L'orologiaio di Filigree Street
Narrativa
Bompiani
Aprile 2017
384
Londra, 1883. Thaniel Steepleton, giovane, modesto telegrafista al ministero dell'Interno, una sera trova un dono anonimo sul cuscino del suo letto: un orologio d'oro. È proprio l'orologio, strillando, a salvarlo dall'esplosione di un ordigno che devasta un pub. Thaniel si trasforma in investigatore antiterrorismo e rintraccia l'artigiano che ha creato il prodigioso manufatto: si chiama Keita Mori, viene dal Giappone e nel suo laboratorio in una stradina di vecchie case a Knightsbridge prendono vita straordinari esseri meccanici, prodigi luminosi, uccelli di bronzo, un polpo rubacalzini. L'incontro con Mori - e quello con Grace Carrow, brillante studentessa di fisica che cerca di combattere i pregiudizi per diventare scienziata e scoprire la verità sull'etere luminifero - cambierà la vita di Thaniel. Tre personaggi che non sono mai quello che sembrano, un passato - e un futuro - che uniscono in modo singolare l'Inghilterra all'estremo Oriente, una miscela specialissima di storia e magia per un romanzo d'esordio che sfugge alle etichette e chiede al lettore di stare al gioco senza riserve.
Cosa fareste se poteste conoscere il futuro? Cosa accadrebbe se la vostra intera conoscenza fosse solo il frutto di vecchi ricordi che dovete ancora vivere?
L’orologiaio di Filigree Street
“L’orologiaio di Filigree Street” è un romanzo incredibile, cui facevo la posta ormai da anni. Mi ha sempre affascinata la particolarità della copertina e non ho mai voluto accontentarmi dell’edizione tascabile di Bompiani. Finalmente, grazie al sommo Libraccio, ho ottenuto quello che volevo!
Il libro è un’eccezionale storia di narrativa che intreccia le vicende di un comune impiegato telegrafista della Londra di fine Ottocento, con quella di un orologiaio davvero particolare. Le vicende iniziano con il giovane che, estremamente sorpreso, si ritrova un prezioso orologio sul cuscino. Il mistero attorno all’oggetto è fitto, poiché Thaniel non ha amici a Londra, o per lo meno, non ha nessun amico tanto ricco da fargli un dono simile. La nebbia si infittisce ancora di più quando l’orologio si mette a strillare nel bel mezzo del pub dove si era rifugiato Thaniel dopo il lavoro: l’uscire dal pub per non disturbare tutti gli avventori gli salva la vita poiché una bomba poco distante distrugge quasi interamente il locale.
Da qui il via alle peripezie del giovane per capire cosa sta accadendo e, trasformatosi in investigatore, si ritrova naso a naso con Keita Mori, un orologiaio davvero bizzarro che come animale domestico possiede un polpo meccanico!
Tra Fato e Caso
La penna di Natasha Pulley è qualcosa di magico: riesce a rendere perfettamente il grigiore malsano della Londra dei bassifondi, lo splendore rigoglioso del Giappone e lo sfarzo aristocratico che solo certe università Britanniche posseggono.
La trama che ha creato è totalmente incredibile, ricca di colpi di scena e di piccoli misteri da svelare. Fin dal principio vengono presentati molti personaggi, come l’ambiziosa Grace e il suo amico orientale e leggermente snob, Akira. Immediatamente si capisce che questa coppia è destinata a incrociare la strada di Thaniel e Mori, ma il modo in cui queste quattro vite si intrecciano è qualcosa di davvero eccezionale.
La Pulley, grazie a Mori e alle sue particolari doti, e in seguito grazie a Grace e alle sue intuizioni scientifiche, vuole dimostrare quanto la nostra vita sia dettata anche dai più piccoli e apparentemente insignificanti avvenimenti.
Magari capita che la pallina della roulette finisca su un numero particolare e allora per l’esultanza finisci con lo scontrarti con un uomo che altrimenti non avresti mai notato. La tua strada si intreccia con quella di un’altra persona che poi indirizza la tua e che, probabilmente, avrebbe preso tutt’altra direzione senza quell’incontro.
Adoro il fatto che la nostra vita possa essere governata in parte dal Destino e in parte dal Caso.
Un tè al buio
Tolto il fattore fantasy del libro, e quindi le particolari doti dell’orologiaio, quello che resta è un romanzo decisamente interessante dal punto di vista socioculturale dell’epoca.
Grace, per esempio, è una donna brillante e che pensa unicamente alla carriera, ai suoi studi scientifici, ma che purtroppo è vincolata alla sua condizione di essere donna. È anche un po’ cinica…
“Se le donne dovessero ottenere il diritto di voto, io mi trasferisco in Germania.”
Il labbro di Matsumoto ebbe un fremito. “Molto poco femminile da parte tua. […] Detesto affermare l’ovvio, Carrow, ma tu sei una si loro.”
“Io sono un esempio atipico,” ringhiò lei. “Sono istruita. Non passo il mio tempo a farfugliare di coltelli e forchette. Chiunque lo faccia non dovrebbe potersi nemmeno avvicinare alle urne, figuriamoci al parlamento. Cristo, se oggi fossero ammesse delle parlamentari, la politica estera verrebbe decisa in basi alle condizioni delle basette del Kaiser.”
Nonostante questo, è una donna incredibilmente forte e aperta, che non giudica ma accetta anche i gusti differenti degli altri.
C’è un altro tema molto importante e delicato all’interno de “L’orologiaio di Filigree Street” di cui però non posso parlare perché farei un enorme spoiler. Quello che posso dirvi però, è che questo libro è assolutamente da leggere e che, quando arriverete al “tè al buio” vi ritroverete a riflettere sulle difficoltà che l’amore ha sempre dovuto affrontare.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Un romanzo toccante e delicato come un fiore di ciliegio.
Baci,
Vostra Jay ?
