L’ultima riga delle favole – M. Gramellini

L’ultima riga delle favole – M. Gramellini
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L'ultima riga delle favole Book Cover L'ultima riga delle favole
Massimo Gramellini
Romanzo
Longanesi

Salve a tutti, torno con un’altra recensione per incrocio di parole di luglio!

Questo mese le parole erano un pochino più semplici e son riuscita a leggere più cose, sono molto felice di questo, perché la challenge mi sprona a non abbandonarmi alla pigrizia… Unica nota stonata? Mi sono bloccata con la mensola della vergogna, per poter prendere punti qui! Sigh… e settembre si avvicina! Ma tanto sappiamo bene chi vincerà, almeno tra noi del Manicomio… 

Stavolta la parola era favola, ma avevo chiesto alla creatrice del gioco se fosse possibile renderla plurale… ed eccomi con un libro il cui titolo è L’ultima riga delle favole. Vi dirò che è stato difficile trovare un libro normale e non che contenesse, appunto, una raccolta di favole! Ero tentata di mollare, quando ne sono saltati fuori un paio e tra le due trame, ho preferito questo. Bene, direi che possiamo cominciare!

Trama

Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell’amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall’infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l’anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.

Cosa ne penso

Eh. Forse avrei dovuto scegliere l’altro libro, alla fine. Non che proprio mi abbia schifata, quello no, però non mi è piaciuto praticamente nulla, ammetto di averlo finito a fatica. Mi dispiace sempre parlare “male” di qualcosa, che sia un film, un libro o altro. Quindi, come faccio sempre, vi avviso che sono pareri miei ed esclusivamente miei, non ho la verità in tasca e non mi ritengo assolutamente una critica!

La trama che avevo letto (e che vi ho incollato sopra) mi ha probabilmente fuorviata. Speravo in una lettura semplice e leggera, un libro da spiaggia per dire, invece mi sono ritrovata con un racconto molto difficile da seguire. Davvero, alcune cose ho dovute rileggerle più volte, perché perdevo il filo: in pratica, mentre leggevo, la mente vagava e andava altrove. Questo non va affatto bene, succede solo con racconti che non mi acchiappano. Anche l’adorabile copertina è colpevole!

Il senso del racconto è comunque abbastanza chiaro: Tomàs, il protagonista, non crede in se stesso (come me… ecco perché mi aveva convinta!) e nemmeno nel vero amore. Un giorno, deluso dal “due di picche” che gli dà Arianna, va a passeggiare sul molo, dove però arriva un tizio che lo aggredisce, facendolo quasi annegare. Al risveglio si ritrova alle Terme dell’Anima, dove viene accolto da Stella Maris e dal Direttore. Ecco, qua comincia un viaggio onirico, spirituale, grazie al quale Tomàs rivive varie fasi della sua vita, imparando anche a considerarle in maniera positiva e alla fine capirà che l’anima gemella esiste e lui già la conosce. Tomàs torna a credere in se stesso.

Bene, ma non benissimo. La trama poteva sembrare adatta a me, che credo poco in me stessa, ma si perde in questo mondo spirituale, troppe metafore poco comprensibili, insomma, c’era del potenziale ma non sfruttato al massimo, sempre secondo me. Io mi trovo costretta a dare una sola stella, perché davvero, non riuscire a seguire la storia, non affezionarsi al protagonista e perdere il filo sono tutti aspetti molto negativi per me.

Ho letto che altri libri di questo autore sono molto diversi e belli, per cui gli darò un’altra occasione.

Saluti e alla prossima!

/ 5
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