fatto che in passato ha odiato questa bimba perché “gli aveva soffiato il posto”, poi la salva e lei si stringe forte a lui. FINE. Lui in tre righe risolve il suo dramma. Questo passaggio che, badate bene, potrebbe anche essere molto molto bello e intenso, è stato trattato con una rapidità e una trascuratezza che un lettore che va di fretta, manco si rende conto dell’importanza del momento. Questo mi è dispiaciuto tantissimo, perché davvero Thorn è un personaggio che ha sempre sofferto e questo era un momento davvero profondo per lui.

Altra nota dolente: i morti o futuri tali. Allora, io capisco che quella tra Dio e l’Altro sia una guerra, e che quindi tutti non arrivino alla fine della storia ci può anche stare. Però ora ditemi voi il senso di ammazzare Renard e Gaela? Questi poveri cristi è dal secondo volume de “l’Attraversaspecchi” che aiutano Ofelia; in “Echi in tempesta” si sono fatti un mazzo grande così per trovare Dio e l’Altro, per salvare il mondo e poi? Cadono dalle scale e ciao. Fine. Saluti e baci. Non lo so… questa scelta mi ha lasciato perplessa. Mi rendo conto che l’idea di farli morire, a livello creativo, ci stava bene (a livello di lettore no, sono molto triste come lettrice perché li amavo molto!) però magari anche su questa opzione narrativa ci si poteva spendere due parole in più? Un combattimento un pochino più accentuato, magari, o qualche “ultima parola” degna di nota. Mi è dispiaciuto molto vedere due personaggi che sono stati molto importanti ai fini della trama sparire così.
Per quanto riguarda invece i futuri morti, penso ad Archibald. Allora: la storia è finita; la faccenda di Dio e l’Altro è risolta; il mondo è tornato apposto; il sole splende e gli uccellini fanno cip, le navi sono di nuovo in mare e i dirigibili di nuovo in cielo. Mi spiegate il senso di dire che comunque Archibald morirà per un male? Ma lasciatelo campare! Ma che noia darà? Tanto il libro è finito. E invece no: se anche volessi immaginarmi un seguito dovrò farlo senza Padrino, perché tanto ha i giorni contati.

E infine, una domanda: ma Cosmos? Ecco, vorrei solo capire lui chi è, perché c’è e che utilità ha avuto. Fino all’ultima pagina mi aspettavo di ritrovarlo e invece… desparecito. Cosmos dà due merendine buone e Ofelia per colazione e poi la morde attirando così l’attenzione di Thorn. Fine del suo ruolo. Se l’intento della Dabos era creare un qualcosa che attirasse l’attenzione di Thorn su Ofelia poteva inventare qualcos’altro che non implicasse la nascita di un nuovo personaggio, no? Oppure, poteva far tornare dopo Cosmos (cosa che avrei gradito perché mi sembrava un personaggio con del potenziale!).

Piccola parentesi sul finale tra Ofelia e Thorn: da lettrice devo ammettere che non sono soddisfatta. Ovviamente avrei voluto loro due bellin bellini che si godevano il resto della loro esistenza in santa (e meritata) pace. Ma sinceramente, considerata la struttura complessa della trama, devo ammettere che come finale non mi dispiace: è in linea con la relazione “non convenzionale” dei personaggi. C’è un finale aperto che comunque lascia al lettore la possibilità di continuare il viaggio di Ofelia come preferisce per cui… alla fine del salmo direi che ci sta. Certo, una gioia l’avrei gradita ma si prende quel che il convento offre!

Ebbene gente, queste sono le mie perplessità sull’ultimo volume de “l’Attraversaspecchi”. Voi che ne dite? Ci tengo comunque a precisare che “Echi in tempesta” è un libro straordinario e che si merita recensioni davvero positive, da parte mia. Se non fosse per i punti di cui sopra, però, si sarebbe beccato il massimo del massimo.

Altra cosa cui tengo molto è sottolineare il fatto che quelli di cui sopra sono solo ed esclusivamente i miei personali pensieri. Non sono assolutamente critiche rivolte all’autrice (ripeto che amo la serie) né altro. Io parlo con la consapevolezza di non essere un nessuno qualunque e che il mio giudizio non ha e non deve avere peso. Queste chiacchiere sono fatte “pour parler”, per condividere con voi passaggi che magari non ho semplicemente compreso.

Fatemi sapere cosa ne pensate!
Bacini dalla vostra Jay❤️

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