I fantastici borghi di Fania

I fantastici borghi di Fania
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ANGHIARI (Arezzo)

A 90 km da Firenze, a 60 da Perugia e a 30 da Arezzo sorge il borgo medioevale di Anghiari.

Nel 1048, in una pergamena conservata a Città di castello è riportato per la prima volta il nome di Anghiari, definito uno “scrigno medievale sulla dolce collina toscana”.

Il nome potrebbe aver avuto origine dalla forma angolare del castello  antico (castrum angulare) ma forse anche  dall’ammasso di ghiaia accumulata nei millenni, su cui è costruito il centro storico.

Tuttavia ciò che sicuramente richiama alla mente il nome di questo bellissimo borgo è “la battaglia di Anghiari”che si svolse nell’anno 1440 dove i fiorentini e i papalini sconfissero le truppe di Filippo Maria Visconti che cercava di espandersi oltre l’Arno. La leggenda narra anche che questa battaglia fosse stata rappresentata in un affresco da Leonardo Da Vinci molti anni dopo per ornare il Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, ma che l’affresco eseguito con tecniche moderne per l’epoca sia scomparso dal muro dopo soli due anni.

Anghiari è stata collocata nel circuito delle città d’arte soprattutto per la valorizzazione culturale, artistica e artigianale del centro storico.In posizione strategica e fiera della sua  toscanità, ebbe una notevole importanza nel medioevo e tuttora conserva un’affascinante aurea di mistero che si avverte  passeggiando nelle viuzze del borgo che rimandano a rumori di spade e a passioni splendenti. Nel 1164 Thomas Becket, l’arcivescovo di Canterbury, di passaggio nella zona , ottenne le carbonaie del castello dove gli Spedalieri di Sant’Antonio, suoi accompagnatori, costruirono un oratorio e dove adesso sorge la Chiesa di sant’Agostino. Da visitare il Museo Statale di Palazzo Taglieschi con le sue venti sale affrescate e ricche di  arredi sacri ,tra tutti una Madonna lignea di Jacopo della Quercia (XV sec.) e il Centro di Documentazione della battaglia di Anghiari ospitato nello splendido palazzo del Marzocco.

Il borgo di Anghiari è una alcova di consumati antiquari sempre in cerca di preziose testimonianze del passato e nel paese possiamo incontrare anche abili restauratori e artigiani capaci di restituire qualsiasi oggetto al suo primitivo splendore. Numerose manifestazioni costituiscono una ulteriore attrattiva di questo borgo medioevale tra cui la Mostra mercato dell’artigianato della valle del Tevere (fine aprile) , la “Tovaglia a quadri” (cena toscana con storia teatrale in quattro portate) e la Processione della Madonna di Loreto, una rappresentazione di quadri viventi negli angoli più suggestivi  del borgo.

La buona tavola fa solo da cornice a questi splendidi luoghi e su tutti mi sento di sottolineare la “Locanda al Castello dei Sorci” dove  con menu fissi a base di pasta casereccia si degustano un sacco di prelibatezze all’interno di un castello medioevale con un bellissimo parco circostante.

Una leggenda narra  che nelle sere estive, si possa avvertire lo sferragliante rumore di Baldaccio, il cui fantasma continua ad aggirarsi per le stanze del castello, per ricordare a tutti l’ingiustizia della sua morte. A tal proposito va ricordato che proprio queste stanze hanno fornito l’ispirazione della sceneggiatura del film “Non ci resta che piangere” con Roberto Benigni e Massimo Troisi all’epoca ospiti del Castello dei Sorci.

Non mi dilungherò oltre perché spero di aver suscitato in tutti voi la giusta curiosità per approfondire la conoscenza di questo antico  borgo toscano.

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2 Comments

  1. Lettrice Confusa

    Adesso sono curiosa e vorrei davvero visitarlo

  2. Rosy

    Wowww non avevo mai sentito parlare di questo borgo.
    Devo dire che lascia proprio un bel alone di mistero.. Mi intriga bello !!!!

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