Accabadora -Michela Murgia

Accabadora -Michela Murgia
Reading Time: 2 minutes
Accabadora
Michela Murgia
Romanzo
Einaudi
2009
163

Salve a tutti voi!

Oggi avrei dovuto scrivere la rubrica dei giovani, ma ieri, domenica, ho letto questo libro del Giralibri e non posso non parlarvene subito. Solitamente, se non scrivo tutto subito, finisco con il dimenticarmi cosa voglio dire, per cui ne approfitto per fare una breve recensione.

Trama

Nei primi anni cinquanta a Soreni, un piccolo paesino della Sardegna, la piccola Maria Listru, ultima e indesiderata di quattro sorelle orfane di padre, viene adottata da Bonaria Urrai. Lei è una vedova benestante, ma senza mai essere stata sposata. Maria diventa così una filla de anima, come appunto “i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità dell’altra”.

Maria e Tzia Bonaria, sarta del paesino, vivono come madre e figlia consapevoli entrambe di non esserlo. Bonaria aveva deciso di adottare Maria, quando un giorno l’aveva vista rubacchiare delle ciliegie, senza che sul volto della piccola trapelasse “né vergogna né consapevolezza. A Maria, infatti, “Non le era ancora passato quel vizio, quello di rubare piccole cose di cui non aveva bisogno, ma che desiderava”.

Sebbene sia possibile supporre che l’adozione da parte della anziana sarta non sia del tutto disinteressata, come quarta e tardiva figlia, Maria è abituata a pensarsi da sempre come «l’ultima» in tutti i sensi e per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della nuova madre, che le ha offerto dimora, istruzione e futuro.

C’è però qualcosa di misterioso nella vecchia vestita di nero, nei suoi silenzi, nello sguardo timoroso di chi la incontra, nella sapienza millenaria riguardo alle cose della vita e della morte e nelle improvvise uscite notturne che Maria non riesce a comprendere.

I personaggi

Devo dire di aver apprezzato moltissimo i personaggi di questo libro, per quanto breve sia. La bambina, Maria, diventa subito simpatica ed è impossibile non affezionarsi a lei, così sveglia e intelligente. Si pone domande e non si vergogna di esprimere ad alta voce tutti i suoi dubbi a Tzia Bonaria. Ascolta sempre con interesse le risposte, anche se non le capisce, tenta di farlo e le conserva con sé per sempre. 

Bonaria, poi, è una figura misteriosa ma molto affascinante. Praticamente ogni frase che pronuncia mi ha incantata, è una perla di saggezza e alcuni dei suoi insegnamenti mi sono rimasti impressi. Non conoscendo il termine “accabadora”, non ho capito subito quale fosse il suo segreto e la cosa mi ha lasciato una bella suspance, finché non ho capito. Immagino che il colpo di scena funzioni solo con chi ignora chi sia, l’accabadora, come me che sono rimasta a bocca aperta!

Anche gli altri personaggi li ho trovati ben delineati, sembrava di essere immersi in questo paesino sardo, di camminare per i vicoli e vederne gli abitanti, che sparlano del fatto del giorno!

Il mio consiglio

So bene che è un articolo breve, ma il libro conta solo 163 pagine, non posso parlarne senza rovinarvi la sorpresa. La brevità, però, non è un difetto in questo caso. Il libro contiene tutto l’essenziale, senza strafare, senza perdersi in chiacchiere e in capitoli riempitivi. Mi è davvero piaciuto il modo in cui l’autrice ha dipinto l’entroterra sardo e i suoi abitanti. Un quadro perfetto che mi ha catapultata lì, insieme a loro, alle loro vicende. E non vi ho detto che il tutto l’ho letto in circa quattro ore, impossibile staccarsi. 

Per cui il mio consiglio è: assolutamente sì. Ma non aspettatevi una trama complicata, o un thriller, perché “Accabadora” è qualcosa di diverso da tutto ciò che avevo letto finora! Grazie a Rosy per averlo condiviso con noi!

Un abbraccio e a presto!

S.

 

/ 5
Grazie per aver votato!

5 Comments

  1. Rosy

    Sono felicissima che ti sia piaciuto. Ho riflettuto un pò prima di sceglierlo ma alla fine mi sono convinta. Porta in sé un argomento attuale e importante. E poi parla della mia terra 🙂

    • BooksRoom

      Mi è piaciuto davvero molto!

  2. Anna

    Io l’ho letto e amato

    • BooksRoom

      Io l’ho bevuto, praticamente!

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