Echi in tempesta – Christelle Dabos

Echi in tempesta – Christelle Dabos
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Echi in tempesta Book Cover Echi in tempesta
L'attraversapecchi
Christelle Dabos
Fantasy
Edizioni e/o
Luglio 2020

Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare sull’indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell’Altro, l’essere di cui non si conosce l’aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l’Altro, senza sapere nemmeno com’è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all’osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.

Eccoci, ci siamo, la saga de “L’attraversaspecchi” è ufficialmente conclusa e per quanto riguarda quest’ultimo capitolo sono spaccata a metà tra un giudizio spettacolare e uno un po’ più deludente.

Partiamo dalle cose belle e dal cinque che si meriterebbe “Echi in tempesta“, almeno sotto un certo punto di vista: la trama. Miseriaccia se non è incredibilmente arrovellante e intrigante, se non è ricca di colpi di scena e soluzioni fantasiose fantasticamente costruite! Mi spiego meglio, mi sto riferendo a Dio e all’Altro, a chi sono davvero, a cosa hanno fatto in passato, al Vecchio Mondo prima della Lacerazione ecc. Ecco, per tutto questo, “Echi in tempesta” si meriterebbe un bellissimo cinque.

“L’attraversaspecchi” ci propone un mondo molto diverso da quello cui siamo abituati: la Terra è stata strappata, lacerata moltissimi anni fa, e del pianeta azzurro non è rimasto altro che ventidue ammassi di terreno sparsi qua e là, sospesi sopra un mare di nuvole, che galleggiano indisturbati. Ogni arca è governata da uno spirito di famiglia da cui discendono gli abitanti del nuovo mondo. Ogni spirito di famiglia è stranamente smemorato.
Trovo che questo scenario sia bellissimo: un mondo distrutto di cui è rimasto solo qualche sasso galattico abitato da persone con poteri particolari. Mi sono sempre chiesta quale fosse la risposta scientifica che la Dabos aveva trovato per questo libro e quella che ho scoperto in “Echi in tempesta” mi ha ammaliata. Straordinario, direi, il modo in cui la Lacerazione è avvenuta. Un’idea brillante che si merita i miei migliori complimenti.

Altro elemento stupefacente che farebbe vincere un gran bel premio al finale della saga è il legame tra Dio e l’Altro. Intricato, incredibilmente affascinante e decisamente ricco di colpi di scena. Non c’è da aggiungere altro a questi due personaggi così tanto simili eppure così tanto diversi.

Ma ora veniamo ai motivi per cui purtroppo quest’ultimo capitolo ha perso il mio favore:

In primo luogo Vittoria, la figlia di Berenilde e di Faruk. Vittoria è la prima discendente diretta di uno spirito di famiglia da secoli, la cosa quindi dovrebbe essere di una qualsiasi importanza. Dovrebbe avere un ché di speciale quindi… Eppure niente. L’unica cosa degna di nota è la capacità di questa bimba di poter creare una proiezione astrale di sé stessa. Ma questo potere è direttamente collegato alla sua discendenza diretta con “Padre” o rientra tra i poteri degli abitanti del Polo? Non ci è dato saperlo, anche se propendo per la prima. Poi, altra cosa che non ho ben compreso: la sua utilità. Badate bene che la piccola di Berenilde è un personaggio molto tenero e mi piace molto ma fondamentalmente, a parte fungere da osservatore esterno e quindi raccontare al lettore ciò che accade mentre Ofelia e Thorn sono su Anima, non ha una grande utilità. Oltre tutto, la ritroviamo verso la fine del libro (non voglio fare spoiler) per il tempo di due righe in cui avviene un momento significativo per un altro personaggio ma, appunto, la questione è stata sbrigata in così poche parole che non si capisce il peso che l’incontro tra i due ha.

Bene, a questo punto mi fermo. Ma come, vi direte voi, avevi scritto “motivi”, al plurale, per cui questo libro non si becca cinque stelle. Avete ragione, l’ho scritto, e ce ne sono in effetti; ma dovrei necessariamente fare alcuni spoiler per cui ho deciso che magari ne parlerò la settimana prossima in un articolo dedicato.

Per quanto riguarda quindi “Echi in tempesta“, il mio giudizio è sicuramente positivo. La saga è eccezionale, il worldbuilding straordinario e il lampo genio che la Dabos ha avuto per spiegare un mondo sospeso è qualcosa di veramente eccezionale. Peccato per tutti quei dettaglini che non mi sono andati giù, ma quello magari è anche gusto personale.

⭐⭐⭐⭐

Nell’attesa di un articolo dettagliato vi auguro buona lettura.
un bacio dalla vostra Jay ❤️

/ 5
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