Signore delle Ombre – Dark Artifices – Cassandra Clare

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Eccoci di nuovo qua, amici lettori. Finalmente, dopo non so quanto tempo, riesco a cominciare la saga “Dark Artifices” della Clare. Per intendersi, quella che segue le vicende di Emma Carstairs e Julian Blackthorn. Vicende cronologicamente posizionate dopo le grandi gesta di Clary e Jace.

Dopo la Guerra Oscura sembra che si possa finalmente dire: “Tutto è bene quel che finisce bene”. Ma non è così. La fine della guerra lascia dissapori, ingiustizie, paura e rabbia. E allora ecco che la Pace Fredda porta alla luce un clima instabile, fatto di equilibri politici tremendamente delicati e mutevoli. Questo lo sfondo sul quale Emma e Julian si muovono, tra i loro problemi personali, intenti a reprimere ogni forma di sentimento, e tra quei problemi che invece mettono a repentaglio l’intero mondo magico.

La Clare intesse una ragnatela di trama che si intreccia pagina dopo pagina mandando completamente in tilt il cervello del lettore. Rendendolo completamente, perdutamente assuefatto. Come al solito, è impossibile distogliere lo sguardo dalle pagine. Ogni volta che si è pronti a tirare un sospiro di sollievo ecco che un colpo di scena – tragico, ovviamente, altrimenti che divertimento ci sarebbe – cade tra capo e collo, cogliendo il lettore completamente impreparato.

Devo ammettere che molte parti della storia trattano avvenimenti non narrati in questo primo capitolo, risalenti sia a tempi dimenticati, che a poco dopo la fine della Guerra Oscura. Alcuni frammenti li potete ritrovare ne “Le cronache dell’Accademia“, raccolta di racconti brevi in cui un inesperto Simon Lewis si ritrova ad imparare il mestiere di Shadowhunter. Tra un allenamento e l’altro, gli vengono raccontate diverse storie che in parte spiegano certi personaggi de “Signore delle Ombre”. All’interno della raccolta troviamo, per esempio, “L’Herondale scomparso“, che chiarisce il come e il perché ci ritroviamo un nuovo mini Jace tra le mani.

Se non lo avete fatto, per tanto, vi incoraggio a leggere per prima cosa “Le cronache dell’Accademia”, e poi cominciare la nuova, dannatamente intrigante, trilogia. Vi garantisco che questo primo capitolo non vi lascerà indifferenti. Non con tutte le complesse dinamiche familiare dei Blackthorn, né con quelle di amici e parenti, ovviamente. Per non parlare dei cammei occasionali dei nostri supereroi Clary, Jace, Alec e Magnus.

Vi lascio con una breve citazione tratta dal romanzo. Una frase che mi ha colpita particolarmente e che dovrebbe far riflettere ognuno di noi:

<<Ai tempi della Repubblica Romana, ai generali che vincevano una guerra veniva sempre assegnato un servitore. Quando il generale passava a cavallo per le strade, accettando gli omaggi delle persone riconoscenti, il compito del servitore era quello di sussurrargli all’orecchio: “Respice post te. Hominem te esse memento. Memento mori.”>>

<<Guardati le spalle>> tradusse Julian. <<Ricordati che sei un uomo. Ricordati che devi morire.><

Un abbraccio grande,
Giulia

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